E' polemica, in merito alla decisione dell'Istituto Statale Iqbal Masih di Pioltello (Mi) di chiudere per il 10 aprile, giorno di conclusione del Ramadan, per andare incontro ai bambini di religione musulmana.
“Mi pare incomprensibile la scelta del Preside dell’istituto statale di Pioltello, comune dell’hinterland milanese, di dare un giorno di vacanza agli oltre 1200 alunni il 10 aprile, giorno della festa di fine Ramadan. Mi auguro che il ministro Valditara voglia approfondire la questione per comprendere quanto sia lecito e compatibile con la necessità di garantire il diritto all’istruzione la decisione di interrompere le lezioni per una festività non riconosciuta dalla religione cattolica”, ha dichiarato, nella giornata di ieri, il deputato di Fratelli d’Italia Riccardo De Corato, vicepresidente della Commissione Affari Costituzionali alla Camera ed ex vicesindaco di Milano.
In merito è intervenuto anche il Ministro dell'Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara: "In relazione al caso della scuola di Pioltello che ha deciso di sospendere le lezioni in occasione del Ramadan - ha scritto ieri il Ministro su X - ho chiesto agli uffici competenti del Ministero di verificare le motivazioni di carattere didattico che hanno portato a deliberare la deroga al calendario scolastico regionale e la loro compatibilità con l'ordinamento".
Stamani, Valditara è tornato sul tema anche durante la presentazione della Smart Factory Lab di Cima al Milano Innovation District: "Ovviamente - ha evidenziato - le scuole non possono stabilire nuove festività in modo diretto o indiretto".
Al momento, l'Ufficio Scolastico Regionale della Lombardia sta conducendo verifiche in merito alla chiusura decisa dall'Istituto: "L'Ufficio Scolastico Regionale sta verificando innanzitutto se la delibera" con cui è stata decisa la chiusura "è stata motivata, perché le delibere in deroga al calendario regionale devono essere sempre motivate", ha continuato Valditara.
"E in secondo luogo - ha proseguito il Ministro - se effettivamente questa deroga corrisponde a esigenze di natura didattica legate al piano dell'offerta formativa. Dopo di ché l'ufficio scolastico farà le sue opportune valutazioni. E' un problema di rispetto della legge e delle regole".
“Che Salvini non sappia come funzionano le scuole può starci (e comunque il silenzio quando non conosci le cose dovrebbe essere ancora più d’oro), ma che non lo sappia il ministro dell’istruzione è grave. Il calendario scolastico è regionale. Nell’ambito dell’autonomia le scuole possono poi decidere come suddividere i giorni, nel rispetto del numero di quelli di lezione previsti.
La proposta viene poi votata da collegio docenti e consiglio di istituto (composto anche dai genitori che in questo caso purtroppo sono solo italiani e come la maggioranza degli italiani sono inclusivi). E la scelta nasce per non far perdere lezioni a nessuno, oltre che per la giusta inclusione, stranieri o italiani che siano: non sospendere le lezioni quel giorno significa avere pochissimi bambini in classe e quindi non potere fare scuola. Anche per gli italiani.
Bravi tutti, allora. La scelta di iniziare le lezioni un giorno prima, di sospenderle il giorno della fine del Ramadan, non solo è una importante scelta di inclusione e civiltà, ma anche di didattica”.
Così, in una nota, la Senatrice del Pd e Vicepresidente della Commissione Bicamerale Infanzia e Adolescenza, residente a Pioltello.
“Ministro Valditara le è un po’ più chiaro? O vuole far perdere del tempo prezioso con una ispezione? E soprattutto: chi restituisce ai bambini e alle bambine, a tutto il personale di quella scuola la serenità che in questi giorni è stata tolta? Lo sa che le sue dichiarazioni hanno portato i giornalisti davanti alla scuola che essendo su più plessi ha avuto difficoltà nel tutelare le uscite didattiche in programma? Lo sa che il dirigente scolastico ha ricevuto minacce e che la scuola è oggetto di pesanti attacchi social?
Ministro Valditara, venga a Pioltello, venga a vedere come funziona questa scuola, vada vedere i risultati Invalsi che certificano come questa inclusione sta funzionando. Dimostri di essere davvero il ministro dell’istruzione e del merito”, conclude Malpezzi.
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