Duello, alla Camera dei Deputati, tra la Segretaria del Pd, Elly Schlein, e la premier Giorgia Meloni in merito alla sanità.
"Signora presidente, mi spieghi una cosa: lei è andata al governo per risolvere i problemi degli italiani o per scaricare le responsabilità su altri?", ha detto Schlein, replicando alla risposta data dalla premier, dopo un'interrogazione del Pd sulla sanità, nel corso del Question Time. Nell'interrogazione, i Dem hanno chiesto un piano straordinario di assunzioni per il settore della sanità.
"Il tetto alle assunzioni - ha continuato - è stato introdotto nel 2009, al governo c'era lei e nello specifico il problema lo ha creato lei".
"Come ricorda la collega Schlein il tetto alla spesa del personale sanitario fu introdotto nel 2009: ha portato al crescente ricorso ai contratti a termine e al devastante fenomeno dei medici gettonisti. Facciamo i conti con una situazione stratificata in 14 anni. Non chiederò perché non lo avete risolto voi questo problema.
Le dirò che è un'implicita attestazione di stima che chiedete a noi di risolvere i problemi che non avete risolto in dieci anni al governo: grazie per fidarvi di noi e del nostro governo", ha detto Meloni, replicando ad una domanda della Schlein sulle liste d'attesa nel settore della sanità.
Quelli relativi alla sanità sono problemi di cui "ci stiamo occupando e ci occuperemo compreso il superamento del tetto di spesa" relativo alle assunzioni dei sanitari, dato che "è un obiettivo che abbiamo", in compatibilità con le esigenze di bilancio, ha proseguito Meloni.
"Per noi il diritto alla salute dei cittadini è una priorità assoluta", ha continuato la premier, per poi ricordare "i 2,4 miliardi di euro" per il rinnovo del contratto del personale sanitario, "con l'obiettivo di abbattere le liste d'attesa" e garantire il lavoro.
Polemiche anche da parte del M5S, che hanno posto un'interrogazione su Patto di Stabilità e Superbonus: "Presidente Meloni ma lei cosa è? Un re Mida al contrario. Lui trasformava in oro tutto ciò che toccava, lei tutto cio che tocca lo distrugge, faccia anche meno", ha detto il Presidente pentastellato, Giuseppe Conte, dopo la risposta della premier, secondo cui "quando ti presenti al tavolo delle trattative con un deficit al 5,3% causato soprattutto dalla ristrutturazione gratuita delle seconde e terze case e chiedi maggiore flessibilità è possibile che qualcuno ti guardi con diffidenza.
E se noi, nonostante l'eredita pessima abbiamo portato a casa un buon compromesso è perché in un anno abbiamo mostrato che la stagione dei soldi gettati al vento per pagare le campagne elettorali è finita".
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