Consulta, Barbera: "Necessarie leggi su fine vita e figli coppie gay"
“Davanti ad una persistente inerzia legislativa, la Corte non può comunque rinunciare al proprio ruolo di garanzia”.
(Prima Notizia 24)
Lunedì 18 Marzo 2024
Roma - 18 mar 2024 (Prima Notizia 24)
“Davanti ad una persistente inerzia legislativa, la Corte non può comunque rinunciare al proprio ruolo di garanzia”.
E' necessario che il Parlamento intervenga con una legge sul fine vita e un'altra sui figli delle coppie omosessuali. Così il Presidente della Consulta, Augusto Antonio Barbera, nel corso della relazione annuale, svoltasi stamani alla presenza del Capo dello Stato, Sergio Mattarella.

Questa considerazione, ha spiegato Barbera, deriva dal “rammarico” dovuto al fatto che “nei casi più significativi” il legislatore non è intervenuto a legiferare, nonostante le richieste dei giudici costituzionali, “rinunciando a una prerogativa che gli compete” e costringendo la Consulta “a procedere con una propria e autonoma soluzione, inevitabile in forza dell’imperativo di osservare la Costituzione”.

Difatti, ha continuato, davanti ad “una persistente inerzia legislativa”, la Corte “non può comunque rinunciare al proprio ruolo di garanzia”, che comprende anche il dovere di “accertare e dichiarare i diritti fondamentali reclamati da una ‘coscienza sociale’ in costante evoluzione”.

Da qui l'invito di Barbera ad un intervento, da parte del legislatore, “che dia seguito alla sentenza della Consulta sul fine vita, il cosiddetto caso Cappato” e che “tenga conto del monito relativo alla condizione anagrafica dei figli di coppie dello stesso sesso, come già auspicato in due sentenze della Corte”.

Per quel che riguarda il fine vita, peraltro, Barbera ha evidenziato che, nel caso in cui “dovesse permanere l’inerzia del Parlamento”, la Consulta “non potrà non intervenire”, anche perché ha il dovere di essere “custode della Costituzione. Ma è tenuta ad essere altrettanto attenta a non costruire, con i soli strumenti dell’interpretazione, una fragile ‘Costituzione dei custodi’”.

E questo, specialmente in riferimento a tematiche in cui “le norme costituzionali sono oggetto di una evoluzione interpretativa; penso in primo luogo ai diritti civili”.

Durante la sua relazione, Barbera si è soffermato anche sulla cronaca, iniziando dai femminicidi e dalle morti sul lavoro, definiti come “atroci e agghiaccianti”. Se dovesse essere interpellata, ha concluso, la Corte risponderà anche su questi temi, partendo dal presupposto che le previsioni della Costituzione “assicurano efficacemente accanto al pluralismo, l’indipendenza della Corte”, che “non rischia di essere minata da contingenti vicende politiche”, dati i variegati canali di accesso e l'ampia maggioranza necessaria per l'elezione di giudici di estrazione parlamentare e il divieto di essere rieletti.

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