Giorgia Meloni ha raccolto la sfida della Schlein
Rocco Turi: “Meloni attenta! Per la stampa di sinistra il confronto che verrà sarà stato già vinto dalla Schlein. Allora scenda anche al suo livello, con quattro concetti in grado di rendere impossibile ogni reazione scomposta” 
di Rocco Turi
Sabato 06 Gennaio 2024
Roma - 06 gen 2024 (Prima Notizia 24)
Rocco Turi: “Meloni attenta! Per la stampa di sinistra il confronto che verrà sarà stato già vinto dalla Schlein. Allora scenda anche al suo livello, con quattro concetti in grado di rendere impossibile ogni reazione scomposta” 

Giorgia Meloni ha accettato la sfida in un confronto tv lanciato da Elena Ethel Schlein, detta Elly. Quale migliore occasione - ora che si avvicinano le elezioni europee - affrontare una segretaria del Pd che conosce molto poco gli argomenti e come funziona la politica italiana?

Abbiamo visto la Schlein in qualche trasmissione televisiva durante la quale, osservandone l’impreparazione, i conduttori sono stati molto indulgenti nei suoi confronti. Un esempio per dimostrare la superficialità politica di Elena è quando a La7 Giovanni Floris le aveva chiesto in che modo avrebbe risolto la carenza di medici e infermieri in Italia.

La semplicistica risposta fu che lei avrebbe assunto centomila fra medici e infermieri.

A replica del giornalista, secondo cui non sarebbe possibile per mancanza di soldi, Schlein sorridendo rispose che li avrebbe presi dal Ponte sullo stretto di Messina. Floris fu costretto a spiegarle che non sono disponibili neppure i soldi per la costruzione del Ponte.

Fu un momento di giornalismo divertente con Floris sornione e pietoso nei confronti di Schlein. E’ solo un esempio, ma se ne potrebbero raccontare numerosi altri, come nel momento in cui Lilli Gruber si sentì costretta ad essere indulgente nei suoi confronti esortandola ad una maggiore chiarezza quando parla perché così nessuno capisce.

Tuttavia, alla risposta positiva della Presidente del Consiglio per un confronto, il Pd ha immediatamente travisato il concetto interpretando l’accettazione della Meloni come riconoscimento del ruolo antagonista della segretaria. La realtà è che a sinistra poco importa della politica italiana e poco importa entrare nel merito. Tutti sanno che Giorgia Meloni è Presidente del Consiglio più preparata dall’epoca di Andreotti e conosce ogni aspetto della politica italiana per averla studiata e vissuta sin dalla sua militanza giovanile; tutti sanno che la Schlein nulla conosce di tutto questo e le varie trasmissioni televisive lo hanno dimostrato ampiamente. Allora perché il Pd mostra tanta soddisfazione per il confronto televisivo proposto dalla Schlein e per una legittimazione di antagonismo che non è?

Basta analizzare la conferenza stampa “allo sfinimento” di inizio anno di Giorgia Meloni durata ben tre ore.

E’ stata una normalissima conferenza stampa con la differenza - rispetto a quelle dei precedenti Presidenti del Consiglio - che Meloni ha dimostrato di essere stata esauriente ad ogni domanda; ma la reazione dei giornali di sinistra è stata di definirla una sagra delle bugie, balle, eccetera, evitando di entrare nel contenuto delle risposte offerte.

Altra replica dei giornali per non entrare nel contesto dei concetti espressi con dovizia di particolari da Giorgia Meloni è stata di usare aggettivi e locuzioni del tipo “deludente, comica e vittimista”. Un bravo giornalista non usa queste parole tranchant ma spiega.

Si può essere così ridicoli? Piuttosto di spiegare, entrare nel merito dei concetti, i cosiddetti “grandi giornali” a partire da la Repubblica e La Stampa (che in realtà tali non sono) hanno creduto opportuno criticare a titoli cubitali l’ottima ed esauriente conferenza di Giorgia Meloni utilizzando aggettivi e frasi ad effetto, immaginando l’ignoranza del pubblico italiano.

D’altra parte, così come fece Maurizio Landini, segretario della Cgil, la Schlein aveva criticato a priori la conferenza della Presidente del Consiglio.

Concludendo, alla sinistra ed ai giornali di sinistra non importa fare un confronto tv per affrontare i problemi politici che la Schlein non sarebbe in grado di analizzare e approfondire; ciò che a loro interessa è prepararsi sin da questo momento a fare titoli secondo i quali Giorgia Meloni avrebbe già perso il confronto.

Il mio consiglio alla Meloni non richiesto e di non partecipare ad un confronto con la Schlein perché a sinistra si sono già attivati così come Landini aveva organizzato a priori in estate uno sciopero contro la finanziaria di dicembre e come la Schlein aveva già stabilità che la conferenza della Meloni non avrebbe avuto successo. Anche per la stampa di sinistra il confronto che verrà sarà stato già vinto dalla Schlein. Se fossi direttore di quei giornali mi umilierei allo specchio.

Se Giorgia Meloni ha deciso di accettare il confronto, lo faccia scendendo anche al livello della Schlein preparando all’occorrenza quattro concetti in grado di rendere impossibile ogni reazione eticamente scorretta. La segretaria del Pd e la stampa non avranno pietà nei suoi confronti e useranno tutti i mezzi per dire “abbiamo vinto!”. Esattamente come è accaduto alla conferenza di inizio anno della Presidente del Consiglio Giorgia Meloni.


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