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“Nel prossimo triennio- dice la Presidente della RAI Marinella Soldi- lavoreremo per consolidare la centralità dell’Azienda nell’industria audiovisiva italiana, coniugando crescita e sviluppo con il perseguimento di obiettivi di sostenibilità sociale e ambientale, con un approccio che possa segnare un salto di qualità e un esempio a livello internazionale”.
ll testo approvato ieri dovrà poi passare al vaglio del Consiglio dei Ministri, per essere infine pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Nel corso della stessa seduta, il CdA ha esaminato e approvato il Piano Industriale 2024-26, illustrato dall’Amministratore Delegato Roberto Sergio, e ha dato il via libera al Budget 2024.
“La Rai – sottolinea, infatti, l’art. 9 del nuovo Contratto di Servizio – al fine di sostenere l’integrazione la tutela e la valorizzazione delle minoranze linguistiche, è tenuta a garantire la produzione e distribuzione di trasmissioni radiofoniche e televisive, nonché di contenuti audiovisivi, in lingua tedesca e ladina per la provincia autonoma di Bolzano, in lingua ladina per la provincia autonoma di Trento, in lingua sarda per la regione autonoma Sardegna, in lingua francese per la regione autonoma Valle d’Aosta, in lingua friulana e slovena per la regione autonoma Friuli-Venezia Giulia e in lingua albanese per la regione Calabria”.
La “Calabria”, dunque, per la prima volta compare nel contratto di Servizio.
E questo significherà per la Sede calabrese della Rai una vera rivoluzione culturale, oltre che strutturale, perché ci si dovrà attrezzare per mandare in onda una programmazione “arbëreshe” di sana pianta. Quindi, servizi, inchieste, dossier, tg, approfondimenti e speciali che potrebbero significare per la Calabria nuove risorse, nuovi investimenti, nuovi progetti di integrazione culturale, insomma nuovi posti di lavoro per il mondo della comunicazione. Il nuovo capo della redazione giornalistica Riccardo Giacoia avrà di che divertirsi.
Vale la pena di ricordare a questo punto che già nel gennaio del 2020 l’allora direttore di Sede Demetrio Crucitti – che di questa battaglia ne ha fatto una sorta di mission personale- aveva lanciato la sua provocazione mandando in onda sulla Terza Rete regionale una commedia in lingua arberesche che tanto successo ha poi suscitato e riscosso nelle popolazioni interessate. Una sfida e una “prova d’autore” che sembrava destinata a morire lì, e che oggi invece prende corpo e sostanza.
Il Piano della RAI prevede, inoltre, interventi di ottimizzazione del perimetro immobiliare che recepiscono le indicazioni contenute nel Piano Immobiliare già approvato a novembre 2023, “Ma già ora – sottolinea l’assessore regionale calabrese all'agricoltura con delega alle minoranze linguistiche, Gianluca Gallo - un dato può dirsi acquisito, come del resto anticipato qualche mese fa dal capogruppo di FI al Senato, Maurizio Gasparri: in Calabria la futura programmazione della sede regionale, guidata da Massimo Fedele, sarà basata anche su spazi nuovi, interamente dedicati alla tutela e promozione della lingua e della cultura di Arbëria".
"Si tratta - aggiunge l’assessore Gallo - di un risultato storico, frutto di un lavoro di squadra che ha visto adoperarsi Regione, movimenti, associazioni e sindaci e che è stato infine premiato da successo grazie alla tenacia ed alla sensibilità di Gasparri, capace di tradurre in concretezza in sede parlamentare, con interventi e proposte ed un lungo lavoro preparatorio, il sogno cullato da tanti e tra questi, proprio in ambito radiotelevisivo, dall’ex direttore della sede Rai Calabria, Demetrio Crucitti”.
“Proseguiremo nel cammino intrapreso, che vuol dire difesa di un patrimonio di inestimabile valore, ma anche creazione di nuove opportunità: in adempimento del Contratto di Servizio, ad esempio, la Rai - conclude Gianluca Gallo - provvederà ora ad assicurare non solo produzione e distribuzione di trasmissioni radiofoniche e televisive ad hoc, ma anche realizzazione di contenuti audiovisivi e digitalizzazione di tutti gli archivi dei programmi prodotti, allo scopo di preservarli e renderli universalmente fruibili. Insomma, uno strumento in più per guardare con fiducia al futuro”.
Per la Sede RAI di Viale Marconi si apre dunque un futuro tutto da vivere, e questa volta all’insegna della tradizione, bellissima e affascinante davvero, del popolo albanese e della sua storia.