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Disagi anche a Torino e Bologna. Landini: "Adesioni oltre il 90%".
Disagi anche a Torino e Bologna. Landini: "Adesioni oltre il 90%".
E' in corso lo sciopero nazionale di 24 ore del trasporto pubblico locale indetto da Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Faisa Cisal e Ugl Fna “per il rinnovo del contratto nazionale, per la carenza di risorse, per la mancanza di politiche di programmazione, per la riforma del settore e per la salute e sicurezza sul lavoro”.
Traffico in tilt in alcune delle più importanti città italiane, dato che nelle fasce di garanzia il servizio del personale viaggiante è del 30%.
A Napoli, il servizio sulle linee della metropolitana e Funicolari è limitato. L'Azienda Napoletana Mobilità (Anm) fa sapere che la linea 1 della metropolitana è attiva nella fascia oraria 6.30-9.30 soltanto sulla tratta tratta Policlinico-Garibaldi e i treni si fermeranno a Policlinico, Rione Alto, Municipio e Garibaldi. Le partenze riprenderanno alle ore 17.05 da Policlinico e alle 17.40 da Garibaldi, mentre il prolungamento serale del servizio è stato sospeso. I treni della linea 6 si fermeranno soltanto a Mostra, Mergellina e Municipio fino alle 9, mentre le Funicolari Centrale e Montesanto faranno solo corse dirette fino alle 09:30 e la corsa pomeridiana è fissata alle ore 17:00. Dalle ore 6 alle 9 e dalle ore 17 alle ore 20 è garantito il funzionamento delle linee Alibus, 116, 130, 151, 175, 196, 254, 412, 421, R2 e R5. Il funzionamento delle altre linee dipenderà dall'adesione alla mobilitazione. Il blocco sta causando notevoli problemi in termini di traffico.
Problemi anche a Roma, dove, come ha comunicato l'Atac su X, gli ultimi treni dei capolinea della Metro A e B sono partiti alle 08:30 di questa mattina. Nella Capitale, la mobilitazione interessa tutta la rete Atac, compresa quella gestita da altri operatori, nonché le linee periferiche, gestite da Autoservizi Troiani/Sap e Autoservizi Tuscia/Bis. Drasticamente ridotti anche i servizi per il trasporto pubblico sulle linee di superficie.
L'Azienda Trasporti Milanese (Atm Spa) ha fatto sapere, in un post su X, che a Milano, dalle 08:45 di questa mattina sono chiuse le linee della metropolitana M1, M2 e M3, mentre la M4 è aperta e la M5 svolge il proprio servizio tra Bignami e Tre Torri. Possibile l'aumento dei tempi di attesa alle fermate di tram, bus e filobus, il cui servizio è ridotto.
A Torino, la metropolitana è chiusa dalle 9 per l'adesione allo sciopero da parte del personale dell'azienda di trasporto pubblico Gtt. Pochi gli autobus e i tram in giro anche durante la fascia di garanzia. Nella zona intorno alla Ztl non si sono registrati particolari problemi. Data la deroga parziale alle fasce di garanzia, Gtt ha fatto sapere che si prevede "una forte riduzione del servizio: alcune linee quindi potrebbero non essere attive e anche dove il servizio è garantito ci potrebbero essere meno mezzi del necessario per soddisfare la normale richiesta".
Problemi anche a Bologna, dove stamani è stato garantito il funzionamento del 30% del servizio bus di Tper. così come è accaduto anche a Ferrara. In circolazione c'erano pochi mezzi, che hanno viaggiato al massimo della loro capienza. Poco meno di un terzo dei mezzi riprenderà la circolazione questo pomeriggio, tra le 16:30 e le 19.30. Saranno effettuati i servizi minimi, dando priorità ai collegamenti con le stazioni ferroviari e ai servizi socialmente utili. La monorotaia 'Marconi Express', che collega la Stazione Ferroviaria e l'Aeroporto, è funzionante solo con una navetta, durante le fasce orarie in cui sono previsti i servizi minimi. Si prevede che l'adesione allo sciopero sia molto alta.
Anche in Puglia è in corso lo sciopero: il personale del tpl si mobilita non soltanto per chiedere il rinnovo del contratto, scaduto da circa un anno, ma anche per denunciare "la strutturale carenza di organico, i diversi episodi di aggressione fisiche e verbali ai danni degli operatori front-line e cronica difficoltà nel reperire nuovi conducenti e altre figure specializzate", con conseguenti ripercussioni negative sul funzionamento dei servizi.
Il personale di Ferrotramviaria, attivo a Bari per il tpl su gomma e tra Bari e Barletta (incluso l'Aeroporto di Palese) per quello su rotaia, garantisce il servizio sulla linea che passa per l'aerostazione e i collegamenti da e per il quartiere San Paolo. Sul suo sito, l'Azienda ha fatto sapere che l'adesione all'ultimo sciopero è stata del 17,82%. Ferrovie del Sud-Est ha pubblicato, sul suo sito web, l'elenco dei treni e degli autobus garantiti, aggiungendo che l'adesione all'ultimo sciopero è stata del 23%.
“Abbiamo dati ottimi, adesioni oltre il 90% allo sciopero. Credo che sia una notizia molto importante: è evidente che quello che sta succedendo è la richiesta molto precisa di aumentare le risorse“, ha dichiarato il leader della Cgil, Maurizio Landini, nel corso della manifestazione a Roma per il trasporto pubblico locale, davanti al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.
