Ucraina, Merz: "Stop a restrizioni su armi a lunga gittata, solo così Kiev potrà difendersi davvero"

"In gioco non c'è va soltanto l'integrità territoriale dell'Ucraina. E se ci fosse solo questa, sarebbe già un ragione sufficiente per aiutare".

(Prima Notizia 24)
Martedì 27 Maggio 2025
Roma - 27 mag 2025 (Prima Notizia 24)

"In gioco non c'è va soltanto l'integrità territoriale dell'Ucraina. E se ci fosse solo questa, sarebbe già un ragione sufficiente per aiutare".

Annullare le restrizioni sulle armi a lunga gittata è "necessario" perché soltanto così l'Ucraina "può difendersi davvero contro l'aggressore". Così il Cancelliere tedesco, Friedrich Merz, in conferenza stampa a Helsinki con l'omologo Patteri Orpo, ha replicato ad una domanda sul tema.

"Noi siamo minacciati e ci difendiamo. Non deve esserci alcun dubbio sul fatto che noi ci difenderemo", ha proseguito. Se Vladimir Putin dice no anche alla mediazione offerta dal Vaticano, ha poi riaffermato, allora vuol dire che "non mostra alcun interesse a una tregua".

"In gioco non c'è va soltanto l'integrità territoriale dell'Ucraina. E se ci fosse solo questa, sarebbe già un ragione sufficiente per aiutare", ha proseguito il Cancelliere tedesco. "È quello che dimostra il rapporto del vostro premier, lo dimostrano i rapporti dei capi di Stato e di Governo dell'area del Nord che ho ascoltato ieri", ha aggiunto.

"A rischio c'è l'intero spazio in cui viviamo. Ad essere messo in discussione è l'ordine politico di base che ci siamo dati con la Russia dopo il 1990. E se questo è il caso, vuole dire che arrivato il momento in cui dobbiamo difenderci tutti insieme. Perciò sono grato del fatto di essere oggi in un Paese, che è entrato nella Nato. Perché questo mostra la comune volontà di difenderci contro questa aggressione".

"Noi siamo minacciati e ci difendiamo - ha insistito -. E non ci sarà alcun dubbio che sotto la mia guida faremo tutto il possibile per difenderci".

"Questo è il dovere assolutamente prioritario di ogni governo, anche del mio: tutelare la libertà dei nostri Paesi, del nostro territorio, della nostra popolazione - ha detto ancora Merz -. E questa è oggi la sfida".

"È arrivato il momento di dire che non è più comprensibile quello che sta accadendo" a Gaza, ha continuato, riferendosi al conflitto tra Israele e Hamas. Le azioni di Tel Aviv "non sono necessarie per difenderne l'esistenza", ha proseguito. "Israele è ragion di stato per la Germania" e il governo "condanna aspramente" l'attacco di Hamas e la cattura degli ostaggi, "ma questo non è in contraddizione col dire che siamo più che preoccupati" dalla situazione a Gaza e siamo "sconvolti dalla spaventosa sofferenza della popolazione civile".

Se Berlino fornirà a Kiev missili a lungo raggio Taurus, essi "bruceranno come fiammiferi", come è già accaduto con i carri armati Leopard, e la Germania "sprofonderà ulteriormente nella fossa in cui si trova da tempo il regime di Kiev che sostiene". Così la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ripresa dall'agenzia di stampa Interfax. "Qualsiasi arma tedesca non cambierà il corso dell'operazione militare speciale", ha proseguito, dopo che, nella giornata di ieri, il Cancelliere tedesco, Friederich Merz, aveva annunciato che Berlino ha tolto qualsiasi restrizione sull'uso delle armi inviate a Kiev contro il territorio russo.

Nei prossimi giorni, il Ministro degli Esteri turco, Hakan Fidan, che si trova a Mosca, sarà a Kiev per alcuni colloqui relativi agli esiti del primo incontro tra le delegazioni russa e ucraina a Istanbul. E' quanto riferisce l'agenzia Reuters sul suo sito web. Dopo gli incontri con Vladimir Putin e il capo negoziatore russo Vladimir Medinsky, oggi Fidan vedrà l'omologo russo, Serghei Lavrov.

Le critiche fatte dal Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, a Putin, non sono un impedimento per le trattative tra Usa e Washington su un nuovo scambio di prigionieri. E' quanto ha riferito il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, citato dalle agenzie russe. "È chiaro che le parti russa e americana non dovrebbero e non possono concordare su tutto, ci saranno sempre alcune differenze, ma la volontà politica di attuare gli accordi raggiunti c'è e il lavoro continua", ha aggiunto Peskov.

Intanto, secondo quanto riferisce il Wall Street Journal, fonti vicine a Trump hanno detto che il Presidente sta valutando l'ipotesi di imporre sanzioni contro Mosca questa settimana, a causa degli attacchi di Mosca contro il territorio ucraino e della lentezza dei negoziati di pace. E' probabile che i provvedimenti non colpiscano le banche, ha detto una fonte, ma si discute su altre opzioni per spingere Putin a fare concessioni durante i negoziati, tra cui un cessate il fuoco di un mese appoggiato da Kiev e finora bocciato da Mosca. Il tycoon, evidenzia il Wsj, potrebbe anche scegliere di non imporre sanzioni.

Il processo di pace è "complesso e, naturalmente, c'è bisogno di tempo". Così il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, citato da Ria Novosti. "E' chiaro - ha aggiunto - che non tutto è semplice. E' chiaro che vorremmo che tutto avvenisse più presto, ma la materia relativa alla soluzione delle cause di fondo del conflitto ucraino è così complessa che c'è bisogno di tempo. Il lavoro procede".

Mosca "apprezza le opportunità" date da Ankara per proseguire i negoziati diretti con Kiev. E' quanto ha dichiarato il Ministro russo degli Esteri, Serghei Lavrov, citato dall'agenzia di stampa Tass, incontrando l'omologo turco Hakan Fidan. "Apprezziamo le opportunità che la Turchia ha nuovamente offerto per un'altra fase di negoziati diretti tra le delegazioni russa e ucraina", ha detto Lavrov.


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