In "Mariposa", il brano con cui Fiorella Mannoia torna in gara per la sesta volta al Festival di Sanremo come Big, c'è tutto “l’orgoglio di essere donne in tutte le nostre sfaccettature, nel bene e nel male senza vittimismo per quello che siamo e siamo state e per quello che saremo”.
“Sono sempre le canzoni a portati fino all’Ariston, questa mi è sembrata una canzone manifesto”, ha spiegato la cantante romana, autrice del testo con suo marito, Carlo Di Francesco.
“E’ partito tutto dalla visione della serie ‘Il grido delle farfalle' che racconta la storia delle sorelle Mirabal, attiviste dominicane trucidate in quanto oppositrici della dittatura del presidente Trujillo il 25 novembre 1960, giorno in cui per questo si celebra la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Mentre la guardavamo, mio marito ha preso carta e penna e ha cominciato a buttare giù frasi su frasi con cui abbiamo costruito una canzone dal ritmo giocoso che, però non ha nulla a che fare con le figure di quelle donne”, ha continuato.
Il testo, dal carattere universale, si riferisce a “Una, nessuna, centomila”: “Io sono presidente onorario di questa fondazione nata dopo l’evento omonimo del 2022 a Campovolo per raccogliere fondi per i centri antiviolenza e cercare di cambiare, a partire dai più giovani, questa mentalità che attanaglia sia donne sia uomini”.
La cantante, quindi, invita ad “uscire dagli stereotipi di cui tutti siamo vittime: per noi donne è essere crocerossine, per gli uomini considerare ogni rifiuto come un attacco alla loro virilità”. E ha anche un messaggio per i rapper autori di testi violenti: “Condivido l’appello alla responsabilità che fece Roy Paci invitandoli, senza alcuna censura, alla responsabilità perchè alcuni testi fanno rabbrividire”.
A Sanremo, chi si aspetta che la Mannoia porterà in gara una ballad, avrà una sorpresa: la canzone ha “un arrangiamento giocoso”, un ritmo che, racconta Di Francesco, “è un insieme di sonorità che ricordano tanti ritmi tribali anche antichi”.
Sul palco, poi, la Mannoia sfoggerà un look “molto femminile firmato Luisa Spagnoli”. Anche il modo di vestire, evidenzia la cantante di "Quello che le donne non dicono" e "Che sia benedetta", fa parte della libertà che “mi sono conquistata, ho cercato di mantenere dritta la barra, ho sbagliato come tutti, ho pagato le mie scelte e ho ricominciato. La libertà è una conquista perchè costa: quando si è liberi non si piace a tutti, ma nessuno è libero completamente perchè dobbiamo cedere a dei compromessi”.
Per quel che riguarda le critiche a Elodie e Annalisa per l'immagine sexy, dice: “Penso che siamo in un momento di regressione, eravamo forse molto più liberi negli Anni ’70 con le comuni e le ragazze a seno nudo ai concerti. Questa gente che scrive dimentica Madonna o Beyonce, all’improvviso siamo tutti bigotti. La questione vera, però, è che i social hanno messo in evidenza ciò che siamo”.
In più, quest'anno, la Mannoia compie 70 anni: “Ho gli anni della Rai”, dice scherzando la cantante, per poi annunciare che sta lavorando “a un concerto per festeggiare con tanti amici, ma non so ancora dove e quando”.
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