Cinema: il Festival di Spello si apre sempre di più ai giovani
In Senato i progetti dedicati al mondo della scuola.
(Prima Notizia 24)
Giovedì 18 Gennaio 2024
Roma - 18 gen 2024 (Prima Notizia 24)
In Senato i progetti dedicati al mondo della scuola.

Prosegue il cammino del “Festival del Cinema Città di Spello e dei Borghi Umbri - Le Professioni del Cinema” al fianco dei giovani per avvicinarli sempre di più al mondo dell’audiovisivo. Un cammino iniziato ormai molti anni fa e che si arricchisce in questo 2024 di ulteriori novità. Quelle che la presidente dell’Associazione Culturale di Promozione Sociale “Aurora” Aps, che organizza il Festival, Donatella Cocchini, ha presentato nella mattinata di martedì 16 gennaio in Senato. L’evento dal titolo “Progetti scuola e progetti con e per i giovani attraverso l’audiovisivo” è stato promosso su iniziativa di Valeria Alessandrini, consigliere del Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, con l’entusiasmo e l’ospitalità del presidente della VII Commissione del Senator, il Senatore Roberto Marti, che ha messo a disposizione la Sala Nassirya di Palazzo Madama, a Roma. Ad intervenire, oltre al senatore Marti e alla presidente Cocchini, sono stati anche il consigliere del Ministro dell’Istruzione e del Merito, Valeria Alessandrini, l’assessore alla Cultura di Spello, Irene Falcinelli, l’attore Francesco Patanè, testimonial del progetto Agenda 2030 insieme all’attrice Ester Pantano, e le docenti Paola Viscuso ed Elisabetta Carnevali, in rappresentanza rispettivamente dell’Istituto di Istruzione Superiore “Cavour Marconi Pascal” di Perugia e dell’Ipsia “Pertini” di Terni. Nel corso dell’incontro, che ha visto presenti anche diversi professionisti del dietro le quinte - Matteo Bendinelli, Rossella Caggia, Armando Maria Trotta, Andrea Cavalletto e Luca Fabiano Murri - è stato presentato il nuovo direttore artistico del Festival: si tratta del montatore Gianluca Scarpa, che da anni ormai collabora con il Festival nell’ambito dei progetti per e con i ragazzi. Tra le opere filmiche che ha curato figurano “Era d’estate”, “Un giorno all’improvviso”, “Ovunque proteggimi”, “I predatori”, “Amusia”, “Per niente al mondo” ed “Enea”. Svelato, inoltre, il nome di uno dei tanti professionisti che verranno premiati in occasione della prossima edizione del Festival, che si terrà a Spello dall’8 al 17 marzo 2024. Quest’anno, infatti, il “Premio Carlo Savina” per l’eccellenza alla musica verrà assegnato al maestro Fabio Frizzi

 

I progetti dedicati a giovani e disabili - Dal 2013 il “Festival del Cinema di Spello” ha avviato un’Academy che si rivolge agli studenti delle scuole, “ai quali - come spiegato dalla presidente Cocchini - vengono fornite tutte le informazioni, sull'arte, sulla cultura cinematografica e sulle professioni del ‘dietro le quinte del cinema’ con seminari e laboratori realizzati grazie alla collaborazione con vari professionisti (sceneggiatori, creatori di suoni, montatori, etc…)”. Tra i tanti progetti realizzati, quello dedicato alla musicanato da un’idea della presidente Donatella Cocchini e del maestro Federico Savina, che si è avvalso negli anni anche della collaborazione del maestro Fulvio Chiara. Un’iniziativa che ha permesso ai ragazzi di imparare a suonare in sincrono con le immagini di prodotti dell’audiovisivo. Così come quelli dedicati ai suoni in sinergia con l’Associazione Creatori di Suoni e quelli con i professionisti degli effetti speciali, che hanno coinvolto anche gli utenti con disabilità seguiti dall’Associazione “Arcobaleno” di Spello. E ancora il progetto inerente l’Agenda 2030, “che - ha sottolineato la presidente Cocchini - utilizza i prodotti dell’audiovisivo per trattare tematiche di stringente attualità come il bullismo, la legalità e il contrasto alla criminalità organizzata. Prodotti - ha proseguito - che vengono visionati e discussi dagli studenti per la produzione successiva di cortometraggi o elaborati sotto forma di temi o disegni. Un’occasione di incontro e confronto con i giovani - ha dichiarato la presidente del Festival - che ci ha permesso di capire la sofferenza, la solitudine e le paure che sempre più spesso accompagnano i ragazzi nella loro adolescenza e aiutarli a superarle, come testimoniato anche dai risultati ottenuti da un altro progetto, quello del ‘Drama Club’, che li ha visti lavorare in team nella realizzazione di un musical”. 

