I project manager alleati dell’intelligenza artificiale
L’AI libera risorse creative e potenzia le competenze dei professionisti più ricercati dal mercato del lavoro.
(Prima Notizia 24)
Giovedì 14 Marzo 2024
Milano - 14 mar 2024 (Prima Notizia 24)
L’AI libera risorse creative e potenzia le competenze dei professionisti più ricercati dal mercato del lavoro.
Mentre a livello istituzionale, in Italia, in Europa e nel mondo, si esplorano misure regolatorie per governare il percorso evolutivo dell’intelligenza artificiale generativa (che, da generativa, è ormai indirizzata verso la cosiddetta generale), l’AI ha già dei convinti alleati: sono i project manager, la professione più ricercata in questi anni da parte del mercato del lavoro stando alle più recenti rilevazioni di Anderson Economic Group.

La Sezione IPMA Italy di ANIMP (Associazione Nazionale di Impiantistica Industriale), member association di IPMA (International Project Management Association), ha infatti giocato la carta dello sviluppo delle competenze professionali che – all’interno di sistemi più o meno complessi – possono trarre giovamento dall’utilizzo esperto dell’AI liberando così tempo ed energia da dedicare ad attività creative o strategiche che sono di esclusivo appannaggio umano.

Tra gli applicativi più funzionali all’interazione col project management tutti quelli relativi a robot process automation, advanced analytics, gestione dei rischi e tutte le declinazioni dell’AI generativa e di adattamento del linguaggio.

L’incontro di Milano - in contemporanea con il G7 dedicato al tema e all’indomani dell’approvazione da parte del Parlamento Europeo dell’AI Act - è stata un’occasione per riflettere sugli scenari e sull’evoluzione delle competenze, al punto che, assieme al Presidente ANIMP, Marco Villa, il Presidente di IPMA a livello globale, Mladen Vukomanovic, ha aperto l’evento e si è concentrato su un’analisi di ampio respiro.

E non è un caso: l’appuntamento di ANIMP anticipa di un mese quello internazionale di IPMA, evidenziando il ruolo della “via italiana al Project Management” come avamposto di sviluppo delle competenze dei professionisti al servizio dello sviluppo del sistema Italia, anche alla luce dell’impatto generato dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

La disponibilità teorica complessiva di oltre 190 miliardi di euro da parte dell’Europa per sostenere progetti in Italia, richiede infatti professionalità competenti sulla progettazione e sulla supervisione dell’andamento operativo dei progetti. Anche alla luce delle difficoltà manifestate dai territori sulle capacità progettuali per cogliere l’opportunità del PNRR, lo sviluppo di competenze certificate da IPMA sul Project Management, rappresenta una tappa ineludibile del processo. Gli scenari regolatori continentali connessi all’AI e all’agenda digitale, in cui l’Europa esprime un primato dal punto di vista della normazione, sono stati esplorati da Lucilla Sioli, Direttore per l’Intelligenza artificiale e l’industria digitale presso la Commissione europea.

“Il sistema industriale italiano è storicamente vocato all’innovazione – sottolinea il Presidente ANIMP Marco Villa – e per mantenere il livello di reputazione internazionale delle aziende impiantistiche italiane e dell’indotto, è necessario più che mai qualificare sempre più il personale impegnato nella gestione di progetti sempre più complessi, garantendo alla collettività, ai committenti e alle istituzioni, di poter contare su professionalità aggiornate e certificate, soprattutto in ottica PNRR. Questo l’impegno assunto da ANIMP che in Italia, attraverso la sua Sezione dedicata, rappresenta IPMA”.

Per Diego Lelli, Delegato della Sezione IPMA Italy, “Il Project Management è certamente al centro delle capacità impiantistiche, produttive e costruttive che le aziende associate ad ANIMP hanno all’interno delle proprie attività; e IPMA Italy, Sezione dedicata proprio alla gestione dei progetti all’interno di ANIMP è quotidianamente impegnata su come sfruttare l’uso dell’IA nei progetti, come far leva su idee già lanciate, e acquisire consigli su piani a lungo termine per rimanere al passo con le evoluzioni tecnologiche, usarle come strumento di efficienza e differenziazione commerciale, gestire in modo efficace i fattori di rischio più elevati contenuti nei progetti contemporanei e ottenere una ottimizzazione delle risorse e degli investimenti”.

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