Non accenna a diminuire la tensione in corso tra Israele e le Nazioni Unite, mentre a L'Aja si apre il processo alla Corte di giustizia internazionale, durante il quale Tel Aviv si deve difendere dalla denuncia di presunto genocidio presentata dal Sudafrica.
Israele, che molte volte ha accusato l'Onu di non aver mai preso provvedimenti contro Hamas per l'attacco dello scorso 7 ottobre, ha puntato il dito contro l'Unrwa, l'Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi.
Il capo dello Shin Bet, Ronen Bar, si è raccomandato di “mettere in imbarazzo le Nazioni Unite” nel corso delle udienze alla Cig, che si svolgono a porte chiuse, presentando prove in merito al coinvolgimento di alcuni collaboratori dell'Unrwa nell'attacco perpetrato da Hamas.
Alcuni documenti in possesso a Tel Aviv sembrerebbero dimostrare che Hamas avrebbe anche utilizzato alcune strutture dell'Unrwa per scopi terroristici. L'ipotesi di utilizzare questi documenti era stata oggetto di discussione nei giorni scorsi, ma non è noto se Israele vi farà ricorso.
Comunque, secondo gli israeliani, l'intensità delle azioni militari sulla Striscia di Gaza è giustificata dall'intento di eliminare Hamas, perché non sia più una minaccia.
La Striscia di Gaza è “un campo di concentramento dove è in corso un genocidio“, ha detto l'avvocato rappresentante del Sudafrica, John Dugard, esponendo alla Cig il caso. Il Sudafrica chiede che la Corte dichiari che Tel Aviv sta commettendo un genocidio. Israele, però, nega ogni accusa, dichiarando che, dopo l'attacco del 7 ottobre perpetrato da Hamas, sta combattendo una guerra per difendersi.
“Il Sudafrica, che funge da braccio legale dell’organizzazione terroristica Hamas, ha completamente distorto la realtà su Gaza in seguito al massacro del 7 ottobre e ha completamente ignorato il fatto che i terroristi di Hamas si sono infiltrati in Israele, hanno ucciso, giustiziato, massacrato, violentato e rapito cittadini israeliani, semplicemente perché erano israeliani, nel tentativo di compiere un genocidio”, ha scritto su X il portavoce del Ministero israeliano degli Esteri Lior Haiat.
“Oggi siamo stati testimoni di uno dei più grandi spettacoli di ipocrisia della storia, aggravato da una serie di affermazioni false e infondate”, prosegue. Per Haiat, “il Sudafrica cerca di consentire ad Hamas di tornare a commettere i crimini di guerra, i crimini contro l’umanità e i crimini sessuali commessi ripetutamente il 7 ottobre, come hanno affermato i suoi leader”.
In merito alla prima udienza alla Corte internazionale di Giustizia dell'Aja, il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, ha dichiarato: “Stiamo combattendo i terroristi e stiamo combattendo le bugie. Oggi abbiamo visto un mondo capovolto. Lo Stato di Israele è accusato di genocidio mentre combattiamo il genocidio e un’organizzazione terroristica che ha commesso il crimine più terribile contro il popolo ebraico dopo l’Olocausto”.
“Continueremo a mantenere il nostro diritto a difenderci e a garantire il nostro futuro fino alla vittoria assoluta”, ha proseguito Netanyahu, per poi attaccare “l’ipocrisia” del Sudafrica: “Dove eravate quando milioni di persone sono state uccise o sfollate dalle loro case in Siria e Yemen, e da chi? Dai partner di Hamas”.
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