Omicidio Giogiò Cutolo: il killer condannato a 20 anni
La madre del musicista ucciso: "Grazie giustizia, abbiamo scritto una pagina di storia".
(Prima Notizia 24)
Martedì 19 Marzo 2024
Napoli - 19 mar 2024 (Prima Notizia 24)
La madre del musicista ucciso: "Grazie giustizia, abbiamo scritto una pagina di storia".
Il ragazzo di 17 anni accusato di aver ucciso il musicista Giovanbattista Cutolo, detto Giogiò, il 31 agosto scorso a Napoli, è stato condannato a 20 anni di carcere.

A deciderlo è stato il giudice del Tribunale dei Minori partenopeo, che ha accolto la richiesta presentata dal pm Francesco Regine.

La sentenza è stata pronunciata dal Gup Umberto Lucarelli. Prima della richiesta del pm, l'avvocato del ragazzo aveva chiesto la messa in prova per il suo assistito, richiesta respinta dal giudice.

All'esterno del Tribunale, ci sono stati alcuni momenti di tensione: i parenti del 17enne hanno urlato contro i familiari e gli amici di Giogiò, e alcuni hanno anche invitato i parenti di Cutolo a raggiungerli con gesti minacciosi. Gli amici del musicista hanno intonato un coro, quindi i parenti del 17enne si sono allontanati.

"Vent'anni, l'ergastolo per i minori. Grazie giustizia, abbiamo scritto una pagina di storia", ha detto la madre di Giogiò, Daniela Di Maggio, annunciando la sentenza all'uscita dal Tribunale.

"Grazie al pm e al mio avvocato Claudio Botti, grazie al giudice Lucarelli. Grazie agli amici di Giogiò, a mia figlia, al mio ex marito, a tutti i miei familiari, grazie alla Napoli bella. Giustizia è stata fatta. La sentenza di 20 anni è un segnale potente per tutta la società civile.

Quando c'è un'indignazione vera e le coscienze si scuotono vuol dire che tutti si muovono intorno a un obiettivo. Tutta Napoli e tutta Italia voleva questa sentenza e soprattutto mi aspetto che adesso i minori non escano più in strada con i coltelli, con i tirapugni e con le pistole, sentendosi non più impuniti. Perché vent'anni sono tanti.

E' giusto che questa sentenza così importante scriva una pagina di storia, la chiamerei la rivoluzione di Giogiò perché adesso aiuterà gli altri. Questa è la cosa che più mi interessa", ha continuato.

"La differenza tra giustizia e vendetta? Quella di oggi - ha proseguito - è una giustizia perché chi fa un crimine efferato volontario senza motivo deve essere punito. Tra l'altro so che il condannato sta facendo il pizzaiolo, c'è anche tutta la parte riabilitativa che sta seguendo, nessuno di noi è un criminale che si vuole vendicare.

Questa sentenza dice che chi combatte per la verità e per la giustizia raggiunge dei risultati eccellenti. Credo di aver scritto una pagina nel nostro Paese, una pagina importante: quando uno vuole ottenere un risultato e un cambiamento a favore della giustizia le cose si ottengono".

"Vogliamo la giustizia, se non ci sarà faremo la rivoluzione civile", aveva riaffermato Di Maggio al megafono, prima della sentenza. Fuori dalla struttura, insieme alla famiglia Cutolo c'erano 50 persone, inclusi gli amici di Giogiò, a cui la madre ha gridato di chiedere giustizia per suo figlio.

"Il giudice - ha aggiunto la donna - sia nei panni della mamma, del papà e della sorella, pensi a questo prima della della sentenza. Altro che rito abbreviato. Hanno ucciso mio figlio come se fosse il peggiore dei camorristi".

All'ingresso del Tribunale è stato appeso uno striscione, con su scritto: "Vogliamo giustizia per Giogio'" e molti manifestanti si sono presentati con strumenti musicali, dato che Giogiò era un talentuoso musicista, membro dell' Orchestra Scarlatti Junior.

"Spero - ha detto al megafono il papà, Franco Cutolo - in una pena esemplare, ho fiducia nel giudice. Ci vogliono interventi seri del governo in generale sui minori, ma prima delle nuove politiche sociali ci vogliono misure subito. Il primo problema sono le armi, troppe in mano ai minori. E poi sappiamo che i ragazzi di oggi non sono gli stessi di qualche anno fa, i giudizi non possono essere uguali. Lui avrà una pena ridotta perché è minorenne ma questa non è giustizia".

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