“Uno dei pilastri del partenariato riguarda la dimensione strategica e la sicurezza comune, tanto più importante nell’ambito di una guerra che si sta consumando nel cuore dell’Europa e ai diretti confini della Romania.
In questo contesto noi abbiamo chiaramente ribadito il nostro pieno sostegno all’Ucraina. Da parte mia ho assicurato il primo ministro Ciolacu sulla piena intenzione di proseguire nel contributo attivo alla sicurezza della Romania e dei nostri alleati orientali, con gli schieramenti di assetti nazionali garantiti in ambito Nato”.
Così la premier, Giorgia Meloni, a conclusione del vertice intergovernativo tra Italia e Romania, a Villa Doria Pamphilj, a Roma, dove ha incontrato il premier romeno Marcel Ciolacu.
“Noi siamo convinti che l’Alleanza Atlantica debba continuare a mostrare coesione e unità in linea con un approccio a 360 gradi alla sicirezza euro-atlantica e rilanciando anche l’azione al fianco Sud”, ha continuato.
“Vogliamo rafforzare la nostra cooperazione per combattere il terrorismo, le minacce alla cybersicurezza, la criminalità organizzata. Ringrazio il primo ministro Ciolacu anche per la collaborazione e la piena disponibilità mostrata in materia di giustizia.
Sono tanti i punti che abbiamo condiviso tra i nostri ministri, non li citerò tutti, ma crediamo per esempio che sia importante la sfida che riguarda la possibilità che i detenuti condannati in via definitiva nei rispettivi Paesi possano scontare la pena nel Paese di origine”, ha proseguito.
“Erano 13 anni che non ci incontravamo in questo formato e sono particolarmente fiera che oggi si colmi questa lacuna. Italia e Romania sono legate da relazioni molto forti, da legami culturali millenari, i nostri popoli condividono molto nel segno anche della comune appartenenza alla cultura latina. La nostra amicizia è rimasta inalterata nel tempo”, ha detto ancora Meloni.
“È un’amicizia che trova riscontro anche nelle solide relazioni economiche e commerciali che esistono tra le nostre nazioni. L’Italia è il secondo cliente e il secondo fornitore della Romania e il primo investitore in Romania per quello che riguarda le aziende registrate.
C’è un fortissimo radicamento della comunità imprenditoriale italiana in Romania, che conta oltre 50mila aziende. La presenza italiana è fondamentale soprattutto nei comparti strategici, energia, infrastrutture, agroalimentare, servizi bancari, sanità. E c’è anche una importante componente romena in Italia, la comunità straniera più numerosa, oltre un milione di persone e offre alla nostra comunità un contributo importante.
Questo vertice rafforza ulteriormente l’amicizia, amplia la nostra collaborazione in settori che sono di interesse comune. Abbiamo appena firmato una dichiarazione congiunta che rafforza il nostro partenariato, che delinea nuovi obiettivi, e a questa si sono aggiunti altri documenti importanti con sette memorandum di intesa tra diversi ministeri”, ha precisato.
“Uno dei pilastri del partenariato riguarda la dimensione strategica e la sicurezza comune, tanto più importante nell’ambito di una guerra che si sta consumando nel cuore dell’Europa e ai diretti confini della Romania. In questo contesto noi abbiamo chiaramente ribadito il nostro pieno sostegno all’Ucraina.
Da parte mia ho assicurato il primo ministro Ciolacu sulla piena intenzione di proseguire nel contributo attivo alla sicurezza della Romania e dei nostri alleati orientali, con gli schieramenti di assetti nazionali garantiti in ambito Nato.
Noi siamo convinti che l’Alleanza Atlantica debba continuare a mostrare coesione e unità in linea con un approccio a 360 gradi alla sicirezza euro-atlantica e rilanciando anche l’azione al fianco Sud”, ha concluso Meloni.
“Apprezzo il sostegno incondizionato dell’Italia per la Romania nello spazio Schengen. Continueremo a informare lei personalmente, presidente, e il governo, sull’avanzamento di questo progetto”, ha dichiarato, invece, il premier romeno Ciolacu.
Lo scorso dicembre è stata raggiunta un'intesa parziale per l'ingresso di Romania e Bulgaria nell'area Schengen, che permette la circolazione delle persone senza visti o passaporto. L'intesa è parziale, perché riguarda lo stop ai controlli sui viaggiatori che arrivano tramite aereo e mare, ma non via terra. L'intesa è stata raggiunta con l'Austria, che fino a dicembre aveva posto il veto sull'ingresso di Bucarest e Sofia nell'area di libera circolazione.
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