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L'intervento di restauro è stato effettuato con fondi Pnrr, finanziamento di 831.187,00 euro.
L'intervento di restauro è stato effettuato con fondi Pnrr, finanziamento di 831.187,00 euro.
Nell'ambito degli interventi di riqualificazione di Villa Ada, è stata inaugurata oggi la Chiesetta del Divino Amore, che diventa un nuovo spazio a disposizione per la celebrazione di cerimonie laiche e matrimoni civili.
Taglio del nastro con il sindaco Roberto Gualtieri, l'Assessora all'Agricoltura e Ambiente Sabrina Alfonsi e l'Assessore al Personale, Servizi anagrafici ed elettorali, attuazione del programma di mandato, Comunicazione istituzionale e Decentramento amministrativo Giulio Bugarini.
L'intervento di restauro è stato effettuato con fondi PNRR, finanziamento di 831.187,00 euro curato dall'Ufficio Ville Storiche del Dipartimento capitolino Tutela Ambientale con il supporto e la supervisione della Soprintendenza Speciale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Roma e della Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali.
"Si tratta di un altro tassello della riqualificazione di villa Ada, che è in corso, dopo il verde e i viali - ha spiegato il Sindaco -. La domanda di sale per matrimoni laici è molto elevata, sono sicuro che sarà molto gettonata visto che ha una storia antichissima, con reperti tardo imperiali, e poi come luogo di pellegrinaggi. Un piccolo gioiello che il Municipio ha chiesto di adibire anche per funerali laici, e come luogo pubblico al servizio dei cittadini".
"Con questo intervento di restauro di altissima qualità restituiamo alla sua originale bellezza un edificio di grande pregio - ha dichiarato l'assessora Alfonsi - e, allo stesso tempo, mettiamo a disposizione della città uno spazio davvero straordinario per la celebrazione di riti laici del quale c'è una forte richiesta. Un progetto realizzato nel quadro degli interventi che stiamo portando avanti per la complessiva riqualificazione di una delle più belle Ville storiche della capitale con un investimento di oltre 14 milioni di euro per la rigenerazione del suo patrimonio ambientale e il recupero dei suoi edifici storici".
"Sono molto contento che questo bellissimo edificio, restaurato e recuperato pienamente, sia a disposizione di tutti i cittadini, affiancandosi a tutte le altre location di Roma Capitale dove chi vuole può sposarsi con rito laico - ha dichiarato l'assessore Bugarini - abbiamo lavorato a stretto contatto con l'assessora Alfonsi perché la chiesetta potesse essere da subito disponibile e ci siamo riusciti. Da oggi a Roma c'è un nuovo meraviglioso luogo per dirsi di sì."
La Chiesa e i lavori
La chiesa, oggi sconsacrata, è un edificio di impianto seicentesco originariamente dedicato al culto dei martiri Daria e Crisanto e presenta un aspetto d'impronta neoclassica ad un'unica navata risalente ai primi decenni del XIX secolo. Rimasta in abbandono per molti anni, nel 1957 è divenuta proprietà del Comune di Roma e destinata nel 2003 alla celebrazione di cerimonie laiche.
I lavori, avviati nel giugno 2023, sono stati realizzati con fondi del PNRR per circa 831 mila euro, e hanno consentito di riportare alla luce le pitture murarie originali rimaste occulte negli anni di abbandono, e delle superfici decorate, degli stucchi, delle superfici in marmo e degli elementi ornamentali che sono stati oggetto di un attento restauro. Anche la pavimentazione in marmo è stata ricostruita esattamente come in origine collocando, al di sotto, un sistema di stuoie di riscaldamento per rendere più confortevole lo spazio.
Il parapetto ligneo della balconata interna, fortemente degradato, è stato sostituito con un rivestimento in vetro per sfruttare al massimo l'illuminazione naturale.
