Intelligenza Artificiale e Giustizia penale, quali scenari possibili?
Intelligenza Artificiale e Giustizia Predittiva, l’algoritmo potrà mai sostituire il giudice? O sostituirsi alla Corte? Il dibattito è quanto mai attuale e aperto. Nostra intervista al Prof. Michele Filippelli.
di Pino Nano
Venerdì 16 Febbraio 2024
Roma - 16 feb 2024 (Prima Notizia 24)
Intelligenza Artificiale e Giustizia Predittiva, l’algoritmo potrà mai sostituire il giudice? O sostituirsi alla Corte? Il dibattito è quanto mai attuale e aperto. Nostra intervista al Prof. Michele Filippelli.

“La tecnologia ha sempre cambiato gli assetti economici e sociali. Adesso, con l’intelligenza artificiale che si autoalimenta, sta generando un progresso inarrestabile, destinato a modificare profondamente le nostre abitudini professionali, sociali, relazionali. Ci troviamo nel mezzo di quello che verrà ricordato come il grande balzo storico dell’inizio del terzo millennio. Dobbiamo fare in modo che la rivoluzione che stiamo vivendo resti umana. Cioè, iscritta dentro quella tradizione di civiltà che vede, nella persona – e nella sua dignità – il pilastro irrinunziabile”

Davvero bellissimo il discorso che il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha rivolto agli italiani il 31 dicembre scorso per il suo tradizionale messaggio di fine d’anno, e che oggi diventa il “karma” del “ 4th International Congress On Predictive Justice: the AI on ChatGpt, GiuriMatrix, GoogleBard”, Congresso sulla Giustizia Predittiva in programma per il prossimo 23 e 24 febbraio a Roma per iniziativa della Scuola di Diritto Avanzato.

-Ma cos’è la Giustizia Predittiva? Lo abbiamo chiesto al Prof.Michele Filippelli che di questo tema è uno dei massimi esperti italiani.

“Per "giustizia predittiva"- risponde lo studioso- deve intendersi la possibilità di prevedere l'esito di un giudizio tramite alcuni calcoli; non si tratta di predire tramite formule magiche, ma di prevedere la probabile sentenza, relativa ad uno specifico caso, attraverso l'ausilio di algoritmi”.

Michele Filippelli è professore universitario di diritto privato, ricercatore scientifico; avvocato abilitato davanti alle giurisdizioni superiori; curatore e direttore scientifico della silloge Alcmaeon; direttore scientifico della collana giuridica I Saggi del Diritto; direttore scientifico del corso di formazione e perfezionamento Filolao; direttore scientifico dell’alta formazione della Fondazione Scuola Forense di Cosenza e provincia; direttore scientifico del programma radio-video Democede; ideatore e fondatore di GiuriMatrix, prima intelligenza artificiale giuridica deduttiva.

-Professore, l’intelligenza artificiale è alle porte e oggi si parla anche di GiuriMatrix, di cosa si tratta?

L’Intelligenza Artificiale è già realtà e convive con l’intelligenza umana. GiuriMatrix è la prima intelligenza artificiale, addestrata per il diritto, frutto di quasi due lustri di studio e sperimentazioni. “L’idea di “GiuriMatrix” nasce quasi due lustri fa, quando, nel tempo, insieme ai colleghi Luigi Viola, Pierluigi Casale e Francesco Cozza abbiamo deciso di creare qualcosa di innovativo. All’epoca non si parlava di intelligenza artificiale giuridica. Tanti gli esperimenti effettuati, diverse le delusioni, prima di giungere ai risultati auspicati, ma già comprendevamo che una nuova intelligenza iniziava a cambiare le nostre abitudini”.

-Come funziona, a chi è rivolta e come si accede?

Giurimatrix, è un assistente legale che migliora la qualità del lavoro, consente di risparmiare tempo e di aumentare la produttività. Le risposte sono individuate nella legge con citazione della fonte, mentre la dottrina e la giurisprudenza vengono utilizzate come mezzi per trovare la risposta. Giurimatrix è rivolta a giuristi, studenti universitari e semplici cittadini, con accesso gratuito per tutti, per sempre.

-In termini pratici?

Con GiuriMatrix il giurista potrà compiere ricerche normative oculate in breve tempo, adottare eventualmente le migliori strategie difensive suggerite, redigere atti con un semplice comando, individuare i motivi di appello della sentenza e, infine, predire una futura decisione dopo l’analisi delle ragioni delle controparti. Lo studente universitario,invece, durante la preparazione all’esame, potrà chiedere spiegazioni, indicazioni di leggi e precedenti giurisprudenziali, esempi pratici qualora non dovesse risultare chiaro un concetto, di farsi interrogare e successivamente verificare l’esattezza della risposta fornita, nonché ricevere la spiegazione degli errori commessi. Infine il cittadino, attraverso un linguaggio comprensibile, potrà esporre una propria esigenza per superare i dubbi, trovare una soluzione bonaria e riflettere sull’opportunità di difendere il suo diritto,

-Sembrerebbe, quindi, un’autentica rivoluzione professionale-formativa-sociale

Lo è e consiste anche nello spirito che accomuna i quattro fondatori di GiuriMatrix, sin dal principio, da quando insieme ai colleghi Luigi Viola, Pierluigi Casale e Francesco Cozza è stata data vita all’idea.

-Di recente GiuriMatrix è stata al centro di una audizione della Camera dei Deputati per una indagine conoscitiva in materia, quale contributo è stato offerto?

Sono state evidenziate, in ordine, le criticità e le opportunità riscontrate nell'uso pratico dell’AI, illustrate le prospettive future che ci attendono ed è stata formulata una proposta di sostegno infrastrutturale di rete a carico dello Stato per le sturt-up del nuovo settore.

-Molto interessante e propositivo, quale sarà, dunque, il prossimo appuntamento?

-Il 23 e il 24 febbraio ci attende questo “IV Congress” internazionale della giustizia predittiva e della AI, organizzato dalla Scuola di Diritto Avanzato, che probabilmente rappresenta oggi il principale consesso dell’intelligenza artificiale giuridica, con l’adesione di oltre 100 relatori. Sarà un congresso di grande svolta.


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