Corte d'Appello Roma: su carta identità usare parole "genitore 1" e "genitore 2"
Famiglie Arcobaleno: "Sulla carta d'identità di un bambino/bambina non possono essere indicati dati personali diversi da quelli che risultano nei registri dello stato civile".
(Prima Notizia 24)
Giovedì 15 Febbraio 2024
Roma - 15 feb 2024 (Prima Notizia 24)
Famiglie Arcobaleno: "Sulla carta d'identità di un bambino/bambina non possono essere indicati dati personali diversi da quelli che risultano nei registri dello stato civile".
Ok, dalla Corte d'Appello di Roma, all'uso delle parole "genitore 1" e "genitore 2" sulla carta d'identità dei minori. Lo rende noto l'Associazione Famiglie Arcobaleno.

La Corte, dunque, ha smentito un decreto del Ministero dell'Interno del 2019 (anno in cui ci fu la "beffa dei documenti", in cui le diciture "padre" e "madre" non comparivano nei documenti), che imponeva di usare la dicitura "padre/madre" al posto di "genitori".

Secondo quanto riferisce Famiglie Arcobaleno in una nota, "una coppia di mamme si è rivolta prima al Tar del Lazio e poi al Tribunale di Roma esigendo l'emissione di un documento d'identità che rispecchi la reale composizione della loro famiglia. Già in primo grado il tribunale aveva accolto la richiesta delle mamme, dichiarando di fatto illegittimo il decreto in quanto il documento emesso integra gli estremi materiali del reato di falso ideologico commesso dal pubblico ufficiale in atto pubblico".

La Corte, ora, impegna il Ministero "ad applicare la dicitura 'genitori' o altra dicitura che corrisponda al genere del genitore sulle carte d'identità elettroniche rilasciate a persone minorenni".

I giudici, si legge ancora nella nota di Famiglie Arcobaleno, hanno "ribadito un concetto molto semplice: sulla carta d'identità di un bambino/bambina non possono essere indicati dati personali diversi da quelli che risultano nei registri dello stato civile".

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