 

Le novità - Tra le novità l’inserimento all’interno del Festival di una “Giuria Junior”, composta da giovani tra i 13 e i 20 anni che hanno partecipato ad un percorso di formazione relativo alla critica cinematografica attraverso incontri con i professionisti del dietro le quinte per conoscere le parti che compongono la pellicola (suono, musica, montaggio, fotografia, costume e scenografia) e con un esperto di critica. I membri della “Giuria Junior” saranno chiamati a visionare e valutare i 12 film italiani in concorso alla XIII edizione - in programma a Spello dall’8 al 17 marzo prossimi -, decretando il vincitore e formulando delle “recensioni” che verranno sottoposte all’attenzione dei registi che li hanno realizzati.  Grazie alla collaborazione con la società di post produzione Inlusion Creative Hub di Roma i ragazzi che hanno partecipato al percorso formativo il prossimo 27 gennaio visiteranno gli studi della società e potranno assistere a tutte le fasi di montaggio di un’opera e ai visual effects. Realizzata, inoltre, una serie di podcast sul mondo del cinema e su tematiche di stretta attualità che riguardano i giovani e distribuita attraverso la piattaforma di streaming Spotify. Conclusi, invece, i due cortometraggi realizzati dagli studenti della scuola media “Carducci” dell’Istituto comprensivo Foligno 2, finanziati tramite il bando Miur sull’audiovisivo. E, sempre a proposito di finanziamenti ministeriali, quest’anno, insieme all'Istituto “Cavour Marconi Pascal” di Perugia e con l’Ipsia “Pertini” di Terni, il Festival ha partecipato al bando promosso dal Ministero dell’Istruzione e del Merito su “Cinema e scuola” con un progetto legato al tema della violenza di genere dal titolo “Chi porta i pantaloni?”. Nato da un’idea di una giovanissima studentessa di 13 anni, “propone - ha spiegato Donatella Cocchini - di sensibilizzare le nuove generazioni sui temi della legalità, del contrasto alla discriminazione di genere e della violenza sulle donne anche attraverso la moda che testimonia i cambiamenti sociali e politici”. Ad essere coinvolti proprio gli studenti dell’indirizzo “Moda” dei due istituti, che realizzeranno degli abiti, di cui uno con una stoffa a basso impatto ambientale utilizzando la polvere di marmo, grazie all’idea della  start up “Fili pari”. I temi del progetto verranno trattati, oltre che dal punto di vista cinematografico anche  da quello storico-artistico e legislativo con l’intervento di esperti del settore. 

