Israele ha una sua "proposta" per quanto riguarda il rilascio degli ostaggi ancora nelle mani di Hamas. E' quanto ha detto il premier, Benjamin Netanyahu, durante l'incontro con i parenti degli ostaggi rapiti il 7 ottobre scorso e portati a Gaza, citato dal Times of Israel.
Il premier non ha fornito altri dettagli in merito, garantendo, nel contempo, che Hamas non ha presentato proposte concrete: “Nonostante ciò che si dice, non esiste una vera proposta di Hamas”, ha detto, "non è vero".
“Sono venuto qui per incontrare i ministri degli Esteri Ue per spiegare loro la gravità della situazione nella Striscia di Gaza e il deterioramento della situazione in Cisgiordania, tre mesi e mezzo sono ormai passati e contiamo ogni giorno un alto numero di palestinesi uccisi, feriti o sepolti sotto le macerie. Sono centinaia e persino migliaia.
La situazione sta diventando fuori controllo, il sistema sanitario è al collasso e non c’è modo di curare quelli che probabilmente sono decine di migliaia di palestinesi feriti nella Striscia di Gaza, che non sono nemmeno in grado di lasciare Gaza per ricevere trattamenti all’esterno. Ed è per questo che sono venuto qui solo per dire ai miei colleghi europei che l’azione più importante da intraprendere è il cessate il fuoco“. Così il Ministro degli Esteri dell'Autorità Nazionale Palestinese, Riyad al-Maliki, a margine del Consiglio Ue degli Esteri, a Bruxelles.
“Dobbiamo chiedere collettivamente un cessate il fuoco. Non possiamo accettare niente di meno. Non possiamo esitare riguardo a un cessate il fuoco. Ogni giorno che mostriamo esitazione, vengono uccise persone innocenti, vengono uccisi bambini, donne e anziani. E questo è intollerabile e inaccettabile. La verità per i palestinesi conta davvero.
Mi aspetto che l’Ue condanni la dichiarazione di Netanyahu di rifiutare la soluzione detta (dei due Stati, ndr). Mi aspetto che l’Ue inizi a considerare sanzioni contro Netanyahu e altri che stanno distruggendo davvero le possibilità di trovare una soluzione per la pace in Medioriente.
Penso che la responsabilità collettiva dell’Unione europea risieda in questo momento particolare, in un momento in cui deve mostrare leadership e coraggio, nel prendere davvero la posizione giusta. Altrimenti ciò che diciamo da tempo sui doppi standard verrà mostrato chiaramente in questo caso”, ha concluso.
“Se finisce la guerra il governo finirà con essa”. A dirlo è stato il Ministro israeliano della Sicurezza nazionale, Itamar Ben Gvir, nel corso di una riunione del partito di estrema destra "Potere Ebraico", secondo quanto fa sapere Maariv. Ben Gvir sostiene la linea dura contro Hamas, e molte volte ha ribadito di essere contrario al cessate il fuoco nella Striscia di Gaza.
Questo pomeriggio, la Knesset ha bocciato la mozione di sfiducia del partito laburista israeliano contro il premier Netanyahu. E' quanto fa sapere il Times of Israel, che ricorda che, per avere il via libera, la mozione avrebbe dovuto essere approvata da almeno 120 deputati. La mozione ha avuto soltanto 18 sì. Secondo i laburisti, Netanyahu ha fallito nel suo tentativo di ottenere il rilascio dei 136 ostaggi ancora nelle mani di Hamas.
L'emittente televisiva israeliana Kaan ha reso noto che Tel Aviv starebbe conducendo negoziati per un accordo per il rilascio degli ostaggi, con la mediazione del Qatar. Secondo la tv israeliana, ci sarebbero progressi per alcuni cambiamenti nella posizione dei fondamentalisti palestinesi. Tre funzionari, durante un colloquio con Kaan News, hanno detto che il nuovo schema si poggia su quattro punti: il rilascio degli ostaggi civili, un cessate il fuoco significativo, il ritiro delle Idf da varie zone della Striscia di Gaza e la liberazione di palestinesi rinchiusi nelle carceri israeliane.
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