Forze Armate: Conclusa la Nordic Response 2024

Nell'ambito della grande esercitazione Steadfast Defender 24, gli italiani coordinano sbarchi anfibi in Norvegia. Obiettivo, proteggere il fianco estremo nord della NATO

di Renato Narciso
Venerdì 22 Marzo 2024
22 mar 2024 (Prima Notizia 24)

Nell'ambito della grande esercitazione Steadfast Defender 24, gli italiani coordinano sbarchi anfibi in Norvegia. Obiettivo, proteggere il fianco estremo nord della NATO

Conlusa Nordic Response 2024, la grande esercitazione NATO condotta in Norvegia, proprio sul confine estremo nord dell’Alleanza.

Dal 24 febbraio al 15 marzo infatti, uomini e mezzi della difesa italiana hanno preso parte alle manovre insieme alle Forze Armate dei Paesi Alleati. L’esercitazione è parte del ciclo di 15 attività esercitative della Steadfast Defender 24 che vede quasi 90mila militari dei 32 Paesi Alleati, tra cui mille italiani e 16mila britannici, impegnati nella più grande esercitazione mai condotta dalla NATO da decenni, che si protrarrà fino al prossimo maggio.

In particolare durante la Nordic Response 24, un Littoral Expeditionary Group (LEG) multinazionale al comando del contrammiraglio italiano Valentino Rinaldi, ha condotto attività anfibie nelle acque a nord della Norvegia.

Sotto il Comando italiano, hanno operato 2 Gruppi Anfibi e un Littoral Group norvegese, per un totale di 12 Navi (5 Pattugliatori, 6 Anfibie, 1 Fregata) e 2902 militari inclusi 1000 marines, provenienti da 8 Paesi NATO. Il Gruppo Anfibio italiano è stato composto da Nave GARIBALDI – sede del Comando del Amphibious Task Force Commander (CATF) e del Landing Force Commander (CLF), con nr. 3 Elicotteri MH 101 imbarcati e circa 100 militari dello Staff, e Nave SAN GIORGIO, con a bordo una forza da sbarco di circa 150 Fucilieri di Marina, VTLM e veicoli anfibi corazzati AAV7. Sul fronte opposto nell’area di Maze, nella Finnmark norvegese - località mai raggiunta prima d’ora dai soldati italiani e caratterizzata da temperature artiche percepite tra i 30° e 40° sotto zero – è stato schierato in funzioni di forze d’opposizione un contingente di oltre 300 militari, su base 2° Reggimento Alpini della Brigata Alpina Taurinense, rinforzato da assetti del Reggimento Nizza Cavalleria (1°), del 32° Reggimento Genio Guastatori, del 1° Reggimento Artiglieria Terrestre (da montagna), del Reggimento Logistico Taurinense, appartenenti anch’essi alla citata Brigata, del 121° Reggimento Artiglieria Controaerea, del 33° Reggimento EW (Electronic Warfare) e del 41° Reggimento Cordenons.

Per la mobilità delle truppe sono stati utilizzati gli all terrain vehicle, modello BV 206 S7 e D6. L’esercitazione ha permesso di testare l’integrazione e l’interoperabilità degli assetti dell’Alleanza, in un contesto complesso come quello artico dove la componente Anfibia, in seno alla più ampia dimensione marittima, rappresenta un fattore abilitante in termini di capacità di riunire e proiettare Forze Alleate dal mare.

L’impiego nell’ambiente Artico del personale dell’Esercito, inoltre, ha permesso di testare le capacità delle Unità alpine di vivere, muovere e combattere in ambiente artico. In tale contesto le Truppe Alpine hanno espresso le proprie capacità di saper operare in ambienti diverso da quello montano, rendendo contemporaneamente validi alcuni concetti relativi, sia al Mountain Warfare sia alle Cold Weather Operations che trovano piena applicazione nello specifico ambiente artico.

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