Disinnescata la Spagna. Il Settebello elimina i campioni d'Europa e agguanta la terza finale delle ultime quattro edizioni iridate. Una difesa super orchestrata dal maestro Del Lungo in porta, falli ben spesi che stoppano dieci tentativi in superiorità degli spagnoli (su 13), movimenti intelligenti e attacco incisivo.
Come aveva previsto il ct Alessandro Campagna, il percorso iridato è stato di sofferenza con la sconfitta beffa contro l'Ungheria, poi uscita contro la sorprendente Francia nei quarti di finale, le vittorie di misura con gli Stati Uniti, che ha garantito il pass olimpico, e con la Grecia, che ha certificato il salto di qualità del gruppo, più per consapevolezza che per capacità già note.
Così arriva la prestazione perfetta proprio contro gli iberici, favoriti alla vigilia, che un mese fa a Zagabria si imposero in semifinale 7-4 in una partita facilmente gestita.
Le furie rosse pagano la cattiva luna di Granados, un gol, e Perrone, che non entra mai nel clou del match anche grazie al pressing dell'Italia che lo tiene lontano dalle zone pericolose.
E' un Settebellissimo sostenuto dal capitano Di Fulvio, autore di una doppietta sontuosa, e dell'emergente certezza Condemi, che lancia sul +4 gli azzurri (6-2) a otto minuti dal termine. Poi le prime reti di Granados e Munarriz, ben arginati, e il gol di Larumbe avevano spaventato l'Italia che però allunga di nuovo con Di Fulvio e Fondelli, altro protagonista in vasca e nel confronto vinto simpaticamente contro il portiere Aguirre, come al solito oltre i limiti dell'irriverenza.
La finale con è in programma sabato 17 febbraio alle 15:30 italiane contro Croazia che ha battuto la Francia ai rigori 17-16 con l'errore decisivo del transalpino Kashz in diretta su Raidue.
"Questa finale - ha dichiarato Campagna - significa tanto. Bella, bella. Quando si fa tanta fatica è ancora più gustosa. Questo è un percorso lungo, che sta cementando e forgiando il gruppo. Siamo a febbraio, le Olimpiadi saranno a luglio. Intanto godiamoci la partita di dopodomani, poi penseremo a Parigi. Sarà la mia undicesima olimpiade. E' sempre bello qualificarsi, riuscirci così ancora di più. Abbiamo lottato ogni partita, la qualificazione ce la siamo sudata. Siamo cresciuti nella resistenza alla fatica e alla sofferenza. I ragazzi sono stati straordinari: erano concentratissimi e tutto quello che ci siamo detti l'hanno fatto".
"È un torneo che ci ha visto crescere. A Zagabria - ha detto Alessandro Velotto - non eravamo in condizioni ottimali, pure a livello fisico non eravamo al 100%. Invece adesso ci siamo arrivati belli concentrati, tutti sul pezzo. Abbiamo espresso una pallanuoto migliore rispetto a Zagabria contro la Spagna che cerca sempre di addormentarci. Siamo stati più concentrati, più attenti. Sono stati tre mesi lunghi, adesso ci aspetterà un'altra partita e l'affronteremo alla stessa maniera. Io l'ho vinta una finale. Sappiamo come si fa".
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