Vittoria a valanga per Donald Trump alla prima tappa per la corsa alle primarie del Partito Repubblicano, in vista delle Elezioni Presidenziali degli Stati Uniti, in programma il 5 novembre 2024: meno di mezz'ora dopo l'apertura dei caucus in Iowa, il tycoon ed ex Presidente Usa ha ottenuto poco più del 50% dei voti e un distacco pari a più di 30 punti, doppiando il record ottenuto da Bob Dole nel 1988.
E' quanto riferisce la Cnn.
Secondo i dati parziali, su 40 delegati per la convention repubblicana, Trump ha ottenuto 20 voti, seguito da Ron DeSantis, secondo a 8 e Nikki Haley, terza con 7 preferenze.
Dunque, il tycoon ha stravinto in tutte le aree sociali, iniziando dagli evangelici, mentre nelle zone suburbane non ha fatto presa.
Si tratta di un risultato stupefacente, considerando che nel 2016 in Iowa arrivò secondo e che, dopo la sua elezione, ha avuto due procedimenti di impeachement e sta aspettando quattro processi a suo carico, tutti penali, due dei quali riguardanti il suo tentativo di sovvertire l'esito delle elezioni del 2020, che videro Joe Biden (Democratici) come vincitore.
Tra Ron DeSantis e la Haley, invece, è stato un testa a testa per il secondo posto, con il Governatore della Florida che è uscito vincitore per un voto, con uno scarto che, però, è bassssimo: 21,2% a 19%, con il 94% dei voti scrutinati. Questo, quindi, lascia presagire che la gara tra chi potrà sfidare Trump alle primarie è ancora tutta aperta.
Nel New Hampshire, dove i caucus saranno aperti il 23 gennaio, la Haley parte come favorita.
Si è ritirato dalla corsa, invece, l'imprenditore tech Vivek Ramaswamy, classificatosi quarto con il 7,7% delle preferenze, che andrà ad appoggiare Trump, garantendogli un bacino di voti.
"Sono onorato e rinvigorito da questa vittoria", ha commentato Trum ai microfoni della Fox, prima del suo discorso. Partendo con l'auspicio di essere capace di unire il Paese, Trump ha poi fatto le sue congratulazioni a DeSantis e alla Haley, quindi ha lodato la sua famiglia, inclusa la suocera deceduta.
Poi, però, ha attaccato Joe Biden, definendolo "il peggior presidente della storia Usa" e come orchestratore dei processi che lo vedono coinvolto ("una interferenza elettorale"), per poi lanciarsi in una minacciosa promessa: quella di sigillare il confine col Messico contro l'invasione di criminali e terroristi", tramite l'attuazione di "un sistema di deportazioni che non si vede in questo Paese dai tempi di Eisenhower".
Da parte sua, Joe Biden ha riconosciuto che, dopo i risultati dei caucus in Iowa, il tycoon "è il favorito per la nomination repubblicana" e ha avvertito che, in caso di vittoria, ci saranno "vili attacchi, bugie infinite e spese massicce".
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