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In "Il potere della parola. Comunicare, la prima volta", Carmine D'Urso raccoglie regole pratiche e nodi emotivi (dall'ansia alla paura di esporsi) per aiutare esperti e principianti a migliorare il proprio modo di comunicare. Il volume è arricchito da una prefazione firmata da Charlie Gnocchi, che accompagna il lettore dentro una riflessione concreta sul valore delle parole e sull'empatia.
In "Il potere della parola. Comunicare, la prima volta", Carmine D'Urso raccoglie regole pratiche e nodi emotivi (dall'ansia alla paura di esporsi) per aiutare esperti e principianti a migliorare il proprio modo di comunicare. Il volume è arricchito da una prefazione firmata da Charlie Gnocchi, che accompagna il lettore dentro una riflessione concreta sul valore delle parole e sull'empatia.
È disponibile “Il potere della parola. Comunicare, la prima volta” di Carmine D'Urso, un lavoro che nasce dall'esperienza dell'autore nel campo della comunicazione e della formazione.
Il libro, pubblicato da Istituto Armando Curcio, propone “piccole regole e grandi tabù” pensati per affrontare un tema spesso sottovalutato: la fatica emotiva del comunicare, tra timore del giudizio, blocchi espressivi e quella che viene spesso definita ansia da prestazione.
Il punto di partenza è un'idea semplice ma impegnativa: comunicare non è soltanto “dire bene”, ma cercare una connessione reale con chi si ha davanti, attraverso l'ascolto, consapevolezza e attenzione alle sfumature che una parola può aprire o chiudere.
In questa prospettiva, D'Urso invita a riconoscere i meccanismi che inceppano il dialogo (interruzioni, pregiudizi, automatismi, formule difensive) ea sostituirli con un approccio più umano, capace di creare fiducia e relazione.
A dare ulteriore slancio al volume contribuisce la prefazione di Charlie Gnocchi, che sottolinea il valore dell'opera e l'utilità di un manuale “vivo”, pensato per chi parla in pubblico, lavora in contesti istituzionali o semplicemente vuole comunicare meglio nella vita quotidiana.
Ne risulta un libro rivolto a un pubblico ampio: professionisti della comunicazione, studenti, docenti, operatori culturali e chiunque senta il bisogno di ritrovare una parola più autentica, efficace e rispettosa dell'altro.
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