Omicidi Cisterna di Latina, Sodano: "Non volevo uccidere Desirèe, volevo suicidarmi"
“Ho capito la gravità di quello che avevo commesso quando sono arrivato a casa del mio parente a Latina a cui avevo telefonato poco prima dicendogli ‘ho fatto un casino'”.
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Giovedì 15 Febbraio 2024
Latina - 15 feb 2024 (Prima Notizia 24)
“Ho capito la gravità di quello che avevo commesso quando sono arrivato a casa del mio parente a Latina a cui avevo telefonato poco prima dicendogli ‘ho fatto un casino'”.
“Il primo colpo l’ho sparato a Renèe, ma quando ho visto che non era ancora morta, ho sparato ancora perché non volevo farla soffrire. Non volevo uccidere Desirèe, volevo suicidarmi, non so cosa mi sia preso”.

Sono queste le parole del sottufficiale della Guardia di Finanza Cristian Sodano, autore del duplice femminicidio di Cisterna di Latina, rese al sostituto procuratore Valerio De Luca. A difenderlo è l'avvocato Lucio Teson.

“Ho capito la gravità di quello che avevo commesso quando sono arrivato a casa del mio parente a Latina a cui avevo telefonato poco prima dicendogli ‘ho fatto un casino'”, ha aggiunto Sodano.

Agli inquirenti, il ragazzo aveva confessato: “Abbiamo litigato e ho sparato“. Il 26enne è stato fermato mentre si trovava a casa di un parente, a Latina.

Dalla sua pistola sono partiti 4-5 colpi che hanno ucciso la 46enne Nicoletta Zomparelli e la figlia 19enne Reneè Amato, che erano, rispettivamente, la mamma e la sorella di Desirée, fidanzata di Sodano, che aveva deciso di troncare la relazione.

Quest'ultima è riuscita a salvarsi nascondendosi in bagno e uscendo dalla finestra. In seguito, la ragazza si è nascosta dietro ad una legnaia e, poi, nell'abitazione di un vicino.

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