Milano: caso Gintoneria, Lacerenza e Nobile si avvalgono della facoltà di non rispondere

La stessa strategia è stata adottata dal factotum Davide Ariganello.

(Prima Notizia 24)
Martedì 11 Marzo 2025
Milano - 11 mar 2025 (Prima Notizia 24)

La stessa strategia è stata adottata dal factotum Davide Ariganello.

Stefania Nobile, Davide Lacerenza e il loro factotum Davide Ariganello hanno scelto di avvalersi della facoltà di non rispondere al Gip Alessandra Di Fazio, negli interrogatori di garanzia nell'ambito dell'inchiesta legata al caso Gintoneria.

La figlia di Wanna Marchi è ai domiciliari da martedì scorso, nell'ambito dell'inchiesta condotta dalla pm Francesca Crupi con la Guardia di Finanza, con le accuse di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione, spaccio e auto riciclaggio. Arrivata stamani in Tribunale a Milano per l'interrogatorio di garanzia, non ha risposto al Gip Alessandra Di Fazio ed è andata via.

Secondo la Procura, Nobile è amministratrice di fatto del locale milanese, dove i clienti avrebbero comprato "pacchetti" di cocaina ed escort.

Ad assistere Nobile e Lacerenza è l'avvocato Liborio Cataliotti, che ha annunciato che la sua assistita ricorrerà in appello al riesame contro l'ordine di custodia cautelare ai domiciliari, mentre il suo ex compagno non farà ricorso. “Abbiamo la massima fiducia e il massimo rispetto per questa indagine – ha spiegato il legale uscendo dall’interrogatorio di garanzia – sia nei confronti dei pm che della guardia di finanza”.

“Finché ci sarò io a difendere – ha aggiunto – garantisco che tutto ciò che mi verrà concesso dai miei clienti al fine di collaborare all’indagine verrà fatto”.

Cataliotti non ha fatto richiesta di sostituire i domiciliari “molto rigorosi con divieto di interloquire con altre persone” con una misura meno pesante. “Abbiamo rappresentato esigenza di allontanamento dal domicilio per motivi medici”, ha concluso l'avvocato, precisando che a breve saranno presentate “istanze ad hoc” supportate da “documentazione”.

Anche Lacerenza e il suo presunto factotum, Davide Ariganello, hanno scelto di non rispondere al Gip. L'ex compagno della Nobile, che si è autoproclamato “Il king di Milano” si è presentato in Tribunale con il suo nome scritto in caratteri d'oro su una felpa e bottiglietta d'acqua in mano. Come il suo avvocato ha spiegato, l'imprenditore non farà ricorso, al contrario della Nobile, che deve rispondere di ipotesi di reato più leggere.

“E’ un fascicolo poderoso che va studiato”, ha dichiarato, invece, l'avvocato bolognese Alessandro Cristofori, nominato nelle scorse ore difensore del 28enne Davide Ariganello. L'avvocato ha definito come “attività minute” le vendite di droga contestate dalla pm Francesca Crupi con la guardia di finanza.

Le giovani escort che frequentavano la Gintoneria erano "a disposizione" di Davide Lacerenza e dei clienti del locale. Lo avrebbero detto alcune ragazze, ascoltate in qualità di testimoni dagli investigatori del Nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di Finanza, nell'ambito dell'inchiesta condotta dalla pm Francesca Crupi per i reati di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione, spaccio e cessione di droga e auto riciclaggio.

Le ragazze sono state sentite per ordine della pm tra il 4 marzo, giorno degli arresti, e oggi, giorno degli interrogatori di garanzia di Nobile, Lacerenza e Ariganello. Non sono state sentite prima, per evitare che avvisassero Lacerenza delle indagini in corso.

Le ragazze avrebbero tutte confermato il quadro già evidenziato dall'ordine di custodia cautelare: o erano già all'interno del locale, o venivano chiamate su richiesta di clienti importanti, inclusi giornalisti, politici, avvocati, influencer. Gli inquirenti hanno convocato, oltre alle ragazze, anche alcuni dipendenti del locale e della Malmaison, il ‘privé rosa’ di Via Lepetit in cui venivano consumati rapporti sessuali a pagamento.

La Gip Alessandra Di Fazio non ha ancora deciso se convalidare il sequestro preventivo d’urgenza da 900mila euro come profitto derivato dal reato. Attualmente sono stati trovati e "congelati" quasi 80mila euro. Invece, sembra che non abbia fondamento l'ipotesi emersa nelle intercettazioni di Wanna Marchi, che non è indagata, in merito alla presenza di una minorenne.


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