Visibilia, La Russa: "Sentenza Cassazione? Potrebbe essere un punto di valutazione"

Legale Santanché: "Sapere dalla stampa della decisione della Cassazione è una follia vergognosa".

(Prima Notizia 24)
Giovedì 30 Gennaio 2025
Roma - 30 gen 2025 (Prima Notizia 24)

Legale Santanché: "Sapere dalla stampa della decisione della Cassazione è una follia vergognosa".

La Corte di Cassazione ha stabilito, nella giornata di ieri, che il processo sul caso Visibilia, che vede coinvolta la Ministra del Turismo, Daniela Santanché, e altri due imputati per truffa ai danni dell'Inps, deve continuare a svolgersi a Milano.

Su questo caso si è espresso, stamani, il Presidente del Senato, Ignazio La Russa: "Credo che Daniela, quando ha detto che avrebbe valutato, può darsi che valuti anche questo. Però non l'ho sentita. Anzi me lo hanno appena detto della sentenza. Non ci ho ragionato. Però certamente anche quello è un elemento di valutazione. Se cambia qualcosa? E' un elemento di valutazione, ripeto", ha detto, interpellato dai giornalisti.

"La mozione di sfiducia - ha aggiunto - rafforza lo sfiduciato quando è individuale e questa è la storia del passato e non credo che sia questo l'elemento di valutazione".

Ieri, la Cassazione ha respinto la questione di competenza territoriale in favore di Roma, sollevata dalla difesa. Dunque, l'udienza preliminare riprenderà Milano il 26 marzo.

La questione di competenza territoriale era stata presentata dall'avvocato della Santanché, Nicolò Pelanda, secondo cui Roma è il luogo dove si trova il server dell'Inps e, inoltre, è la città dove è stato effettuato il primo pagamento ad un dipendente di Visibilia.

Secondo il pg, la Procura meneghina e l'avvocato dell'Inps, Aldo Tagliente, invece, non è così, perché la presunta truffa sarebbe avvenuta in maniera "continuata" su tutti i dipendenti, con l'ultimo pagamento inviato al conto corrente di un dipendente milanese. Dunque, la competenza spetterebbe al capoluogo lombardo.

Durante l'udienza preliminare del 23 ottobre scorso, la Gup Tiziana Lombardo aveva trasmesso gli atti alla Corte di Cassazione, perché dirimesse la questione, in base alla riforma Cartabia. Stando a quanto ipotizzano i pm dei pm Marina Gravina e Luigi Luzi, coordinatori dell'indagine insieme all'ex aggiunto Laura Pedio, attuale Procuratrice di Lodi, la Ministra, il compagno Dimitri Kunz e Paolo Giuseppe Concordia, collaboratore esterno che gestiva il personale di Visibilia, da cui la Santanché è uscita tre anni fa, sarebbero stati consapevoli di aver chiesto e avuto "indebitamente" la Cig in deroga "a sostegno delle imprese colpite dagli effetti" del Covid-19 per 13 dipendenti, per un ammontare pari a più di 126mila euro.

Gli indagati sono accusati di aver dichiarato "dichiarato falsamente" che i dipendenti fossero in Cig "a zero ore", mentre, invece, stavano lavorando "in smart working".

"E' una follia. A noi avvocati non è ancora stato comunicato nulla e ci era stato assicurato in tutti i modi, anche dalla Corte di Cassazione, che la notizia non sarebbe stata passata ai giornali prima. E' vergognoso", ha dichiarato l'avvocato difensore della Santanché, Niccolò Pelanda, che non ha ancora ricevuto la notifica relativa alla decisione della Cassazione. "I giornalisti fanno giustamente i giornalisti. I magistrati dovrebbero avere un po' più di rispetto per gli avvocati", ha aggiunto.


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