Roma, Cassazione: inaugurata targa dedicata a Donato Carretta

L'ex direttore del carcere di Regina Coeli venne ucciso dalla folla il 18 settembre 1944, giorno in cui iniziò il processo al questore di Roma, Pietro Caruso.

(Prima Notizia 24)
Mercoledì 18 Settembre 2024
Roma - 18 set 2024 (Prima Notizia 24)

L'ex direttore del carcere di Regina Coeli venne ucciso dalla folla il 18 settembre 1944, giorno in cui iniziò il processo al questore di Roma, Pietro Caruso.

"Vittima in questo luogo della cieca violenza della folla". E' il messaggio scritto sulla targa dedicata a Donato Carretta, l'ex direttore del carcere romano di Regina Coeli trucidato dalla folla il 18 settembre del 1944 (giorno in cui iniziò il processo al Questore di Roma, Pietro Caruso), inaugurata oggi alla Cassazione.

"Questo episodio inorridisce perché dimostra la ferocia della folla quando vuole farsi giustizia da sé. Credo che sia una lezione sul fatto che, indipendentemente dai fatti che uno può avere commesso, la giustizia è prerogativa assoluta dello Stato e la legalità formale e sostanziale deve prevalere su qualsiasi forma di emotività", ha dichiarato il Ministro della Giustizia, Carlo Nordio.

Ottant'anni dopo, la Corte Suprema ha voluto omaggiare Carretta non solo davanti ai suoi familiari, ma anche alla presenza di quelli di Angelo Salvatori, il tranviere che non volle passare sul corpo di Carretta, posizionato dalla folla sulle rotaie davanti al Palazzo di Giustizia.

Alla cerimonia hanno preso parte anche il Sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, la presidente della Corte di Cassazione, Margherita Cassano, e il vicepresidente del Csm, Fabio Pinelli.

"Il linciaggio di Carretta - ha dichiarato Gualtieri - è una delle immagini più buie di quella stagione che vedeva Roma uscire dalla tragica occupazione nazista, anni in cui la città venne fatta oggetto di atti drammatici. Un episodio che rappresenta un monito per cui, soprattutto nelle fasi più delicate, la saggezza degli uomini e la capacità di darsi regole comuni e di far convivere democraticamente idee diverse, è particolarmente importante".

Secondo Cassano, la targa "oltre al ricordo di Carretta, vuole essere un monito perché non si ripetano episodi simili di violenza cieca e brutale". "Ma è anche riflessione sull'attualità perché viviamo in un mondo permeato di violenza che può portare a risultati inarrestabili. Spetta a noi far prevalere la forza della razionalità e il rispetto dei valori della Costituzione", ha concluso la presidente della Cassazione.


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