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L’attuale situazione a Gaza sta spingendo bambini e famiglie verso la carestia. È l’allarme lanciato da Save the Children, l’Organizzazione internazionale che da oltre 100 anni lotta per salvare le bambine e i bambini e garantire loro un futuro, alla luce dei nuovi dati IPC, il Sistema di classificazione integrata delle fasi della sicurezza alimentare. Secondo la nuova analisi, una famiglia su quattro a Gaza si trova ora ad affrontare condizioni catastrofiche di insicurezza alimentare acuta caratterizzate da carenze alimentari estreme e collasso dei propri mezzi di sussistenza. L'intera popolazione di Gaza è ora a rischio carestia: la percentuale più alta di persone che affrontano l'insicurezza alimentare che l'IPC abbia mai registrato in qualsiasi Paese o regione nella storia.
Quasi nessun aiuto umanitario raggiunge il nord di Gaza, nonostante il numero significativo di civili che ancora vi risiedono, compresi quelli che non sono riusciti a fuggire, come gli anziani e i disabili.
Sulla base della nuova analisi, Save the Children teme che, se la situazione in atto dovesse protrarsi, migliaia di bambini rischierebbero di morire di fame e di malattie correlate. Secondo le stime delle Nazioni Unite, oltre 337.000 bambini sotto i cinque anni e 155.000 donne incinte e in fase di allattamento in tutta Gaza hanno bisogno di assistenza alimentare salvavita, ma più della metà di loro si trova nel nord della Striscia di Gaza ed è quasi completamente tagliata fuori da qualsiasi aiuto umanitario, compresi i servizi sanitari. Almeno 7.685 di questi bambini sono attualmente affetti da malnutrizione acuta o grave, la forma più letale di malnutrizione infantile, che può essere fatale se non trattata.
I bambini malnutriti hanno inoltre maggiori probabilità di morire a causa di malattie comuni come la diarrea e la polmonite, un timore ancor più rilevante dato che il sistema sanitario di Gaza è al collasso totale.
"Negare deliberatamente ai bambini l'accesso al cibo salvavita e ad altri beni essenziali, limitando gli aiuti umanitari, i servizi e le merci e spingendo una popolazione in aree sempre più piccole, che non sono attrezzate per farli vivere dignitosamente, viola il diritto umanitario internazionale", ha dichiarato Jason Lee, direttore di Save the Children nei Territori palestinesi occupati.
“La comunità internazionale deve impedire che si verifichino "crimini di atrocità" come imperativo morale e come obbligo legale. Il grave rischio di una crescente insicurezza alimentare in alcune zone di Gaza rappresenta una svolta catastrofica in una situazione già disastrosa. Se il governo israeliano non consentirà immediatamente l'accesso agli aiuti umanitari e alle merci, una generazione di bambini di Gaza, sottoposta a continui bombardamenti, subirà le conseguenze a lungo termine di una grave malnutrizione. Molti semplicemente non sopravvivranno".
L'accesso al cibo e all'acqua a Gaza diminuisce di ora in ora. Solo una frazione degli aiuti umanitari necessari raggiunge le comunità a causa dell’assedio e dell’arresto della produzione alimentare, comprese fattorie e panifici. Le consegne di aiuti a Gaza hanno raggiunto solo il 15,4% dei livelli prebellici, con le famiglie costrette a fare code di giorni solo per accedere alle razioni di cibo, secondo il Settore della sicurezza alimentare nei Territori palestinesi occupati.
Il sistema sanitario di Gaza è già sull'orlo del collasso, con meno di un terzo degli ospedali solo parzialmente funzionanti e pieni di malati e feriti civili. I crescenti livelli di fame lasciano migliaia di bambini a rischio di arresto della crescita e di malattie, senza la possibilità di essere curati.
La fame usata come arma di guerra può avere conseguenze mortali su bambini e bambine. I bambini e le bambine che sopravvivono alla malnutrizione possono avere conseguenze a lungo termine sulla loro salute e sullo sviluppo cerebrale. Le bambine malnutrite hanno maggiori probabilità di diventare donne incinte malnutrite, con un rischio maggiore che i loro neonati abbiano problemi di crescita.
Save the Children chiede un cessate il fuoco immediato e definitivo e invita il governo israeliano a sospendere l’assedio a Gaza, a consentire la fornitura di assistenza umanitaria senza restrizioni, a ripristinare i servizi di base come l'acqua e l'elettricità e l’ingresso dei commerci.