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Un evento interamente dedicato all’isola di Marettimo. Prodotto e distribuito da Luce Cinecittà, il documentario era già stato presentato nelle settimane scorse in anteprima al 41° Torino Film Festival.
Diretto da Giuliana Gamba 'Era scritto sul mare' non è altro che un film di grande suggestione scenica e di grande impatto mediatico, che racconta l'isola di Marettimo attraverso le immagini dell’Archivio Luce Cinecittà. Un documentario che racconta non solo le bellezze dell’isola di Marettimo, ma soprattutto la storia epica dei suoi abitanti, una comunità di poche centinaia di persone che hanno fatto di quest’isola uno dei luoghi più belli e più affascinanti del Mediterraneo.
Il documentario, scritto dalla stessa Giuliana Gamba insieme a Marta Chiavari con la collaborazione di Flavia Tiberi e Antonino Incavigli, le voci sono invece di Francesco La Mantia e Aurora Peres.
Di cosa parla questo film?
“Marettimo, scoglio dolomitico in mezzo al Tirreno. Appare come un grande ventre che dà la vita a uomini coraggiosi che sfidano il mare, a donne forti come le rocce su cui si infrangono le onde quando c’è tempesta. È un’isola sacra e misteriosa. Ho voluto raccontare le donne di Marettimo e la loro laboriosa e paziente attesa che ci rimanda a miti ancestrali, alle radici profonde della nostra cultura mediterranea. – dice Giuliana Gamba, regista dalla carriera quarantennale e socia fondatrice delle Giornate degli Autori di Venezia–Attraverso una narrazione che unisce fiction a un inedito materiale di repertorio, ho ricostruito la storia di Anita e Vito, emblema di questa unica e straordinaria vicenda umana”.
Siamo all’inizio del secolo scorso, quando, sfidando un destino ignoto, molti uomini lasciano l’isola di Marettimo, imbarcandosi da clandestini su bastimenti per emigrare verso gli Stati Uniti d’America. Sbarcati a New York trovano un’America in pieno fermento e i giovani marettimari si adattano a fare qualunque lavoro. Questa però è solo la prima tappa della loro lunga odissea, che ha come vera meta la mitica Baia di Monterey in California, dove finalmente potranno esercitare la loro arte, che è la pesca. Grazie al loro spirito imprenditoriale applicheranno poi un altro antico sapere della loro terra, la conservazione delle sardine sotto sale. Saranno infatti i primi loro a cominciare le attività delle famose “cannery”, protagoniste dei romanzi di Steinbeck, e ad esportare il pesce in scatola in tutto il mondo.
Così anche le donne lasciano Marettimo, per affiancare i mariti nel lavoro e, come sempre, prenderne in mano la gestione economica. Le famiglie si ricongiungono e si crea una forte comunità in cui si mantengono intatte le tradizioni. Raggiunto un inimmaginabile benessere, gli uomini si spingono oltre. Con piccole barche a vela navigano fino all’Alaska, sfidando un mare a loro sconosciuto, per la pesca del salmone.
Era scritto sul mare – spiegano gli autori- “è il racconto di una grande e sconosciuta epopea tutta italiana, che attraverso magnifiche immagini dell’Archivio Luce Cinecittà e di archivi americani intesse un romanzo sentimentale e storico, che a oltre un secolo di distanza ci tocca e ci parla”.
In onore e in memoria di tutti i pescatori di Marettimo che hanno rischiato la vita affrontando il duro mare di Bering alla ricerca di nuove opportunità, una statua di Santa Rosalia è stata eretta a Bristol Bay in Alaska. E ancora oggi, molti anni dopo, la statua punta fieramente il suo dito a sud-est verso Marettimo, simboleggiando il legame tra la comunità di pescatori in Alaska e la loro isola d'origine. Ma soprattutto, per ricordare tutti i pescatori di Marettimo usciti per mare, pieni di speranza per nutrire le loro famiglie, e che non sono mai più ritornati in porto.
L’autrice del film è Giuliana Gamba. Lei esordisce alla regia nel 1984 con Profumo e nel 1986 realizza La cintura, tratto da una pièce omonima di Alberto Moravia. Tra il 1989 e il ’90 realizza per Rai 3 il programma Reper Story, di cui è ideatrice e sceneggiatrice, e nel 1992 il documentario Oltre il silenzio. Prosegue poi a lavorare per la tv lungo tutti gli anni ’90 e 2000 realizzando film per la tv e fiction televisive, documentari su grandi figure dell’arte (come Jannis Kounellis) o su questione storico-sociali d’attualità. Produttrice del film Cover Boy di Carmine Amoroso, nel 2020 ha diretto la commedia Burraco fatale. È tra i soci fondatori della Giornate degli Autori della Mostra di Venezia.
Un evento di grande respiro culturale non solo per la storia della Sicilia, e questa volta fortemente voluto e sostenuto dal Senatore Maurizio Gasparri che dell’isola di Marettimo è un appassionato e innamorato come pochi. E’ il caso di dire, mai come in questo caso politica tradizione antropologia e cultura vanno a spasso insieme. Il 2024 per Marettimo parte proprio bene.