Russia, Kursk: primo combattimento tra i soldati di Ucraina e Corea del Nord

Il Ministro della Difesa ucraino, Rustem Umerov: "I nordcoreani si mescolano con i russi, dobbiamo verificare l'identità prima di annunciare il numero di vittime e prigionieri".

(Prima Notizia 24)
Martedì 05 Novembre 2024
Roma - 05 nov 2024 (Prima Notizia 24)

Il Ministro della Difesa ucraino, Rustem Umerov: "I nordcoreani si mescolano con i russi, dobbiamo verificare l'identità prima di annunciare il numero di vittime e prigionieri".

Per la prima volta, i soldati di Kiev e Pyongyang si sono scontrati nella regione russa del Kursk. Lo ha reso noto il Ministro della Difesa ucraino, Rustem Umerov, in un'intervista all'emittente sudcoreana KBS.

Umerov ha dichiarato che si è verificato uno “scontro su piccola scala” che può essere considerato come l'entrata ufficiale in guerra da parte di Pyongyang. Tuttavia, ha evidenziato il Ministro, i soldati della Corea del Nord si mescolano con quelli russi, per cui vengono identificati erroneamente come buriati e Kiev dovrà procedere alla verifica delle identità, prima di annunciare quanti soldati avversari sono stati uccisi e quanti altri fatti prigionieri.

Secondo Umerov, 15 mila militari, suddivisi in 5 unità da 3mila soldati ciascuna, saranno schierati a nord-est, a est e a sud-est, su un fronte lungo quasi 1.500 chilometri.

Non è noto se i soldati di Pyongyang combattano con la divisa russa o quella nordcoreana. 

Sempre oggi, il Ministero della Difesa della Corea del Sud ha fatto sapere che più di 10mila soldati nordcoreani sono stati inviati in Russia. Di questi, un numero “considerevole” è stato mandato in prima linea, anche nella regione del Kursk. "Più di 10.000 soldati nordcoreani sono attualmente in Russia, e sappiamo che un numero considerevole di loro si è spostato nelle aree di prima linea, inclusa Kursk", ha dichiarato il portavoce del Ministero, Jeon Ha-kyou, aggiungendo che le autorità militari e di intelligence di Seoul stanno tenendo la situazione in Ucraina sotto stretto controllo.

In una nota, i Ministri degli Esteri di Australia, Canada, Francia, Germania, Italia, Giappone, Repubblica di Corea, Nuova Zelanda, Regno Unito, Stati Uniti e l’Alto Rappresentante dell’Unione Europea esprimono "gravi preoccupazioni in merito allo spiegamento di truppe" nordcoreane "in Russia, per il potenziale utilizzo sul campo di battaglia contro l’Ucraina.

Diverse migliaia di truppe della Repubblica Democratica di Corea sono state dispiegate in Russia. Il sostegno diretto della RPDC alla guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina, oltre a dimostrare gli sforzi disperati della Russia per compensare le sue perdite, segnerebbe una pericolosa espansione del conflitto, con gravi conseguenze per la pace e la sicurezza europea e dell’Indo-Pacifico.

Costituirebbe un’ulteriore violazione del diritto internazionale, inclusi i principi fondamentali della Carta delle Nazioni Unite. Condanniamo con la massima fermezza possibile la crescente cooperazione militare tra la Repubblica Democratica di Corea e la Russia, tra cui le esportazioni da parte della RPDC e l’illecita acquisizione da parte della Russia di missili balistici della RPDC in violazione di molteplici Risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite (UNSCR), nonché l’utilizzo da parte della Russia di questi missili e munizioni contro l’Ucraina. I soldati della RPDC che ricevono o forniscono addestramento o altra assistenza relativa all’utilizzo di missili balistici o armi costituiscono una violazione diretta delle Risoluzioni 1718, 1874 e 2270 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite.

Siamo inoltre seriamente preoccupati per le potenziali conseguenze di qualsiasi trasferimento di tecnologia nucleare o relativa ai missili balistici dalla Russia alla RPDC in violazione delle relative Risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite (UNSCR).

Chiediamo alla RPDC di cessare di fornire assistenza alla guerra di aggressione della Russia. Riaffermiamo il nostro incrollabile impegno a sostenere l’Ucraina nella difesa della sua libertà, sovranità, indipendenza e integrità territoriale. Stiamo operando con i nostri partner internazionali per una risposta coordinata a questo nuovo sviluppo".


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