Ancora una volta Parma seduce e conferma un legame antico con il Principato di Monaco e col bel mondo internazionale. Parma seduce.
La prova dei fatti - scrive Massimo Lucidi in una nota - ce la offre il parmense Ugo Biacchi che si conferma quel mercante d'arte di cui essere fieri, un punto di riferimento umano e professionale per essere presi per mano e iniziare un fascinoso percorso verso la Bellezza, l'arte e il collezionismo.
Apre uno spazio emozionale a Borgo della Posta nel cuore di Parma, di fronte alla Questura, che seduce sin dalle vetrine blindatissime per l'esposizione di opere favolose: il grande quadro che domina l'ingresso, attribuito a Rubens raffigura Tomiri la regina dei Massageti nella scena celebre dello sfregio al cadavere di Ciro il Grande.
Un'opera unica, incredibile, del valore stimato di 100 milioni di euro, restaurata dal Ministero della Cultura: basti pensare che la copia esposta al Museo di Boston e che è risultata alla prova del carbonio "più giovane" di questa esposta a Parma viene attribuita a Van Dyck, il più celebre allievo di Pieter Paul Rubens. Basterebbe un'opera del genere per meritare una visita.
Ma c'è dell'altro. Molto altro. Credetemi. Ma torniamo al rapporto con Montecarlo... Le antichissime radici della Famiglia Grimaldi sono intrecciate con le storie del parmense: i Landi, da cui veniva Maria Landi che sposò Ercole Grimaldi, e divenne madre di Onorato II, primo Principe di Monaco è ricordato anche da una visita del Principe Alberto sul nostro territorio...
I Ranieri hanno trovato l'amore a Parma e l'hotel des Ventes di Monte Carlo, Amicizia e Accoglienza. Lo spazio di Borgo Posta è la sede italiana di Hotel des Ventes di Monte Carlo realizzata per merito di un accordo tra la Silvereye Gmbh di Innsbruck e HVMC di Franck Baille. Tutti presenti e con loro tanti Amici collezionisti internazionali trasformano questa area espositiva di oltre 200 metri quadri in un'isola di Bellezza in cui si sentono parlare oltre l'inglese e le lingue mediterranee anche russo e cinese.
Ma torniamo alle opere e a quello strano sentirsi a casa rispetto a capolavori fuori dalla portata dei piccoli collezionisti... la bellezza è inclusiva. Parla ai sensibili, a chi la cerca ed è pronto all'esperienza della scoperta, della meraviglia. A me ha colpito la luce curatissima che esaltava bene la singolarità della collezione esposta con opere che spaziano nel tempo e nei territori, nelle scelte culturali e nel gusto con una leggerezza capace di restituire continuamente energia e curiosità.
I ritratti di Marilyn Monroe, Mick Jagger e di Mao Tse-tung di Andy Warhol, di fronte al citato quadro restaurato dal Ministero della Cultura e attribuito dagli esperti a Pieter Paul Rubens, il risveglio della gentildonna di Louis Ritman, il pittore americano famoso per i suoi brillanti nudi femminili, due collier di una principessa bizantina, una corona dei primi anni del 19esimo secolo del quartiere ebraico di Cremona, le sfere dell'artista contemporaneo Antonio Teruzzi e tre sculture del periodo sansoviniano del XVI secolo. Un unicum. Originale eppure in equilibrio... tanto che la preziosa collana è uscita dallo spazio per essere indossata da Cristina Conti organizzatrice della cena in una sorta di intelligente provocazione apprezzata dagli ospiti che hanno avuto una originale Musa guida di Parma...
Metti una sera a cena, a Parma, tanti collezionisti internazionali e alla fine tutti si sentono a casa: è stato un trionfo anche la cena a Palazzo Marchi dove innaffiato generosamente dallo Champagne Brut Royal Philipponat marcato HVMC lo chef Marco Parizzi ha servito ai tavoli degli oltre 100 fortunati prosciutto e culatello di lunga stagionatura, raviolini di fagiano con scaglie di parmigiano, tartufo nero e salsa al marsala, petto di faraona in crosta di frutta secca con salsa al vino passito e funghi secchi e per finire un esclusivo dolce il Duchessa di Parma.
Con Ugo Biacchi e Franck Baille abbiamo raccolto anche la preziosa testimonianza di un altro poliedrico collezionista e mercante d'arte tra Pietrasanta e gli Stati Uniti passando per Gstaad e Parigi, Armando Lanza.
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