Milano, Ramy: la Procura valuta l'ipotesi dell'omicidio volontario

Dopo i video dell'inseguimento pubblicati dal Tg3 e dal Tg La7, potrebbe essere contestato il dolo eventuale.

(Prima Notizia 24)
Mercoledì 08 Gennaio 2025
Milano - 08 gen 2025 (Prima Notizia 24)

Dopo i video dell'inseguimento pubblicati dal Tg3 e dal Tg La7, potrebbe essere contestato il dolo eventuale.

La Procura di Milano sta valutando la possibilità di contestare l'omicidio volontario con dolo eventuale per l'incidente avvenuto durante la notte del 24 novembre scorso, in via Quaranta all’angolo con via Ripamonti, nel quartiere Corvetto, in cui Ramy Elgaml è morto mentre veniva inseguito da tre gazzelle dei Carabinieri.

L'ipotesi è stata formulata alla luce dei video dell'inseguimento divulgati dal Tg3 e dal Tg La7. Attualmente, tre Carabinieri dei sei intervenuti sono sotto indagine: il vicebrigadiere alla guida deve rispondere del reato di omicidio stradale, mentre gli altri due sono indagati per i reati di falso e depistaggio, per aver fatto cancellare un video della morte del ragazzo dal cellulare di un testimone.

Attualmente, questa è solo un'ipotesi. La gazzella che urta lo scooter guidato da Fares Bouzidi, il ragazzo 22enne amico di Elgaml, i militari che incitano i loro colleghi via radio a "stringere" sul mezzo a due ruote, e gli ultimi metri in cui i due mezzi viaggiano allineati potrebbero far scattare l'ipotesi di omicidio volontario con dolo eventuale, cosa che avviene nel momento in cui chi agisce per arrivare ad un certo risultato accetta che le conseguenze dell'azione intrapresa possano portare anche ad altri risultati, non voluti direttamente.

I video delle telecamere, una delle quali era installata su una gazzella, e gli audio dei militari potrebbero costituire un aggravante per le posizioni di alcuni o di tutti i Carabinieri presenti sul posto quando è morto Elgaml. Quindi, l'inchiesta, condotta con il coordinamento del procuratore Marcello Viola e dei pm Marco Cirigliano e Giancarla Serafini, potrebbe vedere un aumento delle persone iscritte nel registro degli indagati, che al momento sono quattro, comprendendo Bouzidi, anche lui accusato di omicidio stradale, come il vicebrigadiere alla guida della gazzella che ha speronato lo scooter.

Il video dell'incidente ha scatenato un'ondata di reazioni polemiche, anche perché si sentono alcune frasi da parte dei Carabinieri, come “vaff… non è caduto” e “chiudilo, chiudilo… no, mer… non è caduto”.

"C’è chi non merita di indossare la divisa". Così la Senatrice di Avs, Ilaria Cucchi, in una lettera al comandante generale dell’Arma dei Carabinieri, Salvatore Luongo “Oggi ho visto le terribili immagini trasmesse dal tg che documentano gli ultimi istanti della folle corsa dello scooter da lui condotto verso la morte. Di fronte ad esse io non posso e non voglio trarre sentenza perché ritengo che questo sia compito della Magistratura e certo non mio. Lo lascio fare ad altri che, pur essendo Ministri della Repubblica, cedono alle lusinghe di una facile ed ‘ignorante’ propaganda. Io Le chiedo scusa se mi permetto, ma, come cittadina, Le chiedo la sospensione e conseguente destituzione dei carabinieri che hanno messo negli atti ufficiali una ricostruzione dell’accaduto che mi pare proprio incompatibile con quanto documentato dalle immagini”, ha scritto Cucchi.

Il Vicecapogruppo di Avs alla Camera, Marco Grimaldi, ha parlato di "frasi shock negli audio della dashcam delle gazzelle dei carabinieri che inseguivano Ramy Elgaml. Scene che ricordano le pagine più buie della cronaca statunitense. Con la famiglia di Ramy, chiediamo verità e giustizia sulla morte insensata di un ragazzino diciannovenne, siamo certi che anche il ministro della Difesa Crosetto non sottovaluti la gravità dell’episodio, aspettiamo una sua presa di posizione".

"Non possiamo restare in silenzio davanti alle inquietanti immagini e alle parole degli agenti durante l’inseguimento di Milano al temine del quale ha perso la vita Ramy Elgam. Bisogna fare piena luce su questi fatti per far emergere eventuali abusi che nulla hanno a che vedere con la giustizia e la sicurezza dei cittadini. Soprattutto va condannato il clima securitario avvelenato da anni di propaganda che divide e criminalizza, che spinge le forze dell’ordine a inseguire due ragazzini come fossero latitanti mafiosi, fino a speronarli". Così, sui suoi profili social, il Segretario di +Europa, Riccardo Magi.

Per la maggioranza, parla il deputato di FdI e Vice Presidente della Commissione Affari Costituzionali della Camera, Riccardo De Corato: "Il fatto che un giovanissimo ragazzo perda la vita è sempre un dispiacere. In questo caso, però, ricordo che la morte è avvenuta dopo che i due ragazzi sul T-max hanno forzato un posto di blocco delle Forze dell’Ordine e, peraltro, Ramy, nel momento della caduta era pure senza casco! L’Arma, quindi, ha fatto il proprio encomiabile dovere nei confronti di chi non rispetta la legge, come in questo caso, dove non è stato rispettato un alt da parte dei Carabinieri", dice.

Per l'Eurodeputata e Consigliera Comunale della Lega a Milano, Silvia Sardone, invece, i carabinieri stanno subendo un "linciaggio mediatico indecente". "È partita l'ennesima ondata di accuse, sostenute dalla sinistra e da alcuni commentatori, che parlano di omicidio volontario, speronamento, intenzione di causare la caduta. Il nuovo video dimostra che nella fase finale dell'inseguimento non c'è stato alcun speronamento, come già confermato dall'analisi della Polizia Locale. Quanto alle frasi sentite nell'audio, è evidente che derivano dalla tensione di un'operazione complessa e pericolosa nelle strade di Milano", ha scritto Sardone in una nota.


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