Per consentire l'utilizzo dell'edificio per le cerimonie nuziali, la Giunta Capitolina ha approvato una delibera, proposta dall'assessore Bugarini, con la quale la cappella sconsacrata del Divino Amore di Villa Ada viene inserita nel novero delle location comunali nelle quali si possono attualmente svolgere matrimoni civili e altre cerimonie.
La gestione
La ex chiesetta di via Salaria va quindi ad aggiungersi alla Sala Rossa del Campidoglio, a quella del Complesso Vignola Mattei di via Valle delle Camene, alla Sala Azzurra di Ostia e alla Sala Chiaraviglio di Villa Farinacci.
La gestione della nuova struttura come luogo per riti laici e cerimonie è affidata al Municipio Roma II e le tariffe per il suo utilizzo saranno le medesime che per le altre sale comunali. Data la destinazione d'uso, è stata particolarmente curata l'accessibilità e realizzando un'entrata interna fruibile anche da persone con disabilità motorie. Completamente riqualificata anche tutta l'area esterna all'edificio, con la creazione di un piccolo piazzale in sampietrini, la sistemazione del prato circostante, la messa a dimora di nuove siepi e alberature e la ristrutturazione del muro laterale. I lavori proseguiranno con il recupero della pompa di benzina che diventerà uno spazio a servizio della Chiesetta.
La storia della chiesetta
Cappella votiva del XVIII secolo posta sul percorso dell’antica Via Crucis che portava i pellegrini da Porta Salaria al Monte delle Gioie e presso la quale veniva concessa l’indulgenza ai viandanti in cammino verso la Basilica di San Silvestro. È stata solo in parte restaurata dalla Soprintendenza comunale nel 2011, ma è rimasta inutilizzata e versa in pessime condizioni.
Sulle due lapidi ai lati della porta ancora si legge, in latino e in italiano, che “a chiunque visiti queste stazioni” è concessa indulgenza a nome di un rescritto di papa Pio VII del 18 aprile 1817. È la Cappella del Divino Amore, una delle stazioni di sosta e preghiera della via crucis che i cristiani percorrevano verso le catacombe di Priscilla e il Monte delle Gioie.
L’attuale edificio, con la volta a botte, ha un aspetto neoclassico ed è costruito all’inizio dell’Ottocento su un impianto seicentesco con un’unica navata, con pavimento in tarsie marmoree, un altare con marmi e stucchi policromi e un crocefisso settecentesco. Ma la sua storia è ben più antica. Antonio Bosio racconta, nel suo libro “Roma sotterranea”, che la chiesetta era dedicata ai santi martiri Daria Virgo e Crisanto, festeggiati il 12 agosto, data del loro martirio. Bosio ci dice anche di aver trovato, sotto la chiesetta, due costruzioni, una rettangolare e una circolare, forse anch’esse dedicate ai santi martiri.
Daria e Crisanto erano due giovani, marito e moglie o forse promessi (dato che Daria è ricordata come vergine) che furono sorpresi dai soldati imperiali, mentre stavano pregando in locali sotterrane insieme ad altri compagni di fede, e sepolti vivi. Dei due martiri parla anche un antico libro del III secolo, detto il Martirologio Geronimiano, dal nome latino di San Girolamo scrittore e teologo, quando si parla della durissima persecuzione dell’anno 258, voluta dall’imperatore Valeriano in cui i cristiani furono uccisi, per ordine dell’imperatore, anche presso le tombe dei defunti, considerate sacre e inviolabili secondo le antiche leggi romane.
San Gregorio di Tours, altro scrittore cristiano, narra qualche secolo dopo che papa Damaso, vissuto ai tempi di San Girolamo, fece scavare nel sottosuolo ed aprire una piccola finestrella dalla quale si potessero vedere ed onorare le ossa di quei martiri. Papa Damaso scrisse anche un carme dedicato ai martiri Crisanto e Daria che è inciso nel marmo ma andò perduto, un secolo dopo, quando i Goti occuparono questa zona e le catacombe durante l’assedio di Roma del 537.