Siria, Khamenei: "Ciò che è accaduto è il prodotto di un piano congiunto americano e sionista"

Mosca: "Assad è qui, ed è al sicuro".

(Prima Notizia 24)
Mercoledì 11 Dicembre 2024
Roma - 11 dic 2024 (Prima Notizia 24)

Mosca: "Assad è qui, ed è al sicuro".

“Non ci dovrebbe essere alcun dubbio che ciò che è accaduto in Siria è il prodotto di un piano congiunto americano e sionista“. Così la Guida Suprema iraniana, Ali Khamenei, parlando ad un raduno a cui hanno partecipato migliaia di persone. L'Iran ha le prove di questo, “non lasciano spazio a dubbi”, ha proseguito.

“Uno Stato vicino alla Siria ha svolto un ruolo chiaro in questa vicenda, e continua a farlo. Tutti possono vederlo”, ha continuato, senza nominare un Paese specifico.

Bashar al Assad è in Russia. A confermarlo, in un'intervista esclusiva a Nbc News, è il vice ministro degli Esteri russo Sergei Ryabkov. “E' al sicuro, e dimostra che la Russia agisce come richiesto in una situazione così straordinaria”, ha detto. A una domanda se Mosca avrebbe consegnato Assad perché fosse processato davanti alla Corte Penale Internazionale, Ryabkov ha replicato che la Russia “non è parte della convenzione che ha istituito la Cpi”.

La Russia mantiene i contatti con le forze che controllano la Siria. Così, nel corso di un briefing, il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ripreso dall'agenzia di stampa Interfax. “Ora stiamo monitorando da vicino ciò che sta accadendo in Siria. Sapete che noi, naturalmente, manteniamo i contatti con coloro che ora controllano la situazione”, ha dichiarato Peskov. “Questo è necessario, perché le nostre basi si trovano lì, la nostra missione diplomatica si trova lì e, naturalmente, garantire la sicurezza delle nostre strutture è estremamente importante”. “Naturalmente, è improbabile che gli attacchi, le azioni sulle alture del Golan, nell’area della zona cuscinetto contribuiscano alla stabilizzazione della Siria già destabilizzata”, ha proseguito il portavoce del Cremlino.

“Non grazieremo coloro che sono stati coinvolti nella tortura” dei detenuti, “perseguiremo coloro che sono coinvolti nella tortura dei detenuti e chiederemo ai Paesi di consegnarci i fuggitivi”. Così il leader dell'Hts, , Mohammed al-Jolani, citato da Al Jazeera, che dopo la caduta del regime di Assad ha iniziato a usare il suo vero nome, che è Ahmed al-Sharaa. “I governi stranieri non dovrebbero preoccuparsi della situazione in Siria. La gente è stremata dalla guerra e il Paese non è quindi pronto a entrare in un’altra guerra. La paura riguardava il regime di Assad, che ora è caduto e il Paese si sta muovendo verso lo sviluppo, la ricostruzione e la stabilità“, ha continuato.”I nostri timori riguardavano le milizie iraniane, Hezbollah e il regime che ha commesso i massacri che vediamo oggi”, ha detto ancora al-Jolani.

“Seguo quanto sta avvenendo in Siria in questo momento delicato della sua storia, auspico che si raggiunga una soluzione politica che senza conflitti promuova la stabilità e l’unità del Paese. Prego perché il popolo siriano possa vivere pace e sicurezza e le diverse religioni possano camminare insieme per il bene del Paese”. Lo ha detto Papa Francesco, concludendo l'udienza generale del mercoledì in Aula Paolo VI.


RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright Prima Notizia 24

PPN
Prima Pagina News
ribelli
Siria

APPUNTAMENTI IN AGENDA

SEGUICI SU