Milano: il filosofo Leonardo Caffo condannato a 4 anni per lesioni e maltrattamenti contro la ex

"Va bene colpirne uno per educarne mille, io sono stato colpito. Su un piano morale chiedo scusa".

(Prima Notizia 24)
Martedì 10 Dicembre 2024
Milano - 10 dic 2024 (Prima Notizia 24)

"Va bene colpirne uno per educarne mille, io sono stato colpito. Su un piano morale chiedo scusa".

La quinta sezione penale del Tribunale di Milano, presieduta da Alessandra Clemente, ha condannato il filosofo Leonardo Caffo a 4 anni per gravi maltrattamenti e lesioni contro la sua ex compagna. La Procura aveva chiesto una condanna a 4 anni e 6 mesi e di non riconoscere le attenuanti generiche.

"Va bene colpirne uno per educarne mille, io sono stato colpito. Su un piano morale chiedo scusa", ha detto Caffo a seguito della sentenza, aggiungendo di sentirsi "molto dispiaciuto" e di augurarsi "che non ci sia violenza contro le donne".

Nei suoi confronti sono stati disposti anche una multa da 45 mila euro e l'interdizione dai pubblici uffici per 5 anni. Escluse due aggravanti tra quelle contestate. Le motivazioni della sentenza saranno depositate nell'arco dei prossimi 90 giorni.

Il processo, con rito abbreviato, era iniziato il 20 dicembre 2022, e verteva su episodi di violenza che sarebbero avvenuti tra l'estate del 2019 e quella del 2022, quando la donna, che non aveva ancora 30 anni, aveva deciso di troncare la relazione e denunciare Caffo.

Nel capo d'imputazione sono descritti molti episodi di violenze verbali e fisiche, oltre che di minacce e insulti, anche contro i familiari della donna.

Tra gli episodi si segnala un litigio, che sarebbe avvenuto il 17 agosto 2020 a Catania, dove la coppia stava trascorrendo le vacanze estive: secondo quanto ricostruito dall'accusa, Caffo le avrebbe afferrato "violentemente la mano destra contorcendogliela" e procurandole una frattura "scomposta" con "accorciamento del dito", che all'inizio era stata attribuita ad una caduta sotto la doccia. Secondo i periti nominati dalla quinta sezione penale del Tribunale milanese, la situazione di malattia è "perdurata per un periodo di tempo superiore ai 40 giorni", ma non sono stati riscontrati danni permanenti "sulla capacità prensile" della mano.

Nel corso della loro arringa, i difensori di Caffo, che oggi ha 36 anni, hanno ammesso che i due avevano un rapporto conflittuale, negando però le violenze e le aggressioni che la donna ha denunciato. Nell'agosto di due anni fa, la gip di allora, Ileana Ramundo, aveva disposto per Caffo l'allontanamento dal nucleo familiare e il divieto di avvicinamento, provvedimento revocato dal Tribunale lo scorso settembre, poco prima che scadessero i termini.

Per questo processo, Caffo ha rinunciato alla partecipazione al festival romano "Più Libri Più Liberi", diretto da Chiara Valerio.


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