Enrico Folgori (Feoli): bene la proroga Ue sui motori termici, ma serve una strategia industriale di lungo periodo

 Il presidente della Federazione Europea Operatori della Logistica Integrata giudica positivamente la decisione europea di prorogare oltre il 2035 le immatricolazioni di auto a motore termico, ma avverte: senza un piano per ricerca e imprese la transizione rischia di indebolire l’industria e favorire l’ingresso massiccio di veicoli extra-Ue.

(Prima Notizia 24)
Mercoledì 17 Dicembre 2025
Roma - 17 dic 2025 (Prima Notizia 24)

 Il presidente della Federazione Europea Operatori della Logistica Integrata giudica positivamente la decisione europea di prorogare oltre il 2035 le immatricolazioni di auto a motore termico, ma avverte: senza un piano per ricerca e imprese la transizione rischia di indebolire l’industria e favorire l’ingresso massiccio di veicoli extra-Ue.

“La Federazione Europea Operatori della Logistica Integrata apprende con favore la decisione dell’Ue di prorogare oltre il 2035 le immatricolazioni di auto a motore termico”. Lo afferma Enrico Folgori, presidente di Feoli, sottolineando come la misura possa contribuire a sostenere l’industria europea dell’automotive e il relativo indotto, evitando al tempo stesso che famiglie e imprese siano costrette a spese immediate e molto elevate.

Secondo Folgori, la proroga riduce il rischio di compressione del potere d’acquisto e di tensioni sulla tenuta delle aziende, soprattutto in una fase in cui l’adeguamento tecnologico e infrastrutturale procede a velocità disomogenea tra Paesi e filiere. Tuttavia, aggiunge, la scelta Ue “non cancella il problema di coniugare la transizione ecologica con la tenuta dell’industria europea e, conseguentemente, del suo sistema economico”.

Per il presidente di Feoli, serve una visione “a lungo raggio” che vada oltre il perimetro degli obiettivi di riduzione delle emissioni allo scarico, includendo strumenti di accompagnamento per le imprese e investimenti in ricerca e nuove tecnologie. Criticità analoghe, ricorda, sono state evidenziate anche dal governo italiano e da altre associazioni di categoria.

L’allarme finale riguarda la competitività: “È necessaria una strategia che accompagni le imprese e ne sostenga la ricerca in nuove tecnologie, altrimenti tra non molti anni avremo milioni di auto cinesi in circolazione nelle nostre città e milioni di cittadini europei disoccupati”, conclude Folgori.


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