 

“Questa - ha detto il senatore Roberto Marti, portando i saluti dei Ministri dell’Istruzione e del Merito e della Cultura, Giuseppe Valditara e Gennaro Sangiuliano, e del sottosegretario alla Cultura, Lucia Borgonzoni - è un’iniziativa parlamentare di merito, perché vuole valorizzare il lavoro che quest’associazione sta facendo all’intento delle scuole per valorizzare le capacità dei nostri ragazzi e aiutarli a fare quello che amano. Sono progetti che mettono la scuola al centro e rendono i ragazzi protagonisti, in linea con quello che stiamo facendo noi. Occorre lavorare per incentivare i ragazzi e aiutare i docenti. Con il Ministro Valditara abbiamo avviato tanti laboratori e promosso incentivi. Abbiamo messo mano a nuovi concorsi senza livelli disomogenei tra il Nord e il Sud, così come abbiamo incentivato il ritorno al cinema. Famiglia, scuola e lavoro sono per noi la vera identità. Grazie, quindi, per quello che state facendo e che ci vede lavorare in parallelo”. 

 

“Ringrazio di cuore il presidente Marti per aver promosso questa iniziativa - ha dichiarato il consigliere Valeria Alessandrini - al fianco delle istituzioni politiche e culturali del Comune di Spello: il teatro aperto di un festival del cinema peculiare e una città dalla parte dei giovani professionisti in erba. È proprio sui professionisti che verranno che il ministero dell’Istruzione e del Merito, con il Ministro Valditara, ha deciso di puntare e di investire maggiore forza e più risorse, consci del fatto che scuola e territorio siano legati a doppio filo e che correggere il presente delle nostre scuole contribuisca a migliorare il futuro della società. Da docente e da umbra voglio congratularmi con l’associazione culturale ‘Aurora’, che da più di dieci anni è impegnata nel favorire il dialogo fra scuola, territorio e figure professionali di molteplici settori, posizionandosi, per l’appunto, con e per i giovani. Quest’anno spicca il lavoro congiunto dell’istituto Cavour Marconi Pascal di Perugia e l’istituto IPSIA di Terni. Gli studenti dell’indirizzo modo di entrambi gli istituiti hanno infatti realizzato un progetto sulla tematica del contrasto alla violenza di genere. È questo un segno certo che la scuola possa garantire la crescita emotiva degli studenti, accompagnandoli in un presente sempre più complesso, rapido e violento.  

 

“È per noi un grande onore poter presentare in un luogo prestigioso come questo i progetti che da anni ormai portiamo avanti con e per i giovani, in un’ottica di promozione della cultura cinematografica e delle professioni del dietro le quinte”. Così la presidente Cocchini, che ha quindi illustrato alla platea le tante iniziative sviluppate nel tempo e quelle attualmente in corso, prima di cedere la parola al nuovo direttore artistico Gianluca Scarpa che, presentando il lavoro di ricerca e selezione dei tanti film in concorso alla prossima edizione del Festival, ha parlato di un’esperienza “bella e divertente”. Poi, un passaggio sul suo percorso professionale, da quando, studente di 14 anni, ha deciso di frequentare l’Istituto statale di istruzione superiore “Rossellini” di Roma. “Quando ho scoperto l’esistenza di quella scuola ho avvertito una scossa elettrica - ha detto - e da lì è iniziato tutto. E quando la presidente Cocchini mi ha dato la possibilità di entrare nelle scuole con questi progetti, l’ho presa al volo per contribuire a far sì che i ragazzi possano conoscere il mondo del cinema e del dietro le quinte. Attività che svolgo, come docente, anche a Roma”.

 

