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Il Ministro dell'Economia e delle Finanze: "Siamo intervenuti su questioni che sembravano impossibili".
Il Ministro dell'Economia e delle Finanze: "Siamo intervenuti su questioni che sembravano impossibili".
C'è l'ok, da parte del Senato, alla manovra: il provvedimento è passato con 110 voti favorevoli, 66 voti contrari e 2 astenuti. Ora, il testo dovrà essere esaminato dalla Camera, dove dovrà essere "blindata", cioè approvata senza modifiche, in modo da evitare la terza lettura e il rischio di esercizio provvisorio.
L'ammontare della manovra passa da 18,7 a circa 22 miliardi di euro.
In precedenza, l'Aula ha dato il suo via libera al maxiemendamento del governo, con 113 voti favorevoli, 70 contrari e 2 astenuti. Poi, la seduta è stata sospesa per la riunione del Consiglio dei ministri sulla nota di variazione al bilancio.
La conclusione delle dichiarazioni di voto è stata movimentata dalle opposizioni, che hanno esposto in aula alcuni cartelli rossi per indicare le promesse mancate dal governo: “Promettevano abolizione accise, aumentano tasse sul carburante. Voltafaccia Meloni”; “Promettevano abolizione Fornero, aumentano l’età pensionabile. Voltafaccia Meloni”; “Promettevano investimenti in sanità, tagliano le risorse. Voltafaccia Meloni”; “Promettevano diminuzione tasse, è record pressione fiscale. Voltafaccia Meloni”.
“Siamo arrivati a circa 22 miliardi”, ha dichiarato ai giornalisti il ministro dell'Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti. “Quello che volevo sottolineare – ha proseguito – è che siamo intervenuti su questioni che sembravano impossibili”.
“Sono convinto – ha detto ancora Giorgetti - che sia una buona Legge di Bilancio che conferma una traiettoria positiva per il paese e per gli italiani”. “Un bilancio positivo che dimostra ancora una volta come il Governo, tutto il governo, alla fine sostiene questa linea che abbiamo impostato tre anni fa”, ha continuato, per poi scherzare sui suoi rapporti con il segretario della Lega, Matteo Salvini: “Magari gli porto un po’ di carbone sotto l’albero. Siamo nella transizione green, magari non si usa più”.
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