Cybersecurity, Perego (Ss. Difesa): ”Cyber e Intelligenza Artificiale nelle applicazioni militari”
"Le organizzazioni governative, aziendali e gli individui rischiano di diventare bersagli di attacchi informatici".
(Prima Notizia 24)
Mercoledì 06 Marzo 2024
Roma - 06 mar 2024 (Prima Notizia 24)
"Le organizzazioni governative, aziendali e gli individui rischiano di diventare bersagli di attacchi informatici".
“La guerra Russo-Ucraina, il conflitto Israeliano contro Hamas e le attività terroristiche degli Houti in Mar Rosso, hanno ulteriormente aumentato l’interesse e le applicazioni della dimensione Cyber in sinergia con quella cognitiva, gli attacchi cyber utilizzati come strumento diretto hanno ottenuto vantaggi militari, economici o politici”.

Lo ha detto Matteo Perego di Cremnago, Sottosegretario alla Difesa, nel suo video intervento alla terza edizione del Cybersec2024.

“Oggi, in cui potremmo dire che “l’algoritmo va in guerra”” sempre Perego nel suo intervento, “le organizzazioni governative, aziendali e gli individui rischiano di diventare bersagli di attacchi informatici aventi come obiettivo l’interruzione dei servizi critici, il furto di informazioni sensibili e il danneggiamento delle infrastrutture, fino ad influenzare l’opinione pubblica o addirittura estorcere denaro”.

“La Difesa è fortemente coinvolta in questo scenario” continua il Sottosegretario “comunicazioni in tempo reale, droni senza pilota, missili di precisione, intercettazioni e attacchi cyber fanno ormai parte integrante delle capacità a disposizione di qualsiasi forza armata moderna. In Europa continentale non ci sono praticamente leader nel campo dell’intelligenza artificiale: ciò conferma ulteriormente quanto l’IA non sia per nulla facile da sviluppare. Allo stesso modo, pare improbabile che i paesi più avanzati si apprestino a breve a utilizzare massicciamente sistemi autonomi”.

“E poiché gli algoritmi fanno ciò che chi li scrive ha in mente, implicitamente o esplicitamente” conclude Perego “è fondamentale fornire agli sviluppatori delle linee guida etiche così da assicurarsi, fin dall’inizio, che gli algoritmi si attengano ai nostri codici morali. Questa è la ragione per cui sia gli Stati Uniti che l’Unione Europea si sono dati di linee guida nel campo dell’etica per lo sviluppo e l’uso dell’intelligenza artificiale.

“Intravedo come soluzione fondamentale quelle di generare e coltivare esperti di settore che operino in sinergia con le aziende nazionali specializzate e gestire correttamente gli investimenti legati alla Difesa per mantenere la sovranità nel settore tecnologico con un approccio multi dominio”, conclude.

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