Ue, Draghi: "Concetto di sovranità troppo debole se limitato a contesti nazionali"

"Tutti i nostri paesi sono troppo piccoli per far fronte alle dimensioni, alla scala delle sfide attuali".

(Prima Notizia 24)
Lunedì 30 Settembre 2024
Roma - 30 set 2024 (Prima Notizia 24)

"Tutti i nostri paesi sono troppo piccoli per far fronte alle dimensioni, alla scala delle sfide attuali".

Nel contesto geopolitico attuale e davanti alle grandi sfide globali, il concetto di sovranità è “troppo debole” se limitato ai contesti nazionali. e ha senso soltanto se ci si riferisce a livello europeo.

Così Mario Draghi, nel corso di un dibattito trasmesso dall'Istituto Bruegel a Bruxelles, in merito al suo rapporto sul futuro della competitività dell'Unione Europea.

Rispondendo ad una giornalista che gli ha chiesto se il rapporto non comporti “uno scambio tra sovranità e denaro” per gli Stati europei, cioè se non sia necessario rinunciare ad alcune prerogative nazionali per ottenere l'economia di scala di cui le imprese hanno bisogno per il proprio sviluppo, l'ex Presidente della Bce ha dichiarato: “Se sovranità significa avere piccole aziende che non sono in grado di espandersi, o nemmeno di avviare la propria attività perché lo spazio è troppo stretto per loro? In questa misura sì, c’è uno scambio. Si vuole dare alle proprie aziende un mercato più grande dove possono espandersi? Allora si devono concordare delle regole che siano nell’interesse comune. Penso che forse in questo senso sì, uno scambio c’è, anche se io non la metterei in questo modo”.

“Una delle cose che continuo a dire – ha proseguito l'ex premier  – è che tutti i nostri paesi sono troppo piccoli per far fronte alle dimensioni, alla scala delle sfide attuali. Quindi,  il concetto di sovranità che sottolinea questo rapporto è la sovranità europea, non è la sovranità nazionale. Tutto ciò che vediamo oggi mostra che la sovranità nazionale è troppo debole, è un concetto troppo debole”, ha evidenziato Draghi.

Spiegando i punti salienti del suo rapporto, Draghi ha evidenziato che “il passo più importante che dobbiamo intraprendere per raggiungere il nostro obiettivo è quello di integrare i nostri mercati. Innanzitutto il mercato unico e i beni pubblici che ne derivano.

Perché è così importante? Perché se la produttività è l’obiettivo, la dimensione di scala, in molti dei settori che abbiamo analizzato, è diventata il suo ingrediente essenziale. E si ottiene la dimensione di scala solo se si integra il mercato unico. Dopo di che avremo i soldi, e avremo bisogno di integrazione finanziaria”. 

“Ma la prima cosa – ha rimarcato l'ex premier – è che le piccole e medie imprese innovative siano in grado di crescere. Abbiamo risparmiato molto, abbiamo un sacco di soldi, ciò che non abbiamo è la dimensione di scala, che è ostacolata da normative transnazionali e transnazionali”.

“E la scala a cui mi riferisco – ha aggiunto – è l’unica scala che è commisurata alle nostre attuali sfide, e se c’è una sola qualità che manca agli Stati membri è questa: i singoli Stati membri non hanno questa dimensione di scala”.

“Questa – ha concluso – è un’altra percezione relativamente nuova, che deriva da questo nuovo ambiente, da questo nuovo contesto geopolitico: i singoli paesi sono semplicemente troppo piccoli per far fronte alle sfide attuali”.


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