Non si ferma la protesta europea degli agricoltori. A Bruxelles, circa un migliaio di trattori stanno bloccando le strade per protestare contro le politiche europee, secondo quanto riferisce il quotidiano belga "Le Soir".
Le autorità hanno consigliato ai cittadini di preferire il trasporto pubblico o altri mezzi, in alternativa alle automobili. In Place du Luxembourg sono stati dati alle fiamme copertoni e altri materiali, causando piccoli roghi, mentre una statua di fronte al Parlamento Europeo è stata abbattuta.
“C’è una grande protesta degli agricoltori a Bruxelles, è necessario discutere questo argomento perché le preoccupazioni sono perfettamente legittime. La transizione climatica è una priorità fondamentale per le nostre società. Dobbiamo assicurarci che i nostri agricoltori possano essere partner in questi incredibili sforzi negli ultimi anni, nel corso degli anni si sono davvero adattati ai nuovi standard che abbiamo.
Abbiamo una lunga strada da percorrere e dobbiamo assicurarci che possano essere partner in questo e che alla fine possano prendere parte alla discussione”, ha dichiarato il premier belga, Alexander De Croo, arrivando al Consiglio Europeo straordinario.
“In Europa abbiamo un’agricoltura altamente produttiva, attività agricole. Gli agricoltori sono molto innovativi e c’è molta innovazione in arrivo. Offrono prodotti di alta qualità. Dobbiamo anche assicurarci che possano ottenere il giusto prezzo per i prodotti di alta qualità che forniscono.
Dobbiamo anche assicurarci che il loro peso amministrativo rimanga ragionevole e sono ovviamente molto soddisfatto dell’annuncio fatto ieri dalla Commissione europea. Il fatto che sul 4% dei terreni a riposo ci sia un’eccezione per un altro anno. Per me dovrebbe durare più di un anno, ma almeno quest’anno sta dando più ossigeno ai nostri agricoltori”, ha concluso De Croo.
“Agli ex agricoltori che sono fuori, voglio dire: vi vediamo e vi sentiamo. Vogliamo che la vostra voce sia ascoltata alle elezioni europee di giugno”. E' quanto ha dichiarato la Presidente del Parlamento Europeo, Roberta Metsola, arrivando al Consiglio Europeo straordinario.
Anche Coldiretti sta manifestando a Bruxelles: “Dall’agricoltura italiana nasce una filiera agroalimentare allargata che sviluppa un fatturato aggregato pari a oltre 600 miliardi di euro nel 2023 messa a rischio dalle politiche folli dell’Unione Europea”, dichiara la Confederazione in un'analisi.
Coldiretti partecipa alla prima manifestazione degli agricoltori di tutta Europa, con gli spagnoli di Asaja, i portoghesi di Cap, i belgi dell’Fwa, i giovani della Fja e altre sigle, per cercare di far sì che la protesta porti a provvedimenti concreti.
Un grande striscione recita: “Stop alle follie dell’Europa”. Ci sono anche cartelli come “Basta terreni incolti!”, “Scendete dal pero”, “Stop import sleale”, “Prezzi giusti per gli agricoltori”, “No Farmers no Food”, “Cibo sintetico, i cittadini europei non sono cavie”, “Mungiamo le mucche non gli allevatori”. “Non è l’Europa che vogliamo”, si legge nel documento per la mobilitazione del Presidente di Coldiretti, Ettore Prandini, vicino al tavolo allestito per mostrare le follie dell'Ue a tavola.
Coldiretti evidenzia che è a rischio una filiera che, in Italia, conta 4 milioni di lavoratori in 740mila aziende agricole, 70mila industrie alimentari, più di 330 mila ristoranti, nonché 230 mila punti di vendita al dettaglio.
Si tratta, precisa Coldiretti, di una rete diffusa a livello nazionale, che ogni giorno si occupa di rifornire i consumatori italiani, che nonostante la pandemia e le guerre hanno potuto mangiare prodotti alimentari.
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