Natuzza Evolo, il film di Pino Nano e Maurizio Pizzuto oggi su RAI Italia fa il giro del mondo.
Oggi giorno di Natale, RAI-Italia propone il racconto, affascinante e suggestivo, della storia di Natuzza Evolo, la donna calabrese morta 14 anni fa all’età di 85 anni, e che durante la Settimana Santa viveva il mistero delle stigmate.
di Nazario Ricciardi
Lunedì 25 Dicembre 2023
Roma - 25 dic 2023 (Prima Notizia 24)
Oggi giorno di Natale, RAI-Italia propone il racconto, affascinante e suggestivo, della storia di Natuzza Evolo, la donna calabrese morta 14 anni fa all’età di 85 anni, e che durante la Settimana Santa viveva il mistero delle stigmate.

Il docufilm, “Il Rifugio delle Anime- Storia di Natuzza Evolo”, presentato il mese scorso a Roma dal direttore di RAI-DocumentariFabrizio Zappi, e che andrà in onda oggi in tutto il mondo su RAI Italia, porta la firma dei giornalisti Pino Nano e Maurizio Pizzuto.

Questa la tabella di marcia della messa in onda.

NEW YORK/TORONTO 25 dicembre h17.30;
LOS ANGELES 25 dicembre h14.30;
BUENOS AIRES/SAN PAOLO 25 dicembre h19.30;
SYDNEY 26 dicembre h19.45;
PECHINO/PERTH 26 dicembre h16.45;
JOHANNESBURG 25 dicembre h18.15;
BERLINO 25 dicembre h17.25;
LISBONA 25 dicembre h16.15

Lo speciale -spiegano gli autori- non è altro che la storia di questa donna calabrese che raccontava di “vedere e di parlare con la madonna. Ma la mistica di Paravati raccontava anche di essere in grado “dialogare con gli angeli e con le anime dei defunti”, e lo speciale -la regia è di Simone Rubin. - propone alcune interviste inedite ed esclusive RILASCIATE A Pino Nano, in cui Natuzza raccontava come “dietro le spalle di ogni uomo c’è un angelo con il quale io parlo e che mi aiuta a conoscere cosa pensa e cosa vuole chi viene a cercarmi”. È lo stesso angelo- ripeteva più volte Natuzza- che “mi permette di parlare tante lingue diverse, pur non essendo io mai andata a scuolae pur non avendo mai imparato né a leggere né a scrivere”. Davvero intensa e bellissima la testimonianza del Vescovo di Mileto-Nicotera-Tropea mons. Attilio Nostro sulla figura di Natuzza e sull’immenso patrimonio ideale e morale da lei lasciato.

Con l’aiuto dei documenti inediti, il docu-film di Pino Nano e Maurizio Pizzuto propone per la prima volta al grande pubblico italiano il carteggio epistolare che ci fu allora tra il vescovo della Diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea, mons. Paolo Albera, e il rettore della Cattolica di Milano Padre Agostino Gemelli, carteggio da cui si evince che, come era già accaduto anni prima per Padre PioPadre Agostino Gemelli non credeva ai fenomeni straordinari di Natuzza: “Un caso di pura isteria” - scriveva Padre Agostino Gemelli alla Chiesa locale, consigliando alla Curia Arcivescovile calabrese di “isolare la ragazza che parlava con la madonna”, e di “ridurla al silenzio”. Poi in realtà Natuzza venne rinchiusa nel manicomio criminale di Reggio Calabria.

Un racconto avvincente, che ripropone anche immagini inedite delle stigmate della donna di Paravati in varie fasi della sua vita, tutte testimonianze fotografiche autentiche e strettamente legate al giorno del Venerdì Santo di ogni anno.

Tra le testimonianze scelte per dar corpo allo speciale – spiegano ancora gli autori del docufilm- ci sono, in particolare, quella del medico chirurgo che ha seguito Natuzza Evolo per lunghi anni durante la Settimana Santa, “quando Natuzza viveva i segni della passione di Gesù”,  il dr. Franco Petrolo; quella di Ruggero Pegna, famoso promoter musicale, che racconta di essere stato da lei miracolato dopo una terribile diagnosi di tumore e che per i medici del Gaslini di Genova era assolutamente inguaribile; quella del fisico nucleare prof. Valerio Marinelli che ha analizzato le sue emografie per quasi 50 anni scrivendo su di lei 12 libri diversi; quella del primo padre postulatore don. Enzo Gabrieli che per 14 lunghi anni ha seguito il caso per conto della santa sede, dopo l’avvio del processo di beatificazione; quello dei due sacerdoti che più le sono stati accanto nel corso di questi ultimi 40 anni, don Pasquale Varone e don Michele Cordiano, e infine la riflessione dello scrittore e giornalista di Avvenire, il quotidiano della Conferenza Episcopale Italiana, Roberto Italo Zanini che su Natuzza Evolo ha appena dato alle stampe l’ultimo suo libro.

Un “caso di fede ancora irrisolto”, ricco di troppi misteri, e di tanti interrogativi irrisolti, e che a cento anni dalla nascita di Natuzza Evolo -questo è il messaggio finale del film di Pino Nano e Maurizio Pizzuto- hanno trasformato la storia di questa contadina calabrese in una vera e propria leggenda popolare.

Sarà ora la Chiesa di Francesco, nei prossimi anni, ad analizzare i “frutti di Paravati” e a decidere sulla santità o meno di Natuzza Evolo, anche se per la gente che l’ha incontrata e conosciuta- questo è il messaggio finale dello speciale televisivo- “Natuzza è già Santa”.


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