Dossieraggio, Nordio: "Fatti di gravità inaudita, se saranno coinvolti magistrati interverrò"

"Sono fatti sui quali va fatta chiarezza senza indugio".

(Prima Notizia 24)
Lunedì 30 Settembre 2024
Roma - 30 set 2024 (Prima Notizia 24)

"Sono fatti sui quali va fatta chiarezza senza indugio".

Gli oltre 200 mila dossier raccolti illegalmente su altrettante persone, tra cui, probabilmente, molti politici, sono uno scandalo. Così, al Giornale, il Guardasigilli Carlo Nordio.

Il caso vede coinvolta la Superprocura Antimafia: “Le dimensioni di queste interferenze illecite sono state denunciate sia dal procuratore antimafia sia dalla Procura di Perugia. Non sappiamo ancora quale sia la loro estensione reale, ma essa dovrà essere accertata, nel rispetto delle rispettive competenze, sia dalla magistratura sia dalla Commissione antimafia. Nel caso in cui fossero coinvolti magistrati, il mio ministero interverrebbe secondo i suoi obblighi istituzionali. Una cosa è certa: si tratta di fatti di gravità inaudita, sui quali va fatta chiarezza senza indugio”, dice Nordio.

Sulla vicenda Palamara non è stata fatta chiarezza: “Purtroppo no. Condivido in pieno l’opinione del collega Gratteri, con il quale spessissimo sono in completo e cordiale disaccordo, che Palamara non agiva da solo, e che nel Csm bisognava ‘voltare pagina’. Invece sulla pentola bollente è stato messo un coperchio frettoloso, che ha contribuito al discredito della magistratura. Ma ovviamente c’è sempre la possibilità, e direi la necessità, di fare quella chiarezza che a suo tempo è mancata”.

Secondo il giornalista e storico Paolo Mieli, c'è una centrale che governa i dossier, e se questa non viene bloccata, è inutile anche andare a votare, perché tutto il potere è retto da questa centrale: “Paolo Mieli è un acutissimo osservatore della politica e anche della giustizia, ed è stato il primo a definire il sistema Palamara un ‘verminaio’. Purtroppo non è stato ascoltato. Non so se ora stia esagerando. So solo che le sue osservazioni dovrebbero esser tenute nella dovuta considerazione. Per quanto è di nostra competenza lo saranno”.

Per quanto riguarda, invece, l'inchiesta giudiziaria che vede coinvolti due giornalisti accusati di aver molestato sessualmente una loro collega, c'è stato molto silenzio e non è stato attivato il "Codice Rosso": “Su questa vicenda ho già dato una risposta interlocutoria al question time al Senato. Valuteremo tutta la documentazione che abbiamo chiesto alla magistratura intervenuta nell’indagine”.

Questa settimana dovrebbe essere approvato il Decreto Flussi: “La normativa vigente è frutto di una sedimentazione di leggi accavallatesi in più di vent’anni, sulla quale cerchiamo di mettere ordine. Ma le regole di base sono e dovrebbero essere quelle della Legge Turco-Napolitano del governo Prodi del 1998. Che io stesso ho applicato come magistrato”.

Sinteticamente: “Salvo gli appartenenti alla Ue e altre eccezioni, in Italia si entra solo con regolare permesso; chi entra irregolarmente viene espulso; chi ci rimane nonostante l’espulsione viene processato e punito”. “Tutto questo – conclude il Ministro della Giustizia – è in armonia con il diritto internazionale, e con quello che stanno facendo tutti gli altri Paesi. Purtroppo da noi le varie interpretazioni si sovrappongono alle leggi, e magari le alterano. Stiamo cercando di portare ordine e certezza del diritto”.


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