Oms: "Tbc prima minaccia infettiva potenzialmente mortale, 8,2 mln di contagi nel 2023"

E' il livello più alto da 29 anni, "superati i numeri del Covid-19".

(Prima Notizia 24)
Mercoledì 30 Ottobre 2024
Roma - 30 ott 2024 (Prima Notizia 24)

E' il livello più alto da 29 anni, "superati i numeri del Covid-19".

Quasi 8,2 milioni di persone sono state contagiate dalla tubercolosi lo scorso anno, il numero più alto registrato da 29 anni a questa parte. Si tratta di un aumento notevole rispetto ai 7,5 milioni di contagi registrati nel 2022, che "pone nuovamente la Tbc come principale malattia infettiva potenzialmente mortale nel 2023, superando il Covid-19".

E' quanto si evince dal Global Tuberculosis Report 2024 dell'Organizzazione mondiale della sanità, che nel contempo, però, evidenzia anche il calo dei decessi dovuti a questa malattia, che passano dagli 1,32 milioni del 2022 agli 1,25 milioni dello scorso anno.

Si registrano contagi sproporzionati da Tbc in 30 Paesi, tra cui India (26%), Indonesia (10%), Cina (6,8%), Filippine (6,8%) e Pakistan (6,3%), che rappresentano il 56% dei contagi totali. Uno dei problemi che favorisce la diffusione della malattia è la sotto diagnosi: le stime parlano di circa 10 milioni di contagi nel 2023, ma le diagnosi effettive sono state 8,2 milioni, per cui c'è un divario di 1,8 milioni di persone, anche se in riduzione rispetto al periodo dell'emergenza sanitaria mondiale legata alla diffusione del Covid-19.

A costituire un problema di sanità pubblica, in particolare, è la Tbc da batteri farmaco-resistenti: di 400.000 casi stimati, soltanto il 44% è stato trattato lo scorso anno.

Oltre a tutto questo, c'è anche il problema dei finanziamenti globali, che sono ancora diminuiti e restano ben al di sotto del livello minimo necessario: lo scorso anno erano disponibili soltanto 5,7 miliardi di dollari, mentre l'obiettivo annuale è di 22 miliardi. La ricerca, prosegue il report dell'Oms, è "gravemente sottofinanziata, con solo un quinto dell'obiettivo annuale di 5 miliardi di dollari raggiunto nel 2022", e questo pone un freno alle nuove diagnosi, nonché allo sviluppo di farmaci e vaccini.

"Abbiamo gli strumenti per prevenire, individuare e curare la malattia, bisogna aumentarne l'utilizzo", ha dichiarato il direttore generale dell'Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus.


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