Gaza: l'esercito israeliano ha accerchiato Khan Younis
Netanyahu: "Non smetteremo di combattere fino alla vittoria assoluta".
(Prima Notizia 24)
Martedì 23 Gennaio 2024
Roma - 23 gen 2024 (Prima Notizia 24)
Netanyahu: "Non smetteremo di combattere fino alla vittoria assoluta".
E' stato completato questa notte, dalle Idf, l'accerchiamento della città di Khan Younis, nel Sud della Striscia di Gaza. E' quanto fanno sapere le stesse Idf su X, precisando che la 98esima divisione “ha condotto un’importante offensiva nella parte occidentale di Khan Yunis ieri e la settima Brigata corazzata e la Brigata Givati hanno circondato la città”.

Altre unità, invece, hanno operato più in profondità nella città considerata come una delle roccaforti di Hamas, che il 7 ottobre scorso ha attaccato Israele. Ieri, le forze di terra israeliane hanno combattuto contro i miliziani fondamentalisti palestinesi, sono state effettuate anche azioni aeree e “molte decine di terroristi” sono rimasti uccisi.

Le Idf hanno ucciso molti combattenti di Hamas, che avevano posto trappole esplosive su edifici e strade, e sono stati trovati razzi pronti per essere lanciati, altre armi e tunnel.

Nel corso dei combattimenti a Gaza, 21 soldati israeliani hanno perso la vita ieri. In seguito a questo, il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, ha dichiarato che Tel Aviv “non smetterà di combattere – nella Striscia di Gaza – fino alla vittoria assoluta”.

“Vorrei essere al fianco delle care famiglie dei nostri eroici combattenti caduti sul campo di battaglia. So che per queste famiglie la vita cambierà per sempre. Piango i nostri eroici soldati caduti. Abbraccio le famiglie nell’ora del dolore e tutti preghiamo per il benessere di coloro che sono rimasti feriti”, ha dichiarato il premier, in una nota diffusa dal proprio ufficio.

Le Idf, ha poi ricordato il premier, hanno avviato un'indagine sull'accaduto. “Dobbiamo imparare le lezioni necessarie e fare di tutto per salvaguardare la vita dei nostri combattenti”, ha concluso Netanyahu.

A più di 100 giorni dall'inizio delle ostilità, Netanyahu ha più volte ribadito che l'obiettivo è quello di eliminare Hamas, ma il mancato rilascio di quasi 130 ostaggi ha innescato un'ondata di sdegno e proteste da parte dei familiari e delle opposizioni, che accusano Netanyahu di voler continuare con l'operazione militare per evitare che l'estrema destra faccia cadere il governo.

Nel frattempo, secondo quanto fa sapere la Cnn, Tel Aviv ha offerto ai leader di Hamas un salvacondotto per lasciare in completa sicurezza la Striscia di Hamas, nell'ambito di una nuova proposta per un cessate il fuoco. La proposta, riferisce l'emittente televisiva americana, è una conferma delle difficoltà israeliane nel rispettare l'obiettivo di eliminare il gruppo fondamentalista palestinese.

L'allontanamento dei leader di Hamas potrebbe minare la forza del gruppo fondamentalista, ma già adesso molti leader vivono a Doha (Qatar), o Beirut (Libano), dove all'inizio di questo mese l'esercito israeliano ha attaccato l'abitazione di un comandante di Hamas.

Con la mediazione di Egitto e Qatar, Tel Aviv ha inviato ad Hamas una proposta che prevede un cessate il fuoco sulla Striscia di Gaza che potrebbe arrivare a durare fino a due mesi, per permettere la liberazione degli ostaggi ancora nelle mani dei fondamentalisti. E' quanto hanno detto fonti anonime al sito "Axios", precisando che nella proposta non è previsto un accordo di pace tra le due parti.

Stando agli ultimi dati, Hamas avrebbe ancora in mano almeno 130 ostaggi. Domenica, il consigliere della Casa Bianca Brett McGurk è arrivato in Egitto, da dove, poi, si sposterà in Qatar, per continuare le trattative sugli ostaggi e sugli aiuti umanitari per i civili nella Striscia. Stando alle fonti di "Axios", la proposta era stata approvata dal gabinetto di guerra di Tel Aviv dieci giorni fa.

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