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Giani: "Le fiamme sono state domate, la situazione è sotto controllo".
Giani: "Le fiamme sono state domate, la situazione è sotto controllo".
"I Vigili del Fuoco hanno domato le fiamme nel deposito Eni di Calenzano, vicino Firenze, in modo da evitare la propagazione ai depositi vicini. I tecnici dell'Agenzia regionale Toscana per la protezione ambientale sono sul posto per valutare le potenziali ricadute degli inquinanti, inclusi eventuali effetti sui corsi d'acqua".
Così, sui suoi profili social, il Governatore della Toscana, Eugenio Giani, spiegando che l'esplosione avvenuta al deposito Eni di Calenzano, che ha causato due morti, nove feriti (di cui 3 gravi) e tre dispersi "è stato contenuto rapidamente e la colonna di fumo si è alzata notevolmente a causa della differenza di temperatura tra i fumi e l'atmosfera. La situazione è sotto controllo. Sono state spente le fiamme evitando che ci fossero contatti con i depositi di carburante. I depositi sono rimasti intatti", ha concluso.
Intanto, il Dipartimento di Protezione Civile ha diramato un alert per un raggio di 5 km dall'area dove è avvenuta l'esplosione, "con cui si chiede di tenere chiuse le finestre e di non avvicinarsi alla zona". Il Dipartimento ha messo in funzione l'unità di crisi, e si sta coordinando con il Centro di coordinamento dei soccorsi attivato dalla Prefettura, oltre a continuare a seguire la situazione e aver inviato un team a Firenze, in supporto alle autorità locali.
L'esplosione si è verificata in una zona detta punto di carico, dove le autobotti si riforniscono di carburante. La colonna di fumo è visibile anche dai comuni limitrofi. Nella zona si è diffuso un forte odore acre per le combustioni di idrocarburi, tanto che ai presenti sono state distribuite mascherine per proteggere le vie respiratorie.
L'uscita dell'autostrada A1 per Calenzano è stata riaperta in entrambe le direzioni dopo diverse ore. Per l'intervento dei Vigili del Fuoco e delle Forze dell'Ordine a seguito dell'esplosione, la circolazione ferroviaria è sospesa lungo le linee Firenze-Bologna e Firenze-Prato-Pistoia.
"Abbiamo udito un'esplosione enorme, tutti i vetri sono andati in frantumi e le scaffalature sono cadute per terra. Siamo usciti fuori terrorizzati per proteggerci e capire che cosa era successo. Qualcuno ha pensato che avessero gettato una bomba, come in guerra", hanno raccontato alcuni operai che lavorano vicino al deposito.
"Il mio furgone si è alzato di due metri da terra e per il boato ora sento poco", ha detto un corriere. La premier, Giorgia Meloni, sta seguendo con apprensione l'evolversi della situazione, ed esprime le sue condoglianze alle famiglie dei deceduti e ai feriti, e ringrazia tutti coloro che si stanno adoperando per prestare soccorso.
"Sarà aperto un procedimento penale per appurare eventuali responsabilità", ha annunciato, in una nota, il Procuratore capo di Prato, Luca Tescaroli, che stamani ha fatto un sopralluogo al deposito Eni di Calenzano (Fi), dove si è verificata un'esplosione. "Un'esplosione con conseguente incendio e danneggiamento del deposito Eni" ha causato "la morte di due persone e il ferimento di nove soggetti, di cui due molto gravi". "Allo stato è possibile evidenziare che al momento dell'esplosione erano presenti diverse autobotti parcheggiate all'altezza degli stalli di approvvigionamento del carburante", conclude la nota.
"L'esplosione - ha dichiarato il Governatore toscano, Eugenio Giani, ricostruendo la dinamica dell'incidente - è avvenuta ad una pensilina mentre si caricavano le autocisterne. Il procuratore Tescaroli, che ringrazio, ha coordinato fin da subito, con la massima rapidità, le indagini e i sopralluoghi. Allo stato attuale si parla di due morti, tre dispersi e nove feriti. I feriti non sono tutti necessariamente per la conseguenza diretta della esplosione. Si tratta anche di persone che sono state ricoverate con trauma cranico perché negli stabilimenti intorno l'esplosione sono stati colpiti dallo spostamento d'aria. Le persone decedute sono quelle che con le autocisterne erano nella pensilina".
"La nube di fumo nero sprigionata in seguito all'incendio verificatosi questa mattina presso il deposito della raffineria Eni a Settimello, nel comune di Calenzano, è potenzialmente pericolosa per la salute umana e per l'ambiente". E' quanto fa sapere, in una nota, la Sima (Società Italiana di Medicina Ambientale, ndr), che ricorda come incendi come questo possano rilasciare sostanze tossiche con effetti gravi e cronici sull'uomo.
"Tra le principali sostanze che possono rappresentare un rischio per la salute troviamo il monossido di carbonio (CO), gas inodore e tossico che interferisce con il trasporto di ossigeno nel sangue, causando vertigini, nausea e, in alte concentrazioni, danni neurologici o fatali; diossine e furani (PCDD/Fs), con effetti cancerogeni, alterazioni del sistema endocrino e immunitario, policlorobifenili (PCB) e Ipa (Idrocarburi Policiclici Aromatici), composti cancerogeni che si sprigionano durante combustioni incomplete e possono provocare danni cellulari e tumorali, Particolato Fine (PM10 e PM2.5), particelle ultrafini in grado di penetrare nei polmoni e nel circolo sanguigno, aggravando patologie respiratorie e cardiovascolari, con un impatto significativo su anziani, bambini e individui vulnerabili, Composti Organici Volatili (COV), tra cui il Benzene, responsabile di leucemie e disturbi al sistema nervoso".
"Gli incendi in raffinerie rilasciano sostanze inquinanti che contaminano l'aria, il suolo e le acque - prosegue il Presidente della Sima, Alessandro Miani - le nubi nere sono composte da particolato, gas tossici e metalli pesanti, che si disperdono rapidamente e possono ricadere su un'ampia area circostante, con contaminazione del suolo e dei terreni agricoli, compromettendo la sicurezza alimentare, e inquinamento delle acque, con le particelle e le sostanze tossiche che possono raggiungere le falde acquifere e corsi d'acqua, danneggiando l'ecosistema e l'approvvigionamento idrico".
"In attesa dei risultati delle analisi ambientali da parte delle autorità competenti, Sima consiglia alla popolazione di rimanere al chiuso, chiudendo porte e finestre per limitare l'esposizione ai fumi, spegnere sistemi di ventilazione e aria condizionata, evitare attività all'aperto nelle aree interessate, monitorare eventuali sintomi respiratori (tosse, difficoltà respiratorie) e contattare i servizi sanitari in caso di necessità". Inoltre, "non consumare acqua di superficie o prodotti agricoli provenienti dalla zona interessata fino a ulteriori indicazioni", conclude la nota.