Pianura Padana, Copernicus: a gennaio superati limiti di inquinamento
Tra le cause l'alta densità di popolazione, allevamenti intensivi, geografia e caratteristiche metereologiche.
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Lunedì 19 Febbraio 2024
Milano - 19 feb 2024 (Prima Notizia 24)
Tra le cause l'alta densità di popolazione, allevamenti intensivi, geografia e caratteristiche metereologiche.
A gennaio, l'inquinamento nella Pianura Padana ha più volte oltrepassato i limiti. Secondo quanto emerge dal servizio europeo di monitoraggio dell'atmosfera Copernicus, in più occasioni sono stati superati i limiti relativi alle concentrazioni medie annuali di Pm10 e Pm2.5 fissati dall'Oms, con serie preoccupazioni in merito alla salute degli abitanti.

Si tratta di una sfida continua, dato che in zona i limiti di inquinamento vengono regolarmente superati.

Tra le cause dell'aumento dell'inquinamento ci sono l'alta densità di popolazione, che comporta un aumento dei veicoli circolanti e di abitazioni, con la conseguente emissione di agenti inquinanti nell'atmosfera, nonché la presenza di allevamenti intensivi e di coltivazioni agricole per le quali è previsto l'uso di fertilizzanti produttori di ossido di azoto che si disperde nell'aria.

Oltre a questo, ad aggravare il problema ci sono la geografia e le caratteristiche metereologiche: la Pianura Padana, infatti, è circondata dalle Alpi (a Nord) e dagli Appennini (Sud), il che crea una specie di microclima che "intrappola" gli agenti inquinanti, specialmente in caso di inversione termica, cioè quando l'aria calda si sovrappone a quella fredda, situazione insolita che agisce come il coperchio di una pentola.

I mesi in cui la qualità dell'aria è peggiore sono quelli invernali: le concentrazioni di Pm10 e Pm2.5 sono talmente elevate da portare a malattie cardiovascolari e respiratorie, oltre che ad allergie. A peggiorare la situazione è l'assenza di vento.

Copernicus è il sistema atto a monitorare e prevedere la qualità dell'aria a livello globale e regionale, unendo le osservazioni satellitari con quelle sul posto di agenti inquinanti. In futuro, il servizio sarà affiancato da EarthCare, missione di cui faranno parte l'Agenzia Spaziale Europea (Esa) e quella Giapponese (Jaxa).

La missione, che dovrebbe partire a maggio, dovrà studiare le nuvole e il loro contributo nel determinare il clima, oltre che contribuire a migliorare la comprensione delle dinamiche legate all'inquinamento atmosferico. Il satellite consta di quattro strumenti, ed è la più complessa missione dell'Esa in merito all'osservazione della Terra.

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