“Le risorse stanziate dentro la legge di bilancio sono totalmente insufficienti per rinnovare il contratto. Sono anni che stanno tagliando in questo settori e allo stesso tempo c’è un atteggiamento delle imprese che non è accettabile, perché non stanno facendo quello che deve essere fatto. Il trasporto pubblico locale è un settore che ha bisogno di investimenti, per rendere più vivibili le città. La mobilitazione vuole rivendicare il diritto al contratto e chiede delle politiche di investimento totalmente diverse da quelle che si stanno facendo”, ha continuato Landini.
Nell'incontro a Palazzo Chigi, in programma lunedì, “chiederemo di aumentare le risorse anche in questo settore. La giornata di oggi rafforza ancora di più la decisione che insieme alla Uil abbiamo preso di arrivare a una giornata di mobilitazione in tutti i settori“, ha concluso.
“Il diritto allo sciopero è sacrosanto, ma è inaccettabile proclamare una mobilitazione selvaggia e senza tutele per chi ha bisogno di muoversi, di curarsi, studiare o lavorare. Troppi italiani, oggi, sono in difficoltà perché la sconcertante Cgil inneggia alla rivolta sociale guardacaso di venerdì”, hanno detto fonti del Mit, commentando lo sciopero di oggi.
“Sul fronte del contrasto alla criminalità, con particolare riferimento a stazioni e treni, il Mit è in prima linea come testimoniato dagli investimenti e dai risultati di Fs Security. Il ministro Matteo Salvini non consentirà più a minoranze irresponsabili di boicottare l’Italia“, hanno aggiunto.
L'adesione del personale Atac allo sciopero è stata del 53,2%. Lo ha riferito l'Azienda capitolina, in una nota.
“Il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) è la prima priorità per CISL e FIT-CISL. Dopo la scadenza del CCNL Autoferrotranvieri Internavigatori a fine 2023, le trattative per il rinnovo si sono interrotte a causa dell’atteggiamento dilatorio delle controparti datoriali (Asstra, Agens, Anav). Nonostante gli sforzi sindacali, le risposte sono state insufficienti, portando alla proclamazione di tre scioperi nazionali.
Oggi si terrà la terza azione di sciopero di 24 ore. Chiediamo alle associazioni datoriali di assumersi le proprie responsabilità e di evitare ulteriori ritardi, per arrivare a un rinnovo contrattuale giusto e tempestivo, che risponda alle esigenze dei lavoratori e del settore”. Così, in una nota congiunta, Cisl e Fit Cisl.
“Negli ultimi 20 anni, il rinnovo del contratto è stato effettuato solo 3 volte anziché 6, aggravando la crisi del settore con difficoltà nel reclutamento e un aumento dell’abbandono della professione. La qualità del servizio pubblico richiede lavoratrici e lavoratori motivati e adeguatamente retribuiti.
Per questo, è urgente il rinnovo contrattuale, che preveda il miglioramento delle condizioni di lavoro, della conciliazione vita-lavoro e delle retribuzioni. Solo un contratto adeguato garantirà il turnover del personale e attirerà nuovi lavoratori, indispensabili per la qualità dei servizi da offrire agli utenti”.
“La sicurezza sul lavoro è un altro aspetto imprescindibile. Gli operatori del TPL, in particolare quelli in servizio front-line, sono quotidianamente esposti a gravi rischi. L’aggressione recente a Rivarolo, in cui un lavoratore è stato accoltellato mentre svolgeva il proprio compito con professionalità e dedizione, evidenzia la necessità di misure urgenti”, proseguono le due sigle sindacali, chiedendo “l’attuazione immediata del Protocollo sulla sicurezza, firmato nel 2022, che prevede misure protettive per il personale, l’adozione di tecnologie avanzate per il monitoraggio e la sicurezza dei mezzi e delle stazioni, e l’introduzione del Daspo per chi aggredisce i lavoratori, come deterrente contro la violenza.Le risorse finanziarie sono un ulteriore nodo cruciale. Il Fondo Nazionale Trasporti non è stato aggiornato per far fronte all’aumento dei costi legati all’inflazione e all’innovazione tecnologica”.
Le due sigle chiedono anche “un incremento urgente delle risorse destinate al settore, che attualmente, dalla legge di bilancio (art. 97), ammontano a 120 milioni di euro, ma che, con un emendamento da noi presentato, ci auguriamo possano arrivare ad 800 milioni. Questi fondi sono necessari per garantire la sostenibilità economica del sistema, permettere il rinnovo dei mezzi, la digitalizzazione e l’innovazione tecnologica”.
Infine, si chiede “la revisione della normativa di settore è essenziale per garantire l’efficienza e l’efficacia del sistema. Con circa 900 aziende operanti nel Tpl, la frammentazione del settore ostacola l’ottimizzazione delle risorse e l’integrazione dei servizi. CISL e Fit-Cisl chiedono una riforma che favorisca l’aggregazione delle imprese, creando grandi operatori in grado di gestire il trasporto pubblico in modo più efficiente e interconnesso.
È inoltre necessaria una revisione dei modelli di affidamento dei servizi, con maggiore attenzione alla qualità del servizio, alla tutela dell’occupazione e alle condizioni di lavoro. Cisl e Fit-Cisl chiedono quindi un impegno concreto da parte del Ministero del Lavoro e del Ministero delle Infrastrutture, per convocare un tavolo di confronto che acceleri il rinnovo contrattuale e rilanci il Trasporto Pubblico Locale, ponendo al centro della discussione, oltre al rinnovo, le condizioni di lavoro dignitose, la sicurezza e l’incolumità fisica dei lavoratori. Solo con interventi tempestivi e strategici, in termini di risorse e riforme, sarà possibile garantire che il TPL svolga il suo ruolo fondamentale di coesione , sostenibilità sociale e ambientale entro il 2030”.