“Il Festival del Cinema di Spello è partito dalla valorizzazione delle professioni - ha detto l’assessore alla Cultura del Comune di Spello, Irene Falcinelli, portando i saluti del sindaco Moreno Landrini e dell’intera amministrazione - e questo è il suo elemento di forza: guardare al cinema come arte nella sua completezza. È un evento che abbiamo sostenuto fortemente come amministrazione non solo mettendo a disposizione quello che il Comune ha in termini di contributi e spazi, ma anche per quanto riguarda la rete delle relazioni con le altre associazioni, proprio nella logica di un Festival che guarda alla persona nella sua formazione. È un Festival che in questi anni ha curato, in modo particolare, le relazioni con i giovani che nel loro processo di crescita guardano alla scuola, al futuro e anche al mondo del lavoro. Tutti i seminari, i laboratori e i progetti che hanno toccato diversi aspetti sono approdati ad un progetto complessivo che guarda ai mestieri del cinema in maniera più completa e profonda, entrando nelle scuole di tutti gli ordini e gradi con il linguaggio dell’audiovisivo. La possibilità che il Festival dà a tutte le scuole di poter utilizzare prodotti dell’audiovisivo di grandissima qualità gratuitamente non è cosa da poco. E questo ci permette di andare a vedere l’istruzione come uniformità della formazione delle persone attraverso gli strumenti del cinema. Auspichiamo che da questo incontro possa germogliare buone pratiche che siano d’esempio anche per altre realtà”. 

 

 “Ringrazio la presidente Cocchini per avermi chiesto di essere testimonial di questa bella iniziativa, ruolo che mi emoziona - ha dichiarato l’attore Francesco Patanè -. Fino a dieci anni fa anche io ero uno studente che si confrontava con quella che era la possibilità di entrare nel mondo del lavoro, scegliendo una strada che fosse quella che mi assomigliava di più, quella dell’attore. Così ho iniziato a vagliare tutte le opportunità. E quello che oggi mi preme molto è potermi relazionare con i giovani, aprire un dialogo con loro. Perché quello attuale non è un momento favorevole per i giovani a livello emotivo, c’è tanta ansia e paura del futuro, visto come un qualcosa di incerto. E quello che fa il Festival con questo progetto è entrare nelle scuole, parlare con i ragazzi e confrontarsi con loro sul futuro e lo fa attraverso due elementi fondamentali: il lavoro nel cinema, dandogli la possibilità di conoscere i mestieri del dietro le quinte; e unire questo aspetto con le tematiche trattate dall’Agenda 2030. Discorsi che hanno a che fare con il presente dei ragazzi e con il loro futuro, un futuro che possa essere socialmente sano e positivo e che gli dia la possibilità di sperare per se stessi e per i loro coetanei”.

 “Come docenti dall’esperienza ormai ventennale sappiamo bene - ha detto la professore Paola Viscuso - che raccogliere le capacità e le competenze dei ragazzi, anche attraverso questi progetti, significa rendergli la vita migliore. Il nostro grazie va quindi alla presidente Cocchini anche per la possibilità che ci dà di incontrare altri istituti della regione con i quali stia collaborando e con i quali continueremo a collaborare in futuro. L’auspicio è di poter avviare nuovi progetti perché per i nostri ragazzi rappresenta un’apertura mentale unica nella loro vita”. “Abbiamo aderito con grandissimo entusiasmo a questo progetto perché quotidianamente condividiamo spazi e tempi scolastici con i nostri ragazzi e questo è un costruire a piccoli passi un’idea di futuro - le ha fatto eco la professoressa Elisabetta Carnevali -. Credo - ha proseguito - che sia stato soprattutto questo ad unirci, cioè la volontà di far crescere insieme questo seme di speranza e di bellezza. I nostri sono due istituti ritenuti delle eccellenze per il settore ‘Moda del Made in Italy’, gli unici in Umbria, e cerchiamo di rileggere la storia con un linguaggio fatto di forme e colori che hanno punteggiato l’evoluzione dell’epopea umana. Il filo comune di chi studia la storia del costume è capire come ogni periodo abbia cercato un ideale di bello e di sublime e quello che noi ci prefiggiamo oggi è fare in modo che queste due idee, il bello e il sublime, non siano astratte ma vicine a noi, a quello che c’è intorno noi. Se riusciamo a calare nella quotidianità questa ricerca del bello e del sublime, credo che abbiamo raggiunto il nostro obiettivo, con i nostri mezzi. E penso che le istituzioni scolastiche con la loro resilienza possano essere palestre di vita, per cui grazie per averci accolto in questo progetto”. 


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