Omicidio Saman Abbas: disposto l'ergastolo per i genitori
Quattordici anni allo zio, assolti i cugini.
(Prima Notizia 24)
Martedì 19 Dicembre 2023
Reggio Emilia - 19 dic 2023 (Prima Notizia 24)
Quattordici anni allo zio, assolti i cugini.
La Corte d'Assise d'Appello di Reggio Emilia ha condannato all'ergastolo Shabbar Abbas e Nazia Shaheen, in merito alla morte della loro figlia, Saman, scomparsa da Novellara (Re) tra il 30 aprile e il 1 maggio 2021.

I giudici, inoltre, hanno disposto una condanna a 14 anni di carcere per lo zio della ragazza, Danish Hasnain, e l'assoluzione con liberazione immediata per i cugini, Ikram Ijaz e Nomanhulaq.

La sentenza è stata emanata dopo una camera di consiglio durata 5 ore. La Procura di Reggio Emilia aveva chiesto di condannare i genitori della ragazza all'ergastolo e gli altri imputati a 30 anni di carcere.

"Mai nella vita mia ho pensato di uccidere mia figlia. Neanche gli animali fanno queste cose. Signori giudici non ho mai pensato queste cose", aveva detto in lacrime Shabbar Abbas stamani, rendendo alcune dichiarazioni spontanee.

"Era il mio cuore, il mio sangue, ho portato qua il mio cuore e il mio sangue. Non ammazzo figli, non sono un animale. Neanche da pensare", aveva proseguito.

"Ho sentito tante parole false. Non è vero che sono persona ricca, non è vero che sono una persona mafiosa. Non è vero che ho ammazzato una persona qua, una in Pakistan. Non è vero che sono andato a casa di Saqib", fidanzato della figlia, "a minacciare. Anche questo è falso, come quelli che dicono 'ha ammazzato la figlia ed è scappato via'".

La ragazza, che ieri avrebbe compiuto 21 anni, è stata uccisa per non aver accettato un matrimonio combinato.

Quello che c'era tra Saman e Sahib, aveva aggiunto l'uomo, "non era amore, noi diciamo che non era una bella cosa. Tutti noi parenti eravamo arrabbiati". In particolare, la famiglia non approvava il fatto che i due postassero foto sui social.

"Saman era molto intelligente, forte, poi diceva anche bugie. Mia figlia ha detto bugie. Anche questo mi fa male", aveva continuato Shabbar. "Signori giudici, i genitori mai pensano male per i figli, anche io non ho mai pensato il male per mia figlia. Sempre le volevo bene, sempre ho lavorato in campagna, sotto le serre, mai sono andato a rubare".

In merito al figlio, aveva detto: "La sua lingua ha parlato, il suo cuore non ha parlato. Lui ha detto tutte le bugie, quelle dell'avvocato, dei servizi sociali, dei carabinieri, quelle che avete sentito tutti. Non ha detto la verità. E' un ragazzo così".

"Io non sapevo perché mia figlia veniva portata via dai servizi sociali. Quando andavo dai carabinieri, mi dicevano 'aspetti fuori. Vai a casa'. Pensavo che fosse perché ero straniero, pachistano e che a loro non fregava niente. Quando tornavo a casa mia moglie lei mi diceva 'cosa hanno detto', e io le dovevo dire delle bugie, le dicevo che la settimana dopo avremmo saputo. Lei piangeva, batteva la testa contro il muro", aveva proseguito.

"Signori giudici, questi servizi sociali non pensano ai minorenni, non li trattano bene. Questi escono, fumano. E' un disastro. Rovinano la vita dei bambini", aveva detto ancora Abbas.

"Vorrei capire anche io chi l'ha ammazzata, chi è venuto a prenderla quella sera. La vita mia adesso è sempre piangere, mia figlia non c'è più, è morta mia figlia", aveva continuato, per poi aggiungere che il primo maggio ricevette un messaggio da parte della ragazza, che diceva: "Sto bene, dopo ti chiamo".

La sera del 30 aprile 2021, l'ultima in cui era stata vista in vita, la ragazza avrebbe detto che sarebbe uscita con un'amica, aveva continuato Shabbar. "Pensai che veniva a prenderla Saqib, ne ero sicuro, oppure che avrebbe mandato qualcuno". I due genitori avrebbero cercato di convincerla a non uscire, "non volevamo che andasse via nel cuore della notte". "Lei non voleva stare, aveva già il programma di andare, si è cambiata i vestiti, ha preso lo zaino ed è andata fuori". La moglie sarebbe andata più avanti, ma "c'era buio" e la ragazza non voleva che loro vedessero chi fosse passato a prenderla.

"Mio figlio dice che ha visto le facce" dei due cugini e dello zio Danish: "Non lo so. Lui era dentro la sua camera, guardava il suo cellulare. E' falso che era sulla porta". Inoltre, "quando sono uscito la seconda volta, sono arrivato fino alle serre, non ho visto niente. Saman non c'era. Sono tornato dentro e ho pensato questa volta è andata via. Hanno detto: piangevano. E' vero: non era una cosa normale".

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