La Polizia Di Stato, segnatamente personale del Commissariato di P.S. Brancaccio ha dato esecuzione ad una ordinanza di custodia cautelare personale, emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Palermo, su richiesta dei Pm, nei confronti di 20 soggetti facenti parte di un’associazione criminale dedita al riciclaggio di autovetture rubate e alle estorsioni commesse con la tecnica criminale del cavallo di ritorno. Di questi, 7 sono destinatari della misura cautelare della custodia in carcere, 5 sono stati posti agli arresti domiciliari con obbligo di braccialetto elettronico, 3 sono destinatari della misura cautelare dell’obbligo di dimora nel Comune di Palermo, 1 è destinatario dell'obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria, 4 sono destinatari dell’Informazione di Garanzia emessa dal P.M.
Il gruppo, con base operativa allo Sperone, è risultato responsabile di un vasto giro di riciclaggio di auto rubate, alle quali sono stati alterati i dati dei telai mediante nuove punzonature effettuate illecitamente, riportandovi quelli di auto incidentate, quasi tutte inutilizzabili, acquistate per questi scopi.
Dopo di ciò, montando sulle auto rubate ripunzonate le targhe delle auto incidentate sono riusciti a “commercializzarle” dopo inesistenti collaudi cambiando, fraudolentemente, la destinazione d’uso da “autocarro” ad “autovettura”, attraverso la complicità di un infedele impiegato della Motorizzazione civile di Palermo, L.C. cl 1964, arrestato per analoghi fatti il 28.2.2023 dal locale Compartimento della Polizia Stradale.
È stato anche possibile accertare come il gruppo si sia reso responsabile di varie estorsioni consumate in danno di proprietari di auto rubate, restituite dopo essere riusciti a riscuotere le somme di denaro estorte adottando la tecnica criminale denominata del “cavallo di ritorno”.
In particolare, sono stati riscontrati:
- 22 casi di riciclaggio di veicoli delle seguenti marche e modelli: 13 Fiat Panda; 2 Fiat 500; 1 Fiat Punto; 2 Smart; 1 Peugeot 107; 1 microcar Ligier, 2 autocarri Iveco; 3 di ricettazione presso depositi individuati durante le indagini (con sequestri di numerosi organi motore e organi cambio rubati);
- 14 estorsioni, per la restituzione di auto rubate, commesse con la tecnica del cavallo di ritorno riguardanti le seguenti autovetture: 8 Fiat 500; 6 Lancia Y; 8 furti di autovetture, di cui n.4 Fiat 500; 2 Fiat Panda; 1 Lancia Y e 1 Jeep Renegade.
Oltre alle auto sequestrate nel corso delle indagini si è anche proceduto ad effettuare delle perquisizioni con sequestri presso dei siti individuati durante le investigazioni, dove i componenti dell’associazione hanno condotto i mezzi rubati e le autovetture incidentate, uno individuato nel quartiere Sperone e due a Partinico.
Le indagini sono partite a giugno del 2022, quando veniva commesso il furto di una Fiat Panda che veniva “rinvenuta” dal proprietario qualche giorno dopo; interveniva la Volante del Commissariato di P.S. “Brancaccio” e il personale della Polizia Scientifica, che repertava una impronta utile appartenente al pregiudicato M.M. cl 2002.
Nel frattempo si appurava che il predetto M.M. era in contatto con un pregiudicato, M.S. cl 1975, in passato indagato per avere fatto parte di un sodalizio dedito a questo tipo di traffici criminali e così si procedeva con approfondimenti investigativi sui diversi rinvenimenti di auto rubate avvenuti in quel periodo, tutti contraddistinti dalle medesime particolarità, ovvero le auto al momento della riconsegna si presentavano integre ad eccezione del danneggiamento delle serrature degli sportelli e dei quadri di accensione.
La notte del 22.12.2022, uno degli indagati, M.S., cl 2002, unitamente a S.D.A., cl 1994, e A.C., cl 2000, si rendeva responsabile del furto di una Fiat 500. Due giorni dopo, dopo una veloce trattativa e consegna della somma di denaro di 500€, che vedeva coinvolti M.S., cl 2002, S.D.A. cl 1994 e M.M., cl. 2002, l’autovettura veniva portata in questa via Oreto e poi rinvenuta “casualmente” dal padre della proprietaria.
Per questa vicenda venivano captati dialoghi riguardanti sia il furto dell’auto che la successiva attività estorsiva. Nel primo caso, la notte del 22.12.2022 M.S. cl 2002 telefonava a S.D.A. cl 1994 e gli diceva “Oh, amuni che è tardi! Facciamo questo discorso!”, l’altro rispondeva: “No, aspettiamo a….” e allora il primo aggiungeva: “Si, lo sto prendendo ora. Si, l’ho capito…ma…per me l’orario buono è ora. Il tempo che arrivi là si fanno mezzanotte e la già dormono pure…pure i conigli dormono.”
Naturalmente il furto dell’auto veniva effettuato e così nelle ore successive avvenivano tutta una serie di discorsi per addivenire alla restituzione del mezzo, previo pagamento della somma di denaro da estorcere.
Alle ore 18.00 del 24.12.2022 M.S., dopo avere concordato il tutto con M.M. e, soprattutto con i proprietari dell’auto, diceva a S.D.A. “…sto lasciando questa e vado a prendere subito quella. E gliela butto lì” e allora il secondo replicava dicendogli “E io sto andando a prendere sti soldi…sto andando a prendere”.
In relazione a tre estorsioni commesse a seguito di altrettanti furti di autovetture è emerso l’interessamento di due noti mafiosi, uno della famiglia di Brancaccio e uno della famiglia di Villabate, mentre in relazione al furto di un’autovettura di proprietà della moglie di un detenuto mafioso è emerso come i componenti del gruppo criminale si siano alacremente impegnati per recuperare il veicolo.
Per quanto concerne il riferito interessamento al mafioso di Brancaccio, relativo alla restituzione di un’autovettura rubata presso il Centro Commerciale Forum si ascoltava che l’indagato M.M. cl 2002, riferiva ad un complice che “dentro il Forum non vogliono che tocchino niente!”.
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