Polemica a Orvieto per il post del consigliere di centrodestra Olimpieri che cita "Giovinezza"
Il consigliere di maggioranza a Orvieto suscita polemiche dopo aver postato una frase dell'inno fascista sui social. Il segretario del PD, Talanti, condanna l'atto definendolo indegno, mentre la consigliera Croce chiede un intervento dell'amministrazione.
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Venerdì 22 Marzo 2024
Roma - 22 mar 2024 (Prima Notizia 24)
Il consigliere di maggioranza a Orvieto suscita polemiche dopo aver postato una frase dell'inno fascista sui social. Il segretario del PD, Talanti, condanna l'atto definendolo indegno, mentre la consigliera Croce chiede un intervento dell'amministrazione.

A pochi giorni dalla commemorazione della fucilazione di sette giovani a Camorena, perpetrata dai nazisti con il supporto delle autorità fasciste locali, una strofa dell'inno ufficiale del Partito Nazionale Fascista, "Giovinezza", scatena una vivace polemica a Orvieto.

 Il consigliere comunale Stefano Olimpieri ha postato sui social la frase incriminata ("Primavera di bellezza"), accompagnata da lettere bianche su sfondo nero, provocando reazioni contrastanti. Il consigliere, figura storica della destra orvietana, ha difeso la sua scelta definendola una combinazione tra musica e stagione, respingendo le critiche con un secco: "Oggi entra la primavera. Se rimane senza parole è un problema suo, cara signora".

 Le reazioni non si sono fatte attendere. Il segretario del Partito Democratico, Maurizio Talanti, ha condannato fermamente l'utilizzo dell'inno fascista, sottolineando che "legittimare e normalizzare il fascismo è un atto indegno per qualsiasi italiano, soprattutto per chi ricopre un incarico pubblico". Ha inoltre sottolineato il pericolo di "suggerire o alludere all'adesione a una cultura criminale, citando le parole dell'inno fascista", e ha esortato l'amministrazione a prendere le distanze da tali comportamenti.

 Anche la consigliera di opposizione Cristina Croce ha espresso profondo smarrimento di fronte al post del consigliere di maggioranza, sottolineando che "l'antifascismo dovrebbe essere un valore condiviso in una Repubblica fondata sulla Resistenza e sul rispetto della Costituzione". Ha quindi auspicato un intervento deciso da parte del sindaco per stigmatizzare l'atto e ribadire l'impegno della città nei confronti dei valori democratici e antifascisti.

 La controversia evidenzia ancora una volta la sensibilità delle questioni legate al passato fascista e alla memoria storica in Italia, e solleva interrogativi su come trattare simboli e inni legati a periodi bui della storia nazionale all'interno del dibattito pubblico contemporaneo.


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