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The Young Ones è la nuova mostra collettiva organizzata dalla Galleria romana Von Buren Contemporary che riunisce le opere di cinque giovani artisti: Daniele Antoniazzi, Mattia Barbalaco, Olmo Gasperini, Lau_Lana e Andrea Luzi. Scopo del progetto è valorizzare e diffondere il lavoro degli artisti emergenti. L’esposizione resterà aperta fino al 13 aprile 2024
Il Vernissage avrà luogo domani sabato 16 e domenica 17 marzo 2024, dalle 17.00 alle 21.00, presso la galleria situata in Via Giulia 13 a Roma.
Si tratta di una mostra collettiva incentrata sulla Generazione Z italiana che celebra l'attività lunga e di successo di talent scouting della galleria. Si possono ammirare i lavori dei cinque artisti emergenti di età inferiore a 27 anni che attraverso il proprio lavoro rispecchiano un insieme di ricerche sviluppate e maturate nel tempo, legate alla sperimentazione di tecniche e materiali diversi e all'elaborazione di uno stile personale.
Per completare la line-up dei giovani talenti, Von Buren Contemporary ha scelto inoltre l’aspirante critica d’arte italiana Anna Gasperini per scrivere il testo di presentazione della mostra. Giovanissima anche lei, nata a Roma nel 2000, si è appena laureata in Storia dell'Arte all'Università La Sapienza di Roma.
Ogni artista cerca di offrire una nuova interpretazione dei mezzi tradizionali o di sperimentare materiali non convenzionali. Tutti stanno creando lavori di alta qualità in modo costante con disciplina e dedizione, sviluppando uno stile riconoscibile nella loro già copiosa produzione. Elementi chiave che promettono bene per il loro futuro.
Daniele Antoniazzi, nato a Conegliano nel 1999, si è laureato nel 2021 all’Accademia di Belle Arti di Venezia dove sta ora completando il biennio di Pittura. L’artista crea paesaggi luminosi e vividi popolati da figure solitarie e animali. Applicando il colore in modo liberamente espressionistico, Antoniazzi conferisce alle sue figure un aspetto arcaico mentre interagiscono con la campagna circostante, ma genera anche una sensazione inquietante mentre lo spettatore si chiede se l’artista stia tornando a un passato idilliaco o prospettando un futuro distopico.
Anna Gasperini riguardo le opere di Daniele Antoniazzi afferma che: “le sviluppa traendo ispirazione da libri, video, fotografie e riviste creando dei collage digitali per costruire le sue figure per poi passare al lavoro pittorico. Nelle sue opere si coglie un'atmosfera di quiete apparente, legata ai Segantiniani paesaggi rurali, che viene sconvolta da dettagli fortemente espressivi che scuotono il silenzio della superficie come un incendio improvviso alle spalle di un uomo che porta a passeggio i suoi cani o semplicemente attraverso una luce acida e distopica che stona con l'ambiente e le figure rappresentate”.
Mattia Barbalaco, nato a Vibo Valentia nel 1999, si è recentemente laureato in Pittura con lode all’Accademia di Belle Arti di Roma. Narratore dall’indiscutibile abilità tecnica, Barbalaco immerge lo spettatore in una narrazione in cui molteplici filoni si svolgono misteriosamente, spesso in mezzo a una varietà di oggetti di scena e animali. Non è chiaro cosa stia accadendo esattamente e l’azione può essere sconcertante, ma c’è sempre la sensazione che per quanto l’atmosfera sia inquietante, complessa o sensualmente carica, lo spettatore può comunque riconoscere le emozioni in gioco.
Anna Gasperini di Mattia Barbalaco dichiara: “Le scene che rappresenta sono pervase da un simbolismo enigmatico che si incarna in elementi apparentemente paradossali come gli animali, figure emblematiche e rivelatrici. In queste opere ricorre l'ambientazione scolastica raffigurata come un luogo tutt'altro che rassicurante. E’ evidente che qualcosa di inquietante e feroce si cela nella stanza dove lo sguardo dell'osservatore non può arrivare. Lo spiccato virtuosismo di Barbalaco rende il tutto ancora più onirico e disturbante”
Olmo Gasperini, nato a Roma nel 1997, si è laureato in Pittura all’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano nel 2021 e ora sta completando il biennio. Gasperini è attualmente concentrato sulla rappresentazione di interni: spazi solitari e notturni dove finestre che incorniciano cieli stellati rompono l’atmosfera claustrofobica. Le stanze di Gasperini, nonostante l’assenza totale di figure umane, fanno pensare a degli autoritratti simbolici. Il lavoro di Gasperini è già stato esposto da note gallerie a Milano e Bologna.
Per Anna Gasperini le sue opere “trasportano l'osservatore in uno spazio sospeso dove sia le figure che gli ambienti sembrano rimanere in bilico tra presenza e assenza. Gli interni raffigurati sono stanze vuote, pervase da una sensazione di attesa e solitudine, messa però in discussione da un alone di enigmatica speranza che filtra attraverso le finestre aperte su cieli stellati. Le stanze di Gasperini, nonostante l'assenza totale di figure umane, fanno pensare a degli autoritratti simbolici”.
Lau_Lana, nata a Jesolo nel 1998, ha studiato moda. Avendo imparato a ricamare da bambina, Lau_Lana si rende presto conto che questo antico mestiere è la sua vera passione. Prendendo ispirazione dalla famosa località di mare in cui è cresciuta, ha iniziato a dipingere con un filo di lana sulla tela, ricreando scene di spiaggia dove i colori, i motivi e la complessità dei costumi da bagno, delle sedie a sdraio e degli asciugamani dominano il quadro. Il forte legame con il territorio e la particolare attenzione alle donne forniscono a Lau_Lana materiale ricco per trasformare l’artigianato in arte.
Anna Gasperini parlando della tecnica del ricamo adottata per le sue tele afferma che “prende il posto della pittura e del disegno. Ricorre l'ambientazione marittima, legata alle origini dell'artista. Le composizioni si ispirano alle inquadrature fotografiche, che permettono di soffermare lo sguardo su dettagli molto ravvicinati e a volte indiscreti, intimi e voyeuristici. La spiaggia, con i suoi bagnanti, diventa il palco di figure che fondono in sé elementi contraddittori, come la leggerezza e l'alienazione, il candore e l'erotismo, la tranquillità e la desolazione”.
Andrea Luzi, nato ad Ancona nel 1997, si è diplomato all’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano. Nonostante la giovane età, la ricerca di Luzi lo ha già portato all’attenzione di varie gallerie e critici d’arte italiani. Le sue ultime opere monocromatiche sono intrise dell’influenza della Street Art, del simbolismo e del futurismo ispirato alla fantascienza. Un mix ipnotico di forme antropomorfe e organiche interagisce con elementi industriali e cibernetici per creare una dimensione vertiginosa. Questa mostra include anche dei monotipi di Luzi presentati al pubblico per la prima volta.
Anna Gasperini delle sue opere sostiene che “sono impregnate di molteplici suggestioni che comprendono il mondo dei graffiti, della musica, le copertine di vinili, ed elementi fantascientifici e futuristici uniti ad una cultura artistica molto legata all'astrattismo. I principi descritti da Kandinsky nel suo saggio Lo spirituale nell'arte, che riguardano il legame tra musica e arte figurativa, tempo e spazio, espressione e colore, vengono stravolti da Luzi in chiave contemporanea e uniti a suggestioni moderne, come la musica psichedelica, elettronica e punk. Le sue opere sono popolate da elementi antropomorfi, vegetali e astratti, figure che a tratti sembrano uscite da un universo Lovecraftiano, difficili da decifrare. Osservando le opere di Luzi si ha l'impressione di entrare in un criptico labirinto di forme e colori, dove nulla ha intenzione di rivelarsi in modo esplicito”.