Esplosione Calenzano: trovato anche l'ultimo disperso, il bilancio sale a 5 morti

Il Governatore toscano Giani: "Tragedia di entità fortissima, avrebbe potuto essere più grave". Sciopero alla raffineria Eni di Livorno. 

(Prima Notizia 24)
Martedì 10 Dicembre 2024
Firenze - 10 dic 2024 (Prima Notizia 24)

Il Governatore toscano Giani: "Tragedia di entità fortissima, avrebbe potuto essere più grave". Sciopero alla raffineria Eni di Livorno. 

E' salito a 5 il bilancio ufficiale delle vittime dell'esplosione avvenuta ieri mattina al deposito Eni di Calenzano (Firenze): i soccorritori hanno trovato il cadavere dell'ultima persona ancora dispersa. Stamani erano stati trovati gli altri due.

Secondo il Governatore della Toscana, Eugenio Giani, si è trattato di "una tragedia di entità fortissima ma che poteva essere anche più grave perché accanto alla pensilina di ricarica ci sono almeno 20 cisterne che contengono carburante e quindi se vi fosse stato l'innesto di una catena tra l'incendio dalla pensilina alle cisterne chissà cosa sarebbe successo".

Nel frattempo, il Procuratore capo di Prato, Luca Tescaroli, ha effettuato un sopralluogo nel deposito, dove stamani è arrivato anche il Sottosegretario al Ministero dell'Interno, Emanuele Prisco.

Tutti dimessi o verso le dimissioni, invece, i feriti lievi ricoverati presso l'Ospedale Careggi di Firenze e quello di Prato. I tre ricoverati in quest'ultima struttura sarebbero già stati dimessi. Altre tre persone, invece, sono ricoverate in codice rosso: due al Centro Grandi Ustionati di Pisa, che versano in condizioni molto gravi, e una nella terapia subintensiva del Careggi.

Nella giornata di ieri, la Regione Toscana aveva diramato un bilancio di 10 feriti trasportati dai mezzi di soccorso in ospedale, a cui si sono aggiunte almeno 16 persone, stando ai dati della Prefettura, che si sarebbero recate autonomamente negli ospedali per ferite lievi.

Dopo quanto accaduto ieri a Calenzano, è stato indetto per oggi uno sciopero di due ore con un'assemblea e un presidio fuori dalla raffineria dell'Eni a Livorno dalle sedi locali di Fim, Fiom e Uilm, insieme con il Coordinamento Rsu delle ditte dell'indotto Eni. Dalle 08:30 di stamani, almeno 500 lavoratori si sono riuniti in assemblea fuori dai cancelli della raffineria. "Lo sgomento - hanno fatto sapere i sindacati - è per quei lavoratori e per le loro famiglie, questa è una guerra silenziosa che sembra non finire mai e suscita interesse sempre solo dopo tragedie come questa. La rabbia perché non si può morire lavorando".


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