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"Stop programmisti senza giusto contratto".
"Stop programmisti senza giusto contratto".
"Giornalisti di fatto senza giusto contratto", "Stop al precariato in Rai" , "Né ferie né maternita ma quale denatalità", "Stop programmisti senza giusto contratto": sono questi alcuni dei cartelli con cui hanno manifestato stamattina davanti alla sede della Rai a Roma 150 giornalisti professionisti che lavorano nei principali programmi di informazione della tv pubblica.
"Senza il contratto giornalistico - hanno detto - non c'è libertà e dignità per i giornalisti della Rai". I professionisti contrattualizzati a Partita Iva e con contratti da programmista multimediale hanno raccontato le loro difficoltà quotidiane nel lavorare privi di diritti e tutele.
"Senza di noi non andrebbero in onda programmi come Report, Presa Diretta, Chi l'ha visto, Unomattina, La Vita in Diretta, Agorà, Porta a Porta, Tutta la Città ne parla, e molti altri" hanno sottolineato. Sono intervenuti la segretaria della Federazione Nazionale della Stampa Alessandra Costante, Stefano Ferrante segretario dell''Associazione Stampa Romana, Daniele Macheda segretario Usigrai e Francesco Palese segretario Unirai. Presenti al presidio per portare i loro saluti anche il segretario generale della Cgil Maurizio Landini e il segretario generale della Uil Pierpaolo Bombardieri. Presente al presidio anche la presidente della Commissione di Vigilanza Rai Barbara Floridia e due membri del Consiglio di Amministrazione dell'azienda e Roberto Natale.
"Chiediamo la riapertura immediata del tavolo di trattative che riconosca il contratto giornalistico a chi tutti i giorni fa informazione in Rai, come avvenne nel 2019 con l'accordo del 'giusto contratto'", dicono i giornalisti dell'Assemblea Fase 2.
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