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Il presidente del Consiglio regionale del Lazio fa il bilancio dell’anno politico, sottolineando l’impegno per le politiche sociali, le risorse sul Pnrr e la necessità di una rinnovata vicinanza ai cittadini.
Il presidente del Consiglio regionale del Lazio fa il bilancio dell’anno politico, sottolineando l’impegno per le politiche sociali, le risorse sul Pnrr e la necessità di una rinnovata vicinanza ai cittadini.
Il 2025 si chiude come “un anno di svolta” per la Regione Lazio, segnato da importanti risultati sul piano sociale, finanziario e infrastrutturale. A dirlo è Antonello Aurigemma, presidente del Consiglio regionale del Lazio, che in occasione della manovra di bilancio ha tracciato un bilancio ampio dell’attività amministrativa e del rapporto con i territori.
Secondo Aurigemma, la Regione ha saputo intercettare e destinare risorse significative al settore del welfare, con particolare attenzione ai caregiver e all’assistenza domiciliare per gli anziani. “La popolazione del Lazio cresce in età media e con essa i bisogni di sostegno – ha spiegato – e abbiamo lavorato con determinazione per destinare fondi a chi affronta più da vicino le difficoltà quotidiane”.
L’esponente regionale ha inoltre richiamato l’importanza del lavoro dell’assessore al Bilancio, Giancarlo Righini, il cui operato ha permesso di rafforzare la credibilità finanziaria dell’ente, anche grazie al miglioramento del rating della Regione da parte di Moody’s. Questo risultato, ha detto Aurigemma, “consente oggi di poter investire su grandi infrastrutture e di colmare parte del gap accumulato negli anni precedenti”.
Tra i temi al centro del dibattito consiliare, anche la gestione dei fondi Pnrr, che rappresentano un elemento strategico per la crescita locale. “È importante – ha sottolineato – costruire una visione condivisa, anche con il contributo delle opposizioni, per garantire che le risorse producano un effetto duraturo sul territorio”.
Guardando al futuro, Aurigemma invita a “ritornare ad ascoltare il territorio”, abbandonando logiche puramente digitali per ristabilire un contatto diretto con le comunità locali. “Il Lazio conta 378 comuni, da Roma a piccoli centri come Marcitelli – ha ricordato –. Dobbiamo essere in grado non solo di dare risposte, ma di fornire ai territori i mezzi per affrontare le sfide che li attendono”.
Un messaggio che si traduce in un auspicio per il nuovo anno: rafforzare il legame fra istituzioni e cittadini, in nome di una governance regionale più partecipata e consapevole dei bisogni reali delle